Il mito del “made in Italy” raccontato in una mostra

<p>Un mito che non svanisce nel tempo, che riflette un'epoca e una società: questo è l'“italian style”. La mostra <em>Italia Cinquanta. Moda e design. Nascita di uno stile</em> al <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/12/riscoprire-la-rivoluzione-russa-attraverso-larte-a-gorizia" target="_blank">Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia</a> rappresenta un magico tuffo nel passato per rivivere l'indimenticabile periodo storico dello stile italiano: gli anni Cinquanta.  </p> <p>L'esposizione, curata da Carla Cerutti, Enrico Minio Capucci e Raffaella Sgubin, affiancati da un team di specialisti, ripercorre gli anni del boom economico dal punto di vista del design e della moda, focalizzando l'attenzione anche sulle arti applicate e il cinema, grazie a cui l'iconico “italian style” fece il giro del mondo. In programma dal 21 marzo al 27 agosto, l'iniziativa è promossa e organizzata da Erpac Fvg – Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia, e dal Museo della Moda e delle Arti applicate di Gorizia.  </p>
<p><h2>IL DESIGN ITALIANO IN MOSTRA A GORIZIA</h2> <p>Dalle elezioni del 1948 alle Olimpiadi di Roma nel 1960, la mostra racconta gli anni della rinascita economica e culturale, ponendo l'accento sulla tradizione del design italiano, divenuto nel tempo un'icona eterna. Un affascinante viaggio nella storia con centocinquanta pezzi tra elementi d'arredo, stoffe, arazzi e ceramiche dell'epoca: come i mobili disegnati da <a href="https://arte.sky.it/news/gio-ponti-libro-architettura-design" target="_blank">Gio Ponti</a>, Piero Fornasetti, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-carlo-mollino-triennale-milano" target="_blank">Carlo Mollino</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/05/mostra-vico-magistretti-triennale-milano-architettura" target="_blank">Vico Magistretti</a>, le lampade all'avanguardia di Gino Sarfatti, e il design industriale (in mostra la macchina da scrivere <em>Olivetti Lettera 22</em> e l'orologio meccanico <em>Cifra 5</em> di Solari). Oggetti unici che ricreano l'atmosfera dell'età dell'oro dell'economia in Italia.  </p>
<p><h2>DAL DESIGN ALLA MODA  </h2> <p>Oltre ai traguardi nell'ambito del design, gli anni Cinquanta videro la nascita anche della moda italiana. In esposizione i modelli più significativi del tempo: abiti e accessori disegnati dalle firme più importanti del panorama italiano e internazionale come Gucci, Salvatore Ferragamo, Emilio Pucci. Capi splendidi indossati dai personaggi più famosi dell'epoca: <a href="https://arte.sky.it/news/libro-marilyn-monroe" target="_blank">Marilyn Monroe</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-4-marzo-sophia-loren" target="_blank">Sophia Loren</a> e Gina Lollobrigida su tutti. Un mix di creatività, maestria e artigianalità di altissimo livello.    </p>
<p>[Immagine in apertura: Gio Ponti, <em>Anguria</em>, 1956, esecuzione Paolo De Poli-Padova, smalto su rame, 10 x 24 x 12 cm. Brescia, collezione privata © Brescia, Fotostudio Rapuzzi]</p>

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Il grande architetto giapponese Tadao Ando debutta in Australia

<p>Dal 2014 a oggi sono state più di 900.000 le persone che hanno preso parte agli oltre 3.500 eventi gratuiti organizzati contestualmente all'<a href="https://arte.sky.it/news/mpavilion-melbourne-map-studio" target="_blank">MPavilion</a>. L'iniziativa – promossa dalla Naomi Milgrom Foundation, è sostenuta dalla municipalità di Melbourne e dal governo dello stato del Victoria – prevede l'annuale costruzione di un padiglione temporaneo progettato da un architetto internazionale. Nel corso dell'estate australiana, questa struttura viene collocata nei Queen Victoria Gardens e accoglie un variegato programma culturale, con appuntamenti gratuiti per tutte le età. A differenze di esperienze analoghe, come il celebre <a href="https://arte.sky.it/news/serpentine-pavilion-lina-ghotmeh-londra" target="_blank">Serpentine Pavilion </a>di Londra, dopo i cinque mesi di apertura l'<a href="https://arte.sky.it/news/mpavilion-melbourne-allzone-rachaporn-choochuey" target="_blank">MPavilion</a> viene donato alla comunità locale e destinato, in forma permanente, a un nuovo uso. Per celebrare il traguardo della decima edizione è stato scelto un maestro dell'architettura contemporanea: sarà infatti il pluripremiato architetto giapponese <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-10-ottobre-tadao-ando-giappone" target="_blank">Tadao Ando</a> a disegnare il padiglione che verrà inaugurato il prossimo 16 novembre. </p><h2>TADAO ANDO PROGETTA L'MPAVILION A MELBOURNE</h2> <p>"<em>Alla base del progetto per l'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/06/architettura-mpavillion-melbourne" target="_blank">MPavilion</a> c'è il desiderio di trovare una scena di eternità nei Queen Victoria Gardens di Melbourne.</p>
<p>Eterno, non nel materiale o nella struttura, ma nella memoria di un paesaggio che continuerà a vivere nel cuore delle persone</em>". Queste le parole scelte da Ando per presentare quella che di fatto sarà la sua prima opera in Australia; per conoscerne i dettagli, bisognerà attendere il prossimo mese di maggio. Nell'attesa è stato intanto reso noto che i temi presi in esame dal programma ospitato nel <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/10/pronto-lmpavilion-di-carme-pinos-a-melbourne" target="_blank">padiglione</a> – dibattiti, conferenze, spettacoli musicali, workshop per bambini e molto altro ancora – saranno legati alla pratica e alla visione di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/11/tadao-ando-e-le-corbusier-in-dialogo-a-chicago" target="_blank">Tadao Ando</a>. Fino al 6 aprile 2023, resta intanto operativo l'<a href="https://arte.sky.it/news/mpavilion-melbourne-rachaporn-choochuey-allzone" target="_blank">MPavilion</a> disegnato dallo studio di architettura e design all(zone), che ha sede a Bangkok ed è diretto dall'architetta <a href="https://arte.sky.it/news/melbourne-mpavilion-allzone-rachaporn-choochuey" target="_blank">Rachaporn Choochuey</a>. </p><h2>STORIA E OPERE DELL'ARCHITETTO GIAPPONESE TADAO ANDO</h2> <p>Nato nel 1941 a Osaka e autodidatta, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/04/architettura-mostra-tadao-ando-museo-cina" target="_blank">Tadao Ando</a> ha fondato lo studio Tadao Ando Architect & Associates nel 1969, dopo aver viaggiato fra Europa, Stati Uniti e Africa. Ampiamente conosciuto oltre i confini del Giappone, ha realizzato alcune delle sue opere più apprezzate e identitarie proprio nel Paese d'origine: è il caso della celeberrima Chiesa della Luce, della Pulitzer Arts Foundation e del complesso di musei e spazi espositivi sull'isola di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/08/giappone-arte-contemporanea-della-triennale-di-setouchi" target="_blank">Naoshima</a>. Riconoscibili punti di forza del suo linguaggio sono il ricorso al cemento armato a vista e l'impiego di estese superfici in vetro, in associazione a un'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/02/tadao-ando-museo-cina" target="_blank">impostazione di chiara matrice geometrica</a>. Insignito con i massimi riconoscimenti del settore architettura, fra cui il <a href="https://arte.sky.it/news/david-chipperfield-pritzker-architecture-prize-2023" target="_blank">Pritzker Architecture Prize</a> nel 1995, è stato al centro di mostre personali al MoMA - Museum of Modern Art (1991) e al Centre Pompidou (1993). Ha insegnato, come visiting professor, alla Yale University, alla Columbia University e ad Harvard; è professore all'Università di Tokyo dal 1997. Fra i suoi progetti in Europa si ricordano il Centro Ricerche Fabrica a Treviso, il centro per l’arte contemporanea negli spazi di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/05/mostra-bruce-nauman-punta-della-dogana-venezia" target="_blank">Punta della Dogana </a>a Venezia e, più di recente, la<a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/01/architettura-musei-parigi-bourse-commerce-tadao-ando-pinault-collection" target="_blank"> Bourse de Commerce–Pinault Collection </a>di Parigi.</p> <p>[Immagine in apertura: Courtesy Bourse de Commerce–Pinault Collection. ©Tadao Ando Architect &Associates. NeM / Niney et Marca Architectes, Agence Pierre-Antoine Gatier. Photo by Patrick Tourneboeuf]</p>

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