Dietro le quinte del fumetto di Zerocalcare

“Nell'estate del 2019, Zerocalcare aveva iniziato a parlare con insistenza del suo desiderio di provare a fare animazione. Come suoi editori, avevamo due possibilità: tentare di dissuaderlo, perché non si distraesse dalla sua produzione editoriale, o assecondarlo, cercando di aiutarlo, per consentirgli di esprimente la sua creatività anche in quella nuova direzione”. Prende il via con queste parole il nuovo libro dedicato alla produzione di <a href="https://arte.sky.it/news/nuovo-fumetto-zerocalcare" target="_blank">Zerocalcare</a>, artista di successo e voce tra le più blasonate del fumetto nazionale. Edito da <a href="https://arte.sky.it/news/zerocalcare-mostra-milano-fumetto" target="_blank">Bao Publishing</a>, la casa editrice che da sempre accompagna l'autore nelle sue pubblicazioni, il volume si sofferma in particolare sulle serie animate realizzate dall'artista romano negli ultimi tre anni: prodotti televisivi di successo, che hanno consentito al fumettista di espandere in maniera esponenziale la sua popolarità.<h2>ZEROCALCARE OLTRE IL FUMETTO</h2> Impostato come un “dietro le quinte” della produzione di Zerocalcare, il libro – dal titolo Zerocalcare Animation Art Book (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) – si sofferma sui vari passaggi necessari alla creazione di una storia animata, con bozzetti, production art, foto dai backstage e disegni preparatori. A esporsi in prima persona, condividendo il suo percorso, nonché le assonanze e le differenze tra fumetto e animazione, è lo stesso Zerocalcare, intervistato nelle pagine del libro insieme agli altri collaboratori incontrati in questi anni. Uno sguardo divertito e divertente per conoscere le creazioni “in movimento” di uno dei fumetti sti più amati di sempre.

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Una “antibiografia” di Leonardo da Vinci

Il libro della giungla: il grande classico in una nuova versione illustrata

Le contraddizioni dell'America in una nuova mostra a Padova

120 artisti restituiscono un ritratto completo dei chiaroscuri di una delle nazioni più culturalmente influenti del XX secolo. A cura di Daniel Buso, realizzata da Artika in collaborazione con il Comune di Padova e Kr8te, la mostra American Beauty raccoglie 130 opere dei più grandi artisti del secolo scorso (americani e non).
<h2>A PADOVA LA MOSTRA SULL’AMERICA</h2>
L’esposizione (visitabile dal 13 settembre al 21 gennaio prossimi, al Centro Culturale Altinate San Gaetano di Padova) si apre con una sezione fotografica: si parte dal bianco e nero, con maestri assoluti come <a href="https://arte.sky.it/news/libro-photographe-henri-cartier-bresson" target="_blank">Henri Cartier-Bresson</a>,<a href="https://arte.sky.it/news/aosta-mostra-robert-capa" target="_blank"> Robert Capa</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/libro-fotografia-diane-arbus" target="_blank">Diane Arbus</a> ed <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-elliott-erwitt-pordenone" target="_blank">Elliott Erwitt</a>, per continuare con le immagini a colori di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-steve-mccurry-animali-stupinigi">Steve McCurry</a>, Vanessa Beecroft e <a href="https://arte.sky.it/news/annie-leibovitz-libro-fotografia">Annie Leibovitz</a>; si passa poi dai maestri della Pop Art (James Rosenquist, Robert Indiana e <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-andy-warhol-lou-reed-marta-taranto" target="_blank">Andy Warhol</a>) ai protagonisti della street art (<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-keith-haring-reggia-monza" target="_blank">Keith Haring</a>, Mr. Brainwash, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/06/obey-genova-mostra-palazzo-ducale" target="_blank">Obey</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/banksy-libro-street-art" target="_blank">Banksy</a>). Suddiviso tematicamente, il percorso espositivo approfondisce inizialmente il tema del patriottismo, attraverso l’iconografia della bandiera a stelle e strisce e le testimonianze fotografiche della devozione alla patria del popolo americano. Si prosegue con l’analisi dei complessi rapporti internazionali tra gli Stati Uniti e le altre potenze mondiali, a partire dalla Seconda Guerra Mondiale fino ai conflitti in Afghanistan e Iran. Artisti come Banksy e Paul Insect analizzano i conflitti interni, le guerriglie urbane, l’abuso delle armi da fuoco; Steve McCurry immortala la tragedia dell’11 settembre. Si arriva infine al <a href="https://arte.sky.it/news/libro-damiani-black-lives-matter-fotografia" target="_blank">Black Lives Matter</a> e ai dibattiti più attuali.
<h2>BELLEZZA E CONTRADDIZIONI DEGLI STATI UNITI</h2>
La mostra prende il titolo dall’omonima rosa rossa, creata in Francia e successivamente esportata negli Stati Uniti. La rosa, la più diffusa del Nordamerica, fiore simbolo della città di Washington, e infine resa celebre dall’omonimo film cult del regista Sam Mendes, si contraddistingue per una caratteristica singolare: mentre i petali resistono a lungo, il gambo marcisce rapidamente: metafora delle contraddizioni intrinseche della società americana, opulente e decadente al tempo stesso.
[Immagine in apertura: Keith Haring, American Music Festival, 1988]

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