Il mondo del rock piange il chitarrista Jeff Beck

Il nome di <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-8-luglio-musica-jeff-beck" target="_blank">Jeff Beck</a> occupa un posto di assoluto primo piano nella storia del rock. Figura trasversale e chitarrista tra i più influenti della sua generazione, il musicista britannico (nato a Sutton il 24 giugno 1944) ha contribuito alla definizione dell'heavy metal e dell'hard rock, spalleggiando (o facendosi spalleggiare) da veri e propri numi della musica contemporanea. È di queste ore la notizia della scomparsa dell'artista, che all'età di 78 anni è stato portato via da una forma letale di meningite batterica. A darne la notizia è stata la sua famiglia, che su Twitter ha salutato per l'ultima volta l'ex Yardbirds. 
<h2>LA CARRIERA DI JEFF BECK</h2> Anima inquieta del rock e chitarrista tra i più importanti di sempre (la rivista Rolling Stone lo ha inserito al quinto posto nella lista dei 100 migliori talenti di questo strumento), Jeff Beck era entrato nei mitici Yardbirds nel 1965, reclutato da Jimmy Page e compagni per rimpiazzare <a href="https://arte.sky.it/news/eric-clapton-documentario-programmi-tv-30-marzo" target="_blank">Eric Clapton</a> (trasferitosi nei John Mayall's Bluesbreakers). Risale al 1967 la fondazione di una nuova band, chiamata Jeff Beck Group; al suo fianco altre stelle del firmamento rock, da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/01/il-supergruppo-mai-nato-di-freddie-mercury-elton-john-e-rod-stewart" target="_blank">Rod Stewart</a> a Ron Wood, che presto avrebbe abbandonato il progetto per diventare una colonna dei <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-21-giugno-rolling-stones" target="_blank">Rolling Stones</a>. Da solo, Beck dà vita alle sue migliori produzioni. L'album Blow by Blow del 1975 ebbe un successo inatteso: merito delle influenze jazz, rock e funk che attraversano questo capolavoro assoluto della musica fusion. 
<h2>LA COLLABORAZIONE CON JOHNNY DEPP</h2> Simbolo della musica degli anni Ottanta, l'artista non ha smesso nei decenni successivi di prestare il proprio plettro a band di primo piano della scena internazionale. Storiche le collaborazioni con <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/03/jon-bon-jovi-canzone-coronavirus" target="_blank">Bon Jovi</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-10-aprile-roger-waters-the-wall" target="_blank">Roger Waters</a>, Roger Taylor e, in ultimo, con l'attore e musicista <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/05/al-cinema-johnny-depp-vestira-i-panni-del-fotografo-di-guerra-w-eugene-smith" target="_blank">Johnny Depp</a>. Conosciutisi nel 2016, i due instaurarono una profonda amicizia nel segno del rock, incidendo un album (dal titolo 18, del 2022) e portandolo in tour anche in Italia (l'ultimo concerto del duo risale alla scorsa estate, nell'ambito dell'Umbria Jazz).

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Nata nel Queens, a New York, nel 1921, la centenaria Iris Apfel è una figura di riferimento nel mondo della moda internazionale, con i suoi immancabili occhiali tondi e il rossetto scarlatto. A lei è dedicato il documentario Iris in onda su Sky Arte venerdì 13 gennaio, che ne ripercorre l’eccezionale carriera.
Figlia di Sadye Barrell, avvocatessa e proprietaria di una boutique di moda, e Samuel Barrell, importatore, fin da bambina Iris Apfel fu affascinata dallo stile in tutte le sue declinazioni, debuttando poi come arredatrice d’interni. Nel 1948 sposò il pubblicitario Carl Patel, e insieme a lui fondò l’azienda tessile Old World Weavers. Dal 1948 al 1992, Carl e Iris contribuirono a rinnovare la tappezzeria di moltissime collezioni museali, ad esempio al Metropolitan Museum of Art e alla Casa Bianca. 
Viaggiando per il mondo, Iris diventò una collezionista instancabile di tessuti, che trasformava in capi d’abbigliamento, e oggetti, che diventavano gioielli. Mescolava capi di stilisti con articoli trovati nei mercatini delle pulci, tramutando l’abbigliamento in una forma d’espressione artistica improvvisata. 
Nel 2005, il Metropolitan Museum of Art le ha proposto di esporre le sue collezioni, rendendo omaggio a una delle personalità più vulcaniche di sempre, come emerge dal documentario diretto nel 2014 da Albert Maysles.

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