L'arte di Caravaggio in un nuovo libro per bambini

<p>Quella di <a href="https://arte.sky.it/news/caravaggio-fumetto-biografia-feltrinelli" target="_blank">Michelangelo Merisi da Caravaggio</a> è una delle biografie più avvincenti della storia dell’arte. Forse è per questo che, negli anni più recenti, ha ispirato diverse produzioni, tra cui anche numerosi fumetti (primo fra tutti quello firmato dal grande <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/04/caravaggio-a-fumetti-disegnato-da-milo-manara" target="_blank">Milo Manara</a>). In libreria arriva una nuova graphic novel dedicata al maestro del Seicento.</p><h2>IL FUMETTO SU CARAVAGGIO</h2> <p>Con i testi di Giulio Gualtieri e le illustrazioni di Miriam Serafin, la storia di <em>La luce e l'ombra. Caravaggio</em> prende avvio a Roma, nel 1606. Caravaggio ha appena finito il monumentale dipinto commissionato dalla Confraternita dei Palafrenieri, che ha suscitato non poco scalpore per la crudezza con cui l’artista ha rappresentato il tema sacro. Parallelamente,  la tensione con il rivale Ranuccio Tommasoni si inasprisce sempre di più, fino a sfociare in un vero e proprio duello armato. E in tutto questo, il pittore soffre struggenti pene d’amore per l’impossibile storia con la sua Leda (ritratta proprio nella <em>Madonna dei Palafrenieri</em>). </p><h2>CARAVAGGIO A ROMA NEL 1606</h2> <p>Se il 1606 è un anno decisivo non solo per la carriera, ma soprattutto per la vita di Caravaggio, il volume edito da Giunti (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) affianca a questa linea temporale la narrazione della giovinezza del pittore. Così, il lettore può immedesimarsi nei panni di un ambizioso giovane artista che, nonostante il carattere inquieto, è determinato a inseguire i propri sogni e le proprie passioni. Sono tre le storie che compongono il fumetto, tutte unite da un filo conduttore: creatività e ribellione, passione e genio, luce e ombra.</p>

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<p>Una figura allegorica che rappresenta l’Italia, elegantemente adagiata su una conchiglia e contornata da animali araldici e da altri piccoli elementi in porcellana bianca: è questo il soggetto del centrotavola denominato il<strong> </strong><em>Trionfo da Tavola di Gio Ponti</em>. Ideato dal celebre architetto e designer<a href="https://arte.sky.it/news/gio-ponti-mostra-design" target="_blank"> Gio Ponti</a>, con la collaborazione di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/01/la-scarzuola-borgo-umbria-architettura-tomaso-buzzi" target="_blank">Tomaso Buzzi</a>, venne modellato dallo scultore Italo Griselli per la <a href="https://arte.sky.it/news/novita-museo-ginori-firenze" target="_blank">Richard Ginori</a>, nella storica Manifattura di Doccia, tra il 1927 e il 1929. Contraddistinta dalla spiccata dalla plasticità scultorea e da un'estrema complessità, l'opera era destinata all'arredamento delle sedi diplomatiche del Ministero degli Esteri.</p><h2>IL GRANDIOSO CENTROTAVOLA DI GIO PONTI</h2> <p>Monumentale e delicatissima, la creazione di porcellana bianca con dettagli dipinti in oro agatato è eccezionalmente esposta negli spazi di Villa Necchi Campiglio, a Milano, fino al prossimo 28 gennaio. Si tratta della prima volta in assoluto in cui l'eclettico manufatto viene mostrato all'interno di una casa-museo, ovvero in una dimensione capace di richiamare la sua funzione originaria di decoro scenografico della tavola. Accolto nella cornice della Sala da pranzo della Villa, il centrotavola costituisce inoltre una rara testimonianza della collaborazione tra Ponti e Buzzi, progettista che operò in prima persona nella signorile dimora disegnata da <a href="https://arte.sky.it/news/piero-portaluppi-libro-rizzoli-editore" target="_blank">Piero Portaluppi</a>. </p><h2>L’ESPOSIZIONE A VILLA NECCHI CAMPIGLIO DI MILANO</h2> <p>La mostra nasce da una comune volontà della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia e del <a href="https://arte.sky.it/news/fai-luoghi-del-cuore-censimento-italia" target="_blank">FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano</a>, e rispecchia a pieno la vocazione di quest’ultimo di valorizzare il patrimonio attraverso la restituzione nel contesto originario di oggetti d’arte. E infatti la porcellana – che reinterpreta un oggetto neoclassico con squisito gusto Art Déco – dialoga armoniosamente con gli stucchi a basso rilievo che ornano i soffitti della Sala da pranzo, firmati proprio da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/05/a-milano-risorge-lex-albergo-diurno" target="_blank">Portaluppi</a>. Proprio per questo ambiente, inoltre, Tomaso Buzzi realizzò due grandi consoles e introdusse arazzi di Bruxelles del XVI secolo. L'esposizione del <em>Trionfo da Tavola di Gio Ponti </em><em></em>si lega alle celebrazioni per i cento anni dalla prima Biennale Internazionale delle Arti Decorative, che si svolse a Monza; sempre a Milano, infine, è in corso la mostra <em>Oro bianco. Tre secoli di porcellane Ginori</em> nella cornice del <a href="https://arte.sky.it/news/podcast-case-museo-milano" target="_blank">Museo Poldi Pezzoli</a>.   [Immagine in apertura: <em>Trionfo da tavola</em> di Gio Ponti a Villa Necchi. Foto Barbara Verduci, 2023. © FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano]</p>

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