Con dieci nuove opere cresce il Bosco degli Artisti in Aspromonte

Arrivato alla sua 12esima edizione, anche quest'anno il <a href="https://www.facefestival.org/" target="_blank">FACE Festival Aspromondo </a>introduce nella splendida cornice naturalistica del Parco Nazionale dell’Aspromonte i linguaggi dell'arte contemporanea. Risultato di una residenza tra arte, natura e sostenibilità, le opere realizzate nel 2023 vanno ad arricchire quello che punta a divenire un museo a cielo aperto – il Bosco degli Artisti, appunto – incorniciato dalle montagne del noto parco, uno dei gioielli naturalistici della Calabria.<h2>IL BOSCO DEGLI ARTISTI IN ASPROMONTE </h2> Curato dal direttore artistico Paolo Genoese e dal regista Giacomo Triglia, il progetto ha l’obiettivo di rafforzare il legame tra arte e territorio attraverso interventi artistici permanenti, concepiti anche come simbolo di una rinnovata consapevolezza ambientale ed ecologica. Si punta, in altre parole, a incoraggiare la scoperta del territorio montano calabrese, con specifico riguardo per il Massiccio Montuoso dell’Appennino Calabro, attraverso un'inedita combinazione fra sentieri naturalistici e percorsi artistici. Avviata lo scorso 6 agosto, la residenza ha condotto nei boschi di Calabria artisti e creativi italiani e stranieri. <h2>LE OPERE DELLA 12ESIMA EDIZIONE DEL FACE FESTIVAL</h2> In Make a wish, Tamara Marino ha scolpito una botola di ghisa dorata che, collocata nel verde, diventa una porta magica verso altri mondi; la scenografa Federica Sorace, con Respiro, incoraggia i visitatori a entrare in contatto profondo con gli alberi con un gesto semplice come quello di indossare un vestito. Paolo Infortuna presenta Generato, non creato della stessa sostanza della Madre, una grande scultura di ferro che dà forma a due nuovi grandi abitanti del bosco. In Siamo figli della Terra, un blocco di roccia preesistente, nelle mani di Tonino Denami, diventa un embrione; l'incontro delicato tra un germoglio di faggio e una scultura in marmo di Carrara porterà alla nascita, nel corso degli anni, dell’installazione del collettivo Zeroottouno dal titolo Vis naturai et tempus. È esito invece della collaborazione tra Beatrice Valenza e Maria Teresa Oliva un sentiero immersivo tra gli alberi, delimitato da “pareti” di stoffa rossa semitrasparente: si tratta della Stanza Rossa. Il percorso nel bosco continua con il collettivo Technelab, che propone una doppia installazione: Prospettiva rifugio è un modulo abitativo di fortuna, costruito con materiale reperito sul posto; mentre L’Arte non è la cura è la malattia è un lettering rosa di 20 metri dal significato ambivalente.<h2>ARTE E NATURA NEL CUORE DELL'ASPROMONTE</h2> Immersa nel verde, infine, L’Ignoto di Giuseppe Negro "rende sacra" una porzione dello spazio del bosco. La stilista Maria Wozniak riflette quindi sull’impatto ambientale del design tessile con Textile Poetry, e Larissa Mollace invita a scoprire la casa della Baba Yaga, proprio come nella favola di Hansel e Gretel, con Non accettare caramelle dagli sconosciuti. Ma le opere non finiscono qui: per conoscerle tutte, bisogna immergersi nella natura, perché il Bosco degli Artisti vive solo con la partecipazione attiva dei visitatori. [Immagine in apertura: Face Aspromondo 23. Larissa Mollace, Non accettare caramelle dagli sconosciuti. Foto © Giorgia Foti]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

La mappa di Londra che omaggia il più grande architetto inglese

Nel 300simo anniversario della sua morte, l'eclettico architetto inglese Christopher Wren viene omaggiato da una particolare mappa di Londra. Pubblicata da <a href="https://arte.sky.it/foto/mappa-hackney-londra" target="_blank">Blue Crow Media</a>, la casa editrice specializzata in mappe urbane tematiche, spesso dedicate a <a href="https://arte.sky.it/foto/venezia-mappa-architettura-contemporanea" target="_blank">importanti città internazionali</a> oppure a <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/11/seoul-architettura-mappa" target="_blank">specifiche correnti architettoniche</a>, la <a href="https://bluecrowmedia.com/products/christopher-wren-london-map" target="_blank">Christopher Wren London Map</a> è curata da Owen Hopkins. Si tratta dell'autore che, per lo stesso editore, ha già coordinato la Nicholas Hawksmoor London Map e la <a href="https://arte.sky.it/news/mappa-londra-postmodern" target="_blank">Postmodern London Map</a>, rispettivamente focalizzate sulla produzione del celebre architetto barocco e sull’architettura postmoderna londinese. La nuova mappa è accompagnata dalle fotografie originali di <a href="https://arte.sky.it/foto/libro-architetture-brutaliste-parigi" target="_blank">Nigel Green</a>.<h2>LA MAPPA DI LONDRA DEDICATA A CHRISTOPHER WREN</h2> Christopher Wren è il progettista che ha "plasmato" la <a href="https://arte.sky.it/news/londra-mappa-segnali-stradali" target="_blank">Londra</a> che conosciamo oggi. Nato nel 1632 e appassionato di matematica, astronomia e latino, Wren iniziò la sua carriera come scienziato, per poi diventare architetto. Come spiega Owen Hopkins "Wren è sempre stato un uomo avanti ai suoi tempi, uno che ha ridefinito l'architettura, e nel processo ha rifatto una città". La mappa di <a href="https://arte.sky.it/news/mappa-alberi-parigi" target="_blank">Blue Crow Media</a> mette in evidenza 39 degli edifici più rilevanti da lui disegnati a Londra e ne sottolinea i dettagli storici con accurate didascalie. L'itinerario proposto va dalla Cattedrale di St Paul alle chiese della City, dal Chelsea Hospital all'Hampton Court, fino al Greenwich Hospital. <h2>L'ARCHITETTO CHRISTOPHER WREN E LONDRA</h2> Grandiosa, monumentale e accogliente, la magistrale Cattedrale di St Paul è considerata il suo testamento architettonico. Tuttavia la produzione architettonica di Wren comprende anche opere meno conosciute, ma altrettanto significative, incluse anch'esse nella mappa: è il caso, tra gli esempi possibili, delle chiese di St Magnus the Martyr, St Peter a Cornhill e St Andrew-by-the-Wardrobe. La pubblicazione fa inoltre luce su altre categorie di edifici, oltre quelli religiosi, come il Royal Observatory, conosciuto anche come la "Flamsteed House", o il Monument to the Great Fire, la torre alta oltre 60 metri che commemora il tragico incendio di Londra del 1666. La recente uscita della Christopher Wren London Map arricchisce il programma di mostre, conferenze, eventi e tour organizzati promosso nel corso del 2023 per celebrare l'eredità dell'influente progettista. [Immagine in apertura: Christopher Wren London Map, Greenwich Hospital. Photography by Nigel Green for Blue Crow Media]

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