Luca Cerizza curerà il Padiglione Italia alla Biennale Arte 2024

Sarà <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/02/mostra-tino-sehgal-ogr-torino" target="_blank">Luca Cerizza</a> a curare il Padiglione Italia alla <a href="https://arte.sky.it/news/biennale-arte-venezia-2024" target="_blank">60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia</a>: il suo nome è stato definitivamente ufficializzato, dopo le anticipazione delle scorse settimane. Prosegue, quindi, il conto alla rovescia verso la Biennale Arte 2024, che si terrà dal 20 aprile al 28 novembre 2024: a cura di Adriano Pedrosa, direttore artistico del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/03/lina-bo-bardi-mostra-architettura-citta-messico" target="_blank">Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand</a> in Brasile, l'esposizione internazionale si intitolerà Stranieri Ovunque - Foreigners Everywhere. <h2>LUCA CERIZZA CURATORE DEL PADIGLIONE ITALIA 2024</h2> Il progetto messo a punto da Cerizza si intitola Due qui / To Hear e ha come protagonista l’artista Massimo Bartolini. Ulteriori dettagli saranno presentati nel corso di una conferenza stampa dedicata, che avrà luogo nei primi mesi del 2024. Intanto, è stato reso noto che la proposta sviluppata da Cerizza si è imposta nella seconda fase della selezione pubblica indetta nei mesi scorsi – per la prima volta nella storia del Padiglione Italia alla Biennale Arte – sulle altre due incluse nella terna selezionata dalla commissione. A comporla anche i progetti presentati da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/02/le-visioni-dellarte-contemporanea-allamerican-academy-in-rome" target="_blank">Ilaria Gianni</a> (che ha partecipato con l’artista Anna Franceschini) e <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-museo-macro-roma" target="_blank">Luca Lo Pinto</a> (che gareggiava con una proposta del collettivo <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/05/il-primo-film-di-invernomuto-presentato-a-milano" target="_blank">Invernomuto</a>). Professore di Museologia e Studi Curatoriali al master specialistico della NABA di Milano, Cerizza è autore di diverse pubblicazioni – tra cui si segnalano Alighiero Boetti. Mappa; e la monografia Massimo Bartolini (curata con Cristiana Perrella). Tra i progetti curatoriali, spiccano la personale di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-tomas-saraceno-australia" target="_blank">Tomàs Saraceno</a> al Museo di Villa Croce di Genova nel 2014, al fianco di Ilaria Bonacossa, e quella di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/02/mostra-tino-sehgal-ogr-torino" target="_blank">Tino Sehgal</a> alle OGR di Torino nel 2018. <h2>L’ARTE DI MASSIMO BARTOLINI ALLA BIENNALE ARTE 2024</h2> L'artista che rappresenterà l'Italia a Stranieri Ovunque - Foreigners Everywhere è Massimo Bartolini. Nato a Cecina nel 1962, è attualmente docente di Arti Visive presso la NABA. La sua ricerca si concentra sulla relazione tra uomo, natura e spazio, spesso attraverso la creazione (o la rivisitazione) di ambienti multisensoriali e avvolgenti. Bartolini vanta numerose personali (tra cui quelle alla galleria Massimo De Carlo a Milano, ma anche presso istituzioni museali come la Henry Moore Foundation di Leeds, 1996, il MoMA PS1 di New York, 2001, solo per citarne alcune). Non è la sua prima volta alla Biennale: vi aveva infatti già partecipato in diverse occasioni, nel 1999, nel 2009 e poi ancora nel 2013. [Immagine in apertura: Padiglione Centrale, Giardini. Photo by Francesco Galli]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

I dipinti di Hermann Nitsch ispirati alle "Ninfee" di Monet

L'arte di <a href="https://arte.sky.it/news/libro-hermann-nitsch" target="_blank">Hermann Nitsch</a>, massimo esponente dell'Azionismo viennese e pioniere dell'arte performativa austriaca, approda al <a href="https://arte.sky.it/news/parigi-amedeo-modigliani-mostra" target="_blank">Musée de l’Orangerie</a> di Parigi grazie alla nuova rassegna dal titolo Hommage. Visitabile fino al 12 febbraio 2024, la mostra, concepita a distanza di un anno dalla <a href="https://arte.sky.it/news/morte-hermann-nitsch" target="_blank">morte dell'artista</a> (avvenuta il 18 aprile dello scorso anno a Mistelbach), fa luce sul linguaggio del pittore e, in particolare, sull'influenza che le Ninfee, ineguagliabile capolavoro di <a href="https://arte.sky.it/news/monografia-pittura-claude-monet" target="_blank">Claude Monet</a>, ebbero sulla sua opera.<h2>L'ARTE DI HERMANN NITSCH A PARIGI</h2> Una serie di dipinti e lavori grafici, realizzati dall'artista negli ultimi anni della sua carriera, raccontano lo stile pittorico di <a href="https://arte.sky.it/news/hermann-nitsch-mostra-genova" target="_blank">Nitsch</a>, caratterizzato non solo da opere fortemente espressive e ispirate alla drammaturgia religiosa, ma anche da creazioni di grande vitalità e colore, strettamente legate alle sue performance e ai luoghi in cui venivano concepite. Affascinato dalle <a href="https://arte.sky.it/news/ninfee-monet-programmi-tv-23-giugno" target="_blank">Ninfee</a>, a cui rese omaggio più volte durante ogni sua visita all'Orangerie, il pittore venne invitato poco prima della sua morte a confrontarsi con il celebre capolavoro impressionista. “Nelle mie rappresentazioni, la mia pittura espressiva e religiosa diventa un dramma finito, una drammaturgia analitica. Ciò che rimane da vedere è una frenesia di colori e di forme che si stagliano ben oltre il loro contenuto, come le estasi di colore delle 'Ninfee' di Monet”, affermò Nitsch durante un'intervista con Sarah Imatte, conservatrice del patrimonio del museo francese.<h2>IL GENIO DI HERMANN NITSCH</h2> Nato nel 1938 a Vienna, Hermann Nitsch visse e lavorò per tutta la vita nella sua città natale, affermandosi come uno dei fondatori del movimento azionista viennese. Riconosciuto a livello internazionale anche come performance artist, il maestro diede vita, nel corso della sua carriera, a opere religiose di grande espressività che, a partire dagli anni Cinquanta, culminarono nel suo Orgien Mysterien Theater, il “teatro” in cui l'artista dava vita a spettacoli e performance ininterrotti per giorni. Negli ultimi anni della sua produzione, Nitsch si concentrò su uno stile pittorico di grande vivacità ed energia, affermandosi come uno dei più grandi e influenti maestri del Novecento e del nuovo secolo. [Immagine in apertura: Hermann Nitsch (1938 – 2022), Peinture éclaboussée, Juin 2020. Acrylique sur toile, 200 x 300 cm. Galerie RX, Paris © Hermann Nitsch, ADAGP, 2023, Paris]

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