Aperto un nuovo museo nel cuore di Madrid

<p>Il Patrimonio Nacional, l’istituzione che gestisce il patrimonio lasciato alla nazione dalla Corona spagnola, ha una nuova casa: nel cuore di Madrid, accanto al Palazzo Reale, è stata infatti inaugurata la Galería de las Colecciones Reales. La sede museale si è insediata in un edificio progettato dal duo di architetti Emilio Tuñón e Luis Moreno Mansilla, quest’ultimo scomparso prematuramente nel 2012. Ben 650 le opere esposte all'interno (fra le 170.000 appartenenti alle Collezioni Reali), 400 delle quali recentemente restaurate. Tra dipinti, sculture, arazzi, mobili, libri, ventagli, bronzi, porcellane, ricami e fotografie, non mancano capolavori di celebri artisti come <a href="https://arte.sky.it/news/libro-caravaggio-rossella-vodret">Caravaggio</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/accademia-carrara-bergamo-velazquez">Velázquez</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/docufilm-ombra-goya">Goya</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/bernini-programmi-tv-5-giugno">Bernini</a> e Lavinia Fontana.</p>
<p><h2>IL NUOVO MUSEO DI MADRID</h2></p>
<p>Avviato nel novembre 2002, l'intervento architettonico è stato completato alla fine del 2015. Il risultato è una struttura mastodontica, di oltre 40mila metri quadrati distribuiti su 14 piani, che ospita non solo la collezione, ma anche gli ambienti adibiti al suo mantenimento (come locali per lo stoccaggio di opere di grandi dimensioni o sale per il restauro e la conservazione preventiva). A partire dal 2018 i lavori sono quindi proseguiti con il piano museografico, finalizzato al racconto e alla presentazione di cinque secoli di collezionismo e mecenatismo, secondo il susseguirsi delle dinastie. Parallelamente, è stato messo a punto il progetto paesaggistico nell'area circostante, che ha definito un rinnovato assetto dei percorsi pubblici. Nel corso del processo di costruzione sono stati rinvenuti i resti delle prime mura di Madrid, risalenti al IX secolo: oggi sono visibili al piano -1, all'interno della sezione archeologica appositamente realizzata con lo scopo di attribuire il giusto rilievo a una scoperta ritenuta senza precedenti e della massima importanza per la capitale spagnola. Dopo più di vent’anni di lavori senza sosta, e 170 milioni di euro di finanziamenti, la Galería de las Colecciones Reales è stata finalmente aperta al pubblico pochi giorni fa. </p>
<p><h2>LA PRIMA MOSTRA  DELLA GALERÍA DE LAS COLECCIONES REALES</h2></p>
<p>In occasione dell'inaugurazione ha preso il via la mostra temporanea, visitabile fino a giugno 2024, dedicata alla storia delle carrozze in Spagna, dal XVI al XX secolo. <em>In Motion: Carriages and Other Vehicles in Patrimonio Nacional’s Collections</em> racconta la storia del Paese e il potere della monarchia attraverso i suoi mezzi di trasporto privati: circa 50 pezzi storici, tra cui sette carrozze, due slitte e una portantina. L'esposizione è integrata da un gran numero di dipinti – sette dei quali sono in prestito dal <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-22-ottobre-documentario-museo-del-prado-madrid">Museo del Prado</a> – e altri oggetti insoliti.</p> <p>[Immagine in apertura: Galería de las Colecciones Reales, Sala de los Austrias. Photo credits Patrimonio Nacional]</p>

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Nicolas Ballario di nuovo al timone di The Square

Il viaggio dell’anima di Graciela Iturbide in mostra alla IULM di Milano

Il più costoso dipinto di Klimt al centro di Artbox

A Cagliari la grande mostra sulla prima fotografa dell’Agenzia Magnum

<p>Tra gli scatti più celebri che la storia della fotografia del secondo dopoguerra ci ha donato, vi sono senz'altro quelli di <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/inge-morath-venezia-palazzo-grimani" target="_blank">Inge Morath</a>, che dopo il successo delle <a href="https://arte.sky.it/news/inge-morath-mostra-venezia-palazzo-grimani" target="_blank">recenti mostre di Monaco e Venezia</a>, viene celebrata a cento anni dalla nascita. Ad accogliere le straordinarie immagini di questa pioniera dell'obiettivo è ora la città di Cagliari, che ospita un percorso espositivo visitabile fino al 1° ottobre 2023, dal titolo <em>Inge Morath. Una donna una vita la fotografia.</em>  </p>
<p><h2>I REPORTAGE DI INGE MORATH A CAGLIARI</h2> <p>La fotografa austriaca ci ha regalato non solo scatti memorabili, ma soprattutto la testimonianza di una donna che con coraggio e caparbietà è riuscita ad affermarsi in una disciplina all'epoca prettamente maschile. </p> <p>Nelle quasi duecento opere fotografiche di Inge Morath in mostra al <a href="https://arte.sky.it/news/fumetti-corto-maltese-mostra-cagliari" target="_blank">Palazzo di Città a Cagliari</a>, spiccano la determinazione e la rara sensibilità dell'artista, qualità che hanno condotto la Morath a realizzare importati reportage in Spagna, Italia, Medio Oriente, America, Russia e Cina. Nella sua produzione arte e vita si confondono fino a diventare tutt'uno. "<em>La fotografia è essenzialmente una questione personale: la ricerca di una verità interiore</em>", dichiarò la fotografa.</p>
<p> <h2>LA FOTOGRAFIA SENZA CONFINI DI INGE MORATH</h2> <p>Il tema del viaggio è dominante nella biografia di Inge Morath, e la mostra a lei dedicata, curata da Brigitte Blüml e Kurt Kaindl, accende i riflettori su questo aspetto, soffermandosi sulle esperienze dell'artista a Venezia e Parigi, passando per la Spagna e l'Iran. </p> <p>Attraverso le opere protagoniste del percorso espositivo è possibile cogliere l'importanza del tema del viaggio in senso esteso.  Nei suoi scatti, infatti, oltre alla vicinanza fisica emerge soprattutto la vicinanza emotiva e culturale che la fotografa instaurava con le persone e le scene osservate dietro al suo obiettivo. Quella di Inge Morath è stata una ricerca artistica caratterizzata da profonda umiltà ed empatia con i soggetti ritratti: <em>“Nel mio cuore voglio restare una dilettante, nel senso di essere innamorata di quello che sto facendo, sempre stupita delle infinite possibilità di vedere e usare la macchina fotografica come strumento di registrazione”.</em>  </p>
<p>[Immagine in apertura: <em>Autoritratto</em>, Gerusalemme, 1958 © Fotohof archiv / Inge Morath / Magnum Photos]</p>

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