Edmondo Bacci, l'artista apprezzato da Peggy Guggenheim

"Per lui il colore è un conflitto di potenze e la materia vive di questa tensione, sensibile e luminosa". Con queste parole <a href="https://arte.sky.it/news/peggy-guggenheim-compleanno-concerto-venezia" target="_blank">Peggy Guggenheim </a>presentava l'opera di Edmondo Bacci nel Catalogo della XXIX Biennale Internazionale d'Arte di Venezia del 1958. A distanza di oltre mezzo secolo la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, ospitata in quella che fu la dimora lagunare della mecenate, accoglie la mostra Edmondo Bacci. L'energia della luce. <h2>LA MOSTRA SU EDMONDO BACCI A VENEZIA</h2> Visitabile fino al 18 settembre 2023 e curata da Chiara Bertola, la rassegna tratteggia la storia personale e creativa di uno degli artisti più talentuosi del secolo scorso, esponente di una scuola veneziana dalla quale emersero anche <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/11/mostra-tancredi-pittura-collezione-peggy-guggenheim-venezia" target="_blank">Tancredi </a>ed <a href="https://arte.sky.it/news/verona-emilio-vedova-palazzo-maffei" target="_blank">Emilio Vedova</a>, i quali, al pari di Bacci, negli anni Cinquanta iniziarono a raccogliere consensi a livello internazionale. Fu proprio Peggy Guggenheim a individuare la maestria di Bacci nell'uso del colore come materia pittorica, in linea con un approccio che guardava allo Spazialismo e poi alle dinamiche dell'astrazione, adattate al peculiare stile dell'artista veneziano. La mostra offre una dettagliata panoramica dell'evoluzione pittorica di Edmondo Bacci riunendo un'ottantina di opere tra dipinti e disegni inediti, provenienti dall’Archivio a lui dedicato, da collezioni private e da musei internazionali del calibro del Museum of Modern Art di New York e dell’Art Museum di Palm Springs. Il racconto espositivo prende il via dalle tele intitolate Cantieri e Fabbriche e datate tra il 1945 e il 1953. A ispirare Bacci sono gli altiforni dell’area industriale di Marghera, resi dall'artista ricorrendo all'alternanza del bianco e del nero, tecnica che, nel corso degli anni, si arricchirà di una più ampia gamma cromatica, lasciando intravedere l'interesse di Bacci verso una astrazione che abbandona il segno e si affida al colore. Accade nelle Albe del 1954 e poi negli Avvenimenti, serie pittorica realizzata alla fine degli anni Cinquanta e nell'arco del decennio successivo, che attirò l'attenzione non solo di Peggy Guggenheim, ma anche di Alfred H. Barr Jr, allora direttore del Museum of Modern Art di New York, il quale acquistò Avvenimento #13 R, opera del 1953 custodita dal museo newyorkese ed esposta per la prima volta al pubblico in occasione dalla mostra veneziana. <h2>LE OPERE DI EDMONDO BACCI</h2> Bacci seppe distinguersi anche grazie a un incessante sperimentalismo, che lo portò a concepire i Gessi, le Sagome, i Teatrini, presenti in mostra ed emblema delle ricerche dell'artista oltre i confini della pittura. La rassegna lagunare si conclude con un tributo alla partecipazione di Bacci alla XXIX Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, nel 1958. Già invitato a prendere parte alla kermesse, nel 1958 Bacci espose Avvenimento #299, del medesimo anno, oggi conservato presso l’Art Museum di Palm Springs. Il suo modo di utilizzare il colore fu esaltato dalla stessa Peggy Guggenheim fra le pagine del catalogo: "C’è una veggenza nel colore, il quale esplode in tutta la sua gioiosa ebbrezza... Potrei suggerire <a href="https://arte.sky.it/news/kandinsky-colori-suoni-google-centre-pompidou" target="_blank">Kandinsky </a>per una uguale potenza poetica”. Spazio anche alla tela di <a href="https://arte.sky.it/news/restauro-tiepolo-venezia-gallerie-accademia" target="_blank">Giambattista Tiepolo</a>, Il Giudizio finale (1730-35 circa), della Collezione Intesa Sanpaolo alla Fondazione Querini Stampalia, a riprova di quanto i maestri del passato, studiati da Bacci durante la formazione accademica, abbiano influenzato il suo stile. [Immagine in apertura: Edmondo Bacci, Avvenimento #13R (Avvenimento plastico), 1953. Tempera grassa su tela, 83,1 x 142,9 cm. Museum of Modern Art, New York]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

Per Pasqua riparte il treno di Dante da Firenze a Ravenna

È stato ribattezzato "Centoporte" ed è il treno storico che la Fondazione FS italiane ha messo a disposizione, anche quest'anno, di chiunque desideri vivere un'esperienza memorabile. A partire dall'8 aprile 2023, in concomitanza con le festività pasquali, riparte il Treno di Dante, lo speciale convoglio ferroviario (con caratteristici interni in legno e sedili in velluto nella prima classe) che consente di visitare i luoghi per eccellenza della vita del <a href="https://arte.sky.it/news/dantedi-eventi-dante-alighieri" target="_blank">Sommo Poeta</a>. Da Firenze a Ravenna, ma non solo.<h2>L'ITINERARIO DEL TRENO DI DANTE</h2> Con 280 posti a bordo, il Treno di Dante percorre la linea ferroviaria faentina, che fu la prima in Italia ad attraversare gli Appennini. Molte le novità di questa terza edizione del progetto, suddivisa in due periodi successivi: dall’8 aprile al 4 giugno e, dopo la pausa estiva, dal 2 settembre al 1° novembre. Per il 2023 i viaggiatori possono infatti scegliere tra più formule, con durate, itinerari e prezzi distinti. La prima opzione è rappresentata dal programma giornaliero, con partenza da Firenze, la città dove <a href="https://arte.sky.it/news/dante-alighieri-programmi-tv-25-marzo" target="_blank">Dante </a>nacque nel 1265, e destinazione <a href="https://arte.sky.it/news/biennale-mosaico-ravenna" target="_blank">Ravenna</a>, il luogo in cui si dedicò al completamento della Commedia e dove morì nel 1321. Proprio qui è possibile rendere omaggio alla sua tomba e visitare il Museo e la Casa a lui dedicati, recentemente inaugurati. Suggestive e non di minore rilievo sono le tappe intermedie di questo itinerario, che, dopo le soste toscane a Borgo San Lorenzo e Marradi, approda in Emilia-Romagna, fermandosi a Brisighella e Faenza, per poi arrivare a Ravenna. A bordo, ad accompagnare i viaggiatori, è prevista la presenza di assistenti, che affiancano al racconto della vita di Dante Alighieri una serie di indicazioni sui luoghi di interesse situati nelle vicinanze. <h2>IN TRENO SULLE ORME DI DANTE DA FIRENZE A RAVENNA</h2> Si estende invece per tre giorni la Crociera nelle Città d’Arte. Con partenza sempre da Firenze, questa formula consente di alloggiare a scelta tra Faenza e Brisighella, e di visitarne i siti di rilievo, per poi raggiungere Ravenna e prendere parte al tour Tra Dante e i mosaici. Arricchiscono il viaggio la tappa a <a href="https://arte.sky.it/foto/palazzo-diamanti-ferrara-restauro" target="_blank">Ferrara</a>, per la visita al centro storico della città e, l'arrivo a Bologna, in cui viene proposto il tour conclusivo Dante e il Medioevo. Dura, infine, sette giorni e sei notti il Grand tour, l'itinerario che include anche la visita ai gioielli storici e artistici di Firenze e, fra le altre caratteristiche, consente di scegliere come ultima meta Bologna o Venezia. [Immagine in apertura: Firenze. Foto di Ahmed Mansour su Unsplash]

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Edmondo Bacci, l'artista apprezzato da Peggy Guggenheim

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Banksy e la ribellione

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