<p>Il <a href="https://arte.sky.it/news/nuovo-album-rolling-stones" target="_blank">nuovo attesissimo album</a> dei mitici <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-21-giugno-rolling-stones" target="_blank">Rolling Stones</a>, <em>Hackney Diamonds</em>, è appena uscito: per accompagnare l’evento, un libro elettrizzante è sbarcato nelle librerie italiane. Si intitola <em>It's Only Rock 'n' Roll. Le mie avventure on the road con i Rolling Stones</em>, ed è firmato dal giornalista statunitense Chet Flippo. </p> <p>Pubblicato in versione originale nel 1989 – cui si aggiunge un’introduzione inedita della tour manager Chris O'Dell – il testo arriva finalmente in Italia grazie alla casa editrice Caissa. </p><h2>LE AVVENTURE ROCK DEI ROLLING STONES</h2> <p>Il volume è un viaggio nel tempo che trasporta il lettore in una delle pagine più emozionanti e controverse della storia del rock, a partire dalla tournée nordamericana della rock band nel 1975. </p> <p>“<em>Sono più rilevanti i Beatles o i Rolling Stones per la storia del rock? Ma è poi vero che tra le due band c'era forte concorrenza, se non addirittura astio? E com'era stare in tournée con la band degli eccessi per eccellenza? Se volete sapere cosa ha fatto del palcoscenico il luogo del cuore di Mick, Keith e soci, questo libro fa per voi</em>”, spiega nella postfazione Seba Pezzani. </p><h2>CHET FLIPPO E I ROLLING STONES</h2> <p>Chet Flippo inizia a seguire i Rolling Stones nel loro <em>Tour of the Americas</em>, e finisce per rimanere con la band per quasi cinque anni, vivendo al fianco delle rockstar nei momenti più salienti della loro carriera. Molti di questi episodi sono presenti nella pubblicazione: dal processo a Keith Richards in Canada, passando per lo storico live a El Mocambo e per il concerto per non vedenti a Oshawa nel 1979. Tutto è raccontato nei minimi dettagli: i battibecchi, le dinamiche interne, i momenti di svago. Ne risulta un imperdibile ritratto fedele e veritiero della band che ha rivoluzionato il rock.</p> <p>[Immagine in apertura: Rolling Stones. Illustrazione di <a href="https://www.instagram.com/sergio_vanello/">Sergio Vanello</a> pubblicata su <em>Linus</em>, febbraio 2020]</p>

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In Cina il museo della fantascienza progettato da Zaha Hadid Architects

<p>Principale incubatore per gli scrittori di fantascienza, la città di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/04/ponte-ruyi-cina-zzhk-architects" target="_blank">Chengdou </a>in Cina si arricchisce oggi di un nuovo e futuristico museo ad hoc progettato dallo studio della compianta <a href="https://arte.sky.it/news/zaha-hadid-architects-ponte-cina-chengdu" target="_blank">Zaha Hadid</a>. L'innovativo Chengdou Science Fiction Museum, un'imponente struttura le cui forme architettoniche ricordano una fantascientifica nuvola stellare, sorge nel cuore del lago Jingrong, dando l'illusione di galleggiare sull'acqua. Inaugurato in occasione della <em>World Science Fiction Convention</em> e dei premi <em>Hugo</em>, il museo punta ad affermarsi centro di innovazione e ispirazione per la città, uno dei principali punti di riferimento per la sperimentazione e la ricerca scientifica in <a href="https://arte.sky.it/news/pininfarina-citta-cina-blue-loop" target="_blank">Cina</a>.</p><h2>IL SCIENCE FICTION MUSEUM DI ZAHA HADID ARCHITECTS</h2> <p>Integrandosi con il paesaggio naturale che circonda la riva del lago, la grande struttura si lega alla città grazie a una serie di percorsi pedonali. Con una struttura fluida e ondeggiante, capace di rispondere alle condizioni particolari del sito, il museo è concepito dallo studio fondato dall'architetta come una gigantesca “nebulosa” in espansione, una “nube stellare” che disperde attorno a sé campi energetici. Con un'estensione di 59mila metri quadrati, il Chengdou Science Fiction Museum comprende numerose gallerie, una sala multifunzionale, un centro conferenze e diversi spazi accessori di supporto. L'atrio centrale è inondato di luce solare, grazie a un'enorme finestra che, affacciandosi sulla Montagna Xiling, collega gli interni della struttura con l'ambiente esterno.</p><h2>UN'ARCHITETTURA GREEN IN CINA</h2> <p>Oltre a imporsi come nuovo punto di riferimento per l'innovazione in Cina, l'architettura soddisfa anche i più alti standard del programma cinese di "edilizia verde". Progettata da Zaha Hadid Architects attraverso una dettagliata analisi di modellazione digitale, la struttura è dotata di una ventilazione naturale ibrida, che permette di ottimizzare il clima mite e subtropicale di Chengdou garantendo il massimo comfort per visitatori e personale, e di un impianto fotovoltaico. Infine, nel parco attorno al museo sono state collocate piante autoctone; è presente un complesso sistema di drenaggio sostenibile, in grado di immagazzinare l'acqua piovana per filtrarla e poi riutilizzarla, consentendo al lago Jingrong di diventare "parte integrante" della struttura.  [Immagine in apertura: ZHA - Zaha Hadid Architects. Chengdu Science Fiction Museum. Photo by Arch Exist]</p>

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