A Domodossola torna il festival dedicato all'illustrazione

Il disegno torna protagonista a Domodossola con la terza edizione del <a href="https://arte.sky.it/news/festival-illustrazione-domodossola" target="_blank">Festival dell'illustrazione Di-Se</a>, uno degli appuntamenti più attesi e originali del panorama nazionale, dedicato al disegno e all'illustrazione. In programma dal 6 maggio al 2 luglio prossimi, la rassegna coinvolge gli artisti più talentuosi del mondo del disegno, arricchendo un denso calendario di mostre e iniziative.

<h2>IL FESTIVAL DELL'ILLUSTRAZIONE A DOMODOSSOLA</h2>
A impreziosire i maestosi spazi del Collegio Mellerio Rosmini saranno tre monografiche dedicate alle opere di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/01/yayoi-kusama-fumetto-elisa-macellari" target="_blank">Elisa Macellari</a>, Paolo Metaldi e Paola Tassetti: ognuno degli artisti interpreterà il concetto di illustrazione in armonia con gli spazi del Collegio. Dal design alla graphic novel fino all'arte contemporanea, la mostra illustrerà l'importanza di questo linguaggio artistico. La raccolta di opere di Metaldi, intitolata Il vagabondo delle lune, costruirà un percorso colto e pop tra gli oltre 60mila antichi volumi custoditi nelle sale della biblioteca, mentre Qualcosa in meno di Macellari presenterà fresche e colorate illustrazioni dal sapore esotico. L'esposizione di Tassetti invece, dal titolo Fanerogamica. Metamorfosi tassonomica, prenderà forma nelle stanze del museo di scienze naturali tra le collezioni ottocentesche relative al mondo animale e naturale. Ad accompagnare i tre artisti sarà anche la giovane studentessa domese Sofia Maltempi, i cui lavori introdurranno i visitatori al <a href="https://arte.sky.it/news/domodossola-festival-illustrazione" target="_blank">festival</a>.

<h2>GLI EVENTI DEL FESTIVAL</h2>
Curato da Paolo Lampugnani per Associazione Musei d'Ossola, il festival sarà animato anche da alcuni eventi speciali e dalla mostra delle collezioni di disegno dei Musei Civici Galletti di Domodossola al Palazzo San Francesco. [Immagine in apertura: Elisa Macellari. Courtesy dell'artista]

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

All'asta un raro paesaggio di Gustav Klimt

Oltre alle sensuali figure femminili e alle indimenticabili rifiniture dorate che lo hanno reso uno dei pittori più influenti del Novecento, <a href="https://arte.sky.it/news/klimt-dipinti-google-arts-culture" target="_blank">Gustav Klimt</a> amava rappresentare anche i paesaggi: uno dei più celebri è Insel im Attersee, che, il prossimo 16 maggio, sarà venduto all'asta da <a href="https://arte.sky.it/news/asta-basquiat-jazz-sothebys" target="_blank">Sotheby's</a> a New York. Realizzata tra il 1901 e il 1902 durante le estati bucoliche che il pittore viennese trascorreva ad Attersee, l'opera rappresenta uno dei capolavori paesaggistici più rari e significativi dell'artista, il cui valore stimato ammonta a 45 milioni di dollari.

<h2>IL PAESAGGIO DI KLIMT ALL’ASTA</h2>
Dipinto durante i soggiorni estivi dell'artista nella regione austriaca del Salzkammergut insieme alla compagna <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-8-aprile-amore-emilie-floge-gustav-klimt" target="_blank">Emilie Flöge</a>, il paesaggio evoca il lago di Attersee, il più grande della zona: l'opera esprime la pace, la tranquillità e la tregua dalla vita frenetica della metropoli. Dal punto di vista stilistico, il paesaggio klimtiano costituisce il fulcro di una nuova fase espressiva del pittore, che individuò in questa tipologia di soggetti un più ampio margine di sperimentazione: un approccio che, secondo alcuni, sarebbe stato influenzato dalla fotografia, strumento che l'artista viennese indagò profondamente nel corso della sua carriera.
Prima di realizzare l'iconico paesaggio che a maggio sarà battuto all'asta, Klimt dipinse una veduta simile: l'opera “sorella” è attualmente conservata al Leopold Museum di Vienna, testimonianza del ruolo giocato da questa serie nella produzione del maestro viennese.

<h2>KLIMT NEGLI STATI UNITI</h2>
Conservato precedentemente nella collezione privata del gallerista austriaco Otto Kallir, il dipinto contribuì ad accrescere la fama di Klimt a livello internazionale. Dopo essere emigrato negli Stati Uniti, Kallir aprì la Galerie St. Etienne a New York e, tra le prime opere esposte nella nuova sede, c’era proprio Insel im Attersee: fu uno dei primi capolavori di Klimt ad arrivare oltreoceano. [Immagine in apertura: Gustav Klimt, Insel im Attersee. Courtesy Sotheby's]

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