È tempo di mettersi in cammino, addentrandosi per strade ed esplorando territori che sono stati teatro di vicende artistiche e storiche eccezionali, talvolta poco note. Raccontati da esperti, sono questi i luoghi di interesse culturale al centro della serie Italie Invisibili, i cui sei episodi andranno in onda su Sky Arte martedì 4 luglio. Apre la serata, alle ore 21:15, la prima puntata dal titolo I Castelli Romani e lo Stato dell'Ozio. Protagonista è un’area del Lazio in cui, nell’età del ferro, si stabilirono i primi latini fondando la leggendaria Alba Longa. Con tappe nei laghi di Albano e Nepi, al Parco archeologico Tuscolo, all’Abbazia San Nilo e fra varie ville e dimore storiche, a emergere è l’alta concentrazione di opere d’arte lasciate in eredità nel corso dei secoli da artisti come San Gallo, Borromini, Vanvitelli, Domenichino, Pietro da Cortona, fra gli altri. Si resta nel Centro Italia, approdando nelle Marche, con Ancona, città del Rinascimento Adriatico. In onda alle ore 21:50, l’episodio illustra le vicende che resero la città indipendente dal punto di vista politico e culturale. Con Il Monferrato dei marchesi Paleologi, alle ore 22:25, archeologi, studiosi d’arte antica e storici rendono possibile un salto indietro nel tempo alla riscoperta del passato di un’area dell’attuale Piemonte tutta da conoscere. Si prosegue, alle ore 23:00, con Benevento La Longobarda, che fa luce sulle originali espressioni artistiche del Ducato di Benevento. A chiudere la serata, sono gli episodi La Valle d’Aosta e i nobili Challant, trasmesso alle ore 23:35, e La Calabria e il terremoto del 1783, in onda martedì 4 luglio alle ore 00:10. Nel primo caso, si ripercorre la storia della famiglia Challant, il cui governo nell’attuale Valle d’Aosta – per conto dei Savoia – si rivelò strategico. La cronica fragilità del territorio italiano rivive, infine, nella puntata dedicata alle tre scosse di terremoto che devastarono la Calabria.

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La collezione d'arte dell'Università di Yale diventa digitale

L'Università di Yale in <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/10/edificio-sembra-fiume-architettura-studio-sanaa-connecticut" target="_blank">Connecticut</a>, oltre a essere uno dei più antichi college degli Stati Uniti, vanta anche un'enorme collezione composta da milioni di opere. Da pochi giorni, la raccolta di capolavori dell'istituzione americana, conservati tra la <a href="https://arte.sky.it/archivio/2013/01/riapre-la-yale-university-art-gallery-un-museo-da-lode" target="_blank">Yale University Art Gallery</a>, la Yale Center for British Art, la Yale Peabody Museum e la Biblioteca dell'Università di Yale, è diventata consultabile interamente online, grazie alla nuova piattaforma Lux. Si tratta di un progetto digitale che permette agli utenti di cercare, osservare ed esaminare, direttamente dal proprio laptop o smartphone, ben 17 milioni di capolavori, ognuno dei quali accompagnati da apposite descrizioni.<h2>LE OPERE DI YALE IN VERSIONE DIGITALE</h2> Nata come strumento di ricerca, Lux consente di esplorare e di scoprire l'arte, proprio come se l'utente stesse fisicamente camminando tra le sale e gli spazi di un museo fisico. Tra le opere che sono state digitalizzate (si tratta della maggior parte dei capolavori delle collezioni di Yale), spicca Lake Avernus: Aeneas and the Cumaean Sybil di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-turner-national-gallery-londra" target="_blank">Turner</a>. Il dipinto, oltre a essere stato fotografato da ogni angolazione e trasferito online, è stato anche scansionato usando i raggi X: in questo modo diventa possibile osservarne, ancora più nel dettaglio, l'intera composizione. Nel nuovo archivio digitale compaiono anche le immagini di altre imperdibili creazioni e oggetti, come il primissimo teschio di triceratopo scoperto nel 1889 e conservato all'interno dello Yale Peabody Museum, l'antico poema <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/08/la-trigonometria-e-di-origine-babilonese-la-conferma-dal-plimpton-322" target="_blank">babilonese </a>inciso su una tavoletta di argilla ad opera della prima autrice conosciuta al mondo e il dipinto dal titolo La Deposizione, risalente al Cinquecento, che venne confiscato dai <a href="https://arte.sky.it/news/rose-valland-programmi-tv-17-marzo" target="_blank">nazisti</a>.<h2>LA PIATTAFORMA LUX PER OSSERVARE I CAPOLAVORI</h2> Ispirata a piattaforme simili, come Van Gogh Worldwide e Duchamp Research Portal, che permettono si raccogliere e analizzare le opere in modo del tutto unico, Lux nasce con l'intento di "consentire agli utenti di scoprire relazioni nascoste tra oggetti, da concetti condivisi a personaggi famosi nelle collezioni di Yale", afferma Robert Sanderson, senior director di Yale per il patrimonio culturale digitale. [Immagine in apertura: Le café de nuit (The Night Café), Artist: Vincent van Gogh (Dutch, active France, 1853–1890). Photo courtesy Yale University Art Gallery]

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