Il gioco da tavolo per "ricomporre" i capolavori dell'arte

<p>Spesso l'avventura della storia dell'arte rischia di essere travisata e di diventare una serie di fredde nozioni e di sterili categorie nelle quali inserire artisti più o meno noti e dipinti più o meno coinvolgenti. Eppure non c'è attività più connaturata al genere umano della produzione artistica, intesa come costante ricerca della bellezza e della creatività. L'insegnamento non dovrebbe mai essere un noioso succedersi di date, nomi e concetti imparati a memoria: può anzi diventare un momento ludico per apprendere divertendosi e associando così la lezione imparata a ricordi gradevoli.</p>
<p><h2>IL GIOCO DA TAVOLO IL MOSAICO DEL TEMPO</h2> <p>L'arte è appassionante: questo è il concetto che sta alla base del gioco da tavolo <em>Il Mosaico del Tempo</em>, presentato da <a href="https://arte.sky.it/news/artonauti-album-figurine" target="_blank">Artonauti</a>. Il gioco prende spunto da un breve racconto illustrato presente nella confezione: un personaggio misterioso ha mandato in frantumi lo specchio magico degli <a href="https://arte.sky.it/news/artonauti-figurine-album" target="_blank">Artonauti</a>, disperdendo nelle varie epoche frammenti delle opere d'arte. Il compito di ogni buon giocatore sarà quindi quello di ricostruire l'intera opera a partire dai “tasselli” a disposizione. Essenziale sarà avere un buon intuito e un'ottima capacità strategica. Non è necessario invece avere rudimenti di iconologia di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-atlante-aby-warburg-berlino" target="_blank">Aby Warburg</a>, anche se ‒ chissà ‒ talvolta il riuscire a comprendere i segreti di un'opera potrebbe rivelarsi una marcia in più per incuriosire o intrattenere i convitati. Le opere d'arte rappresentate sono alcuni tra i capolavori più celebri al mondo, suddivisi in due o più parti denominate Carte Opera. Il gioco è al contempo facile e divertente e si basa sul seguente meccanismo: i giocatori mettono a turno le Carte Opera (in totale 72) su un tabellone. L'obiettivo è quello di riuscire a far combaciare le due metà prima che lo facciano i propri avversari. Chi riesce a completare il maggior numero di opere, vince! Numerosi imprevisti (le 42 Carte Avventura) sono stati pensati per rendere ancora più frizzante l'esperienza: tali carte comprendono ad esempio gioco del destino, salto nel vuoto, attrazione fatale, travestimento e altro. Il gioco è pensato per un numero di partecipanti compreso tra due e quattro, per una durata che va dalla mezz'ora all'ora abbondante. Ogni opera è rappresentativa di un artista, di una corrente, di una cultura o di una epoca, ed è corredata di un libretto per poter conoscerne i segreti e il significato.</p>
<p><h2>DALLE FIGURINE DELL'ARTE AI GIOCHI DA TAVOLO</h2> <p>Il meritorio progetto divulgativo di <a href="https://arte.sky.it/news/libro-bambini-artonauti" target="_blank">Artonauti </a>è iniziato con la pubblicazione del primo album di figurine legate al mondo dell'arte mai ideato: una maniera per far conoscere le meraviglie del patrimonio artistico attraverso un linguaggio molto popolare tra le fasce d'età più giovani. Il progetto Artonauti ha riscosso numerosi riconoscimenti a livello nazionale, ad esempio aggiudicandosi la quarta edizione del bando Innovazione Culturale di Fondazione Cariplo, nonché il premio Piccolo Plauto 2022 (attribuito dalla rivista <em>Infanzia</em>) per la sua alta qualità pedagogica e didattica. </p> <p>[Immagine in apertura: Courtesy Artonauti]</p>

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

L'attivismo fotografico di Zanele Muholi in mostra a Parigi

<p>Nel cuore di Parigi, tra la place de la Bastille, l'Hôtel de Ville e l'Île Saint-Louis, troviamo quel piccolo gioiello che è la Maison Européenne de la Photographie, aperta nel 1996 e interamente dedicata alla fotografia contemporanea. È in questa sede che dal prossimo primo febbraio al 21 maggio sarà possibile visitare la prima retrospettiva organizzata in Francia dedicata a <a href="https://arte.sky.it/news/libro-zanele-muholi" target="_blank">Zanele Muholi</a>, la celebre fotografa e attivista sudafricana che con il suo lavoro ha saputo dare visibilità al mondo Black LGBTQIA+, comunità di cui l'artista fa parte e che rappresenta con orgoglio.</p>

<p><h2>L'ARTE COME IMPEGNO SOCIALE SECONDO ZANELE MUHOLI</h2></p>
<p>Oltre duecento sono le foto e i video presenti nella mostra parigina: sono scatti realizzati sin dai primi anni Duemila, testimonianza di una carriera sempre all'insegna dell'attenzione rivolta alle fasce di popolazione più sensibili e più esposte alla stigmatizzazione da parte dei gruppi sociali dominanti. In esposizione troviamo anche numerosi documenti e materiali d'archivio che rappresentano una chiave di lettura necessaria per comprendere appieno l'importanza del costante e imperituro impegno di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/01/mostra-fotografia-zanele-muholi-tate-modern-londra" target="_blank">Muholi</a>, riconosciuta universalmente come una delle più apprezzate artiste in attività. Per l’autrice sudafricana la macchina fotografica è uno strumento perfetto per testimoniare la lotta contro gli stereotipi di genere, per correggere le ingiustizie e dare voce alle violenze morali e fisiche perpetrate ai danni della comunità da lei rappresentata. Muholi è una figura inscindibile dalla realtà socio-politica sudafricana in cui è immersa: proprio nel corso del cambio istituzionale vissuto dal Paese all'indomani della fine del regime di Apartheid, confluito poi nella scrittura della nuova Costituzione del 1996, il Sudafrica ha deciso di condannare espressamente ogni discriminazione basata sull'orientamento sessuale. Nonostante questo progresso legislativo, però, in Sudafrica nella realtà quotidiana è ancora difficile manifestare la propria identità in maniera libera: in questo alveo di battaglie per il diritto all'autodeterminazione si inserisce la profonda e toccante riflessione fotografica di Muholi. Con i suoi scatti, racconta storie che sono al tempo personali e universali, lasciando emergere il vissuto dei soggetti immortalati. Non è infrequente che la stessa Muholi si metta di fronte al suo stesso obiettivo per riflettere sulla condizione delle donne nere nella storia.</p>

<p><h2>LA CARRIERA DI ZANELE MUHOLI</h2></p>
<p>Impossibile riassumere l'intera carriera di Muholi in poche righe: particolarmente amata in Francia, nel 2017 venne nominata Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres, mentre nel 2019 vinse il Lucie Humanitarian Award e il Rees Visionary Award da Amref Health Africa. Muholi inoltre è la cofondatrice del Forum for Empowerment of Women e i suoi lavori sono stati esposti in occasione di mostre monografiche presso importanti istituzioni come il Goethe-Institut di Johannesburg, il Brooklyn Museum di New York, lo<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-stedelijk-amsterdam-design-futuro-sostenibilita" target="_blank"> Stedelijk Museum</a> di Amsterdam e il Museo de Arte Moderno a Buenos Aires.</p> <p>[Immagine in apertura: Julie I, Parktown, Johanessburg, 2016. Courtesy of the Artist and Stevenson, Cape Town/Johannesburg and Yancey Richardson, New York © Zanele Muholi]</p>

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