L'arte di Burri, Vedova e Nitsch negli scatti di Aurelio Amendola

Varcare la soglia del processo creativo di un artista nel pieno del suo farsi non è impresa semplice e coglierne gli istanti fondamentali è una missione ancora più ardua. Eppure uno dei maestri della fotografia recente ci è riuscito, traducendo nei suoi scatti i gesti e le azioni di artisti che hanno fatto epoca. E proprio ai gesti e alle azioni allude, fin dal titolo, la mostra che la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri a Città di Castello dedica al grande <a href="https://arte.sky.it/news/aurelio-amendola-serie-fotografia-artisti-pistoia-musei" target="_blank">Aurelio Amendola </a>e alle immagini che ritraggono tre giganti della storia artistica recente: <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-bologna-burri-restauro" target="_blank">Alberto Burri</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/verona-emilio-vedova-palazzo-maffei" target="_blank">Emilio Vedova</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/morte-hermann-nitsch" target="_blank">Hermann Nitsch</a>.<h2>GLI ARTISTI FOTOGRAFATI DA AURELIO AMENDOLA</h2> Le fotografie, allestite fino al 30 giugno 2023 negli ambienti degli Ex Seccatoi del Tabacco, lasciano trapelare tutta l'energia e il mistero che caratterizzano il lavoro dell'artista nel suo compiersi, evidenziano le diverse e peculiari sfumature che delineano gli approcci creativi di ciascuno dei tre protagonisti. Esito di uno sforzo corale, che ha visto impegnati la Fondazione Burri, la Fondazione Vedova di Venezia e il Museo Nitsch di Napoli, la mostra affianca alle quarantaquattro stampe fotografiche di ampie dimensioni di Amendola alcuni capolavori degli artisti evocati dai suoi scatti: Plastica M1 (1962) e Nero Cellotex (1978) di <a href="https://arte.sky.it/video/storie-di-artisti-alberto-burri-669178" target="_blank">Alberto Burri</a>, Non Dove/Breccia 1988 III (1988) di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/08/docu-film-emilio-vedova-mostra-cinema-venezia" target="_blank">Emilio Vedova</a> e 18b.malaktion (1986) di <a href="https://arte.sky.it/news/libro-hermann-nitsch" target="_blank">Hermann Nitsch</a>, oltre a una serie di contributi filmici a loro dedicati. Il dialogo efficace tra le immagini e le opere rinsalda visivamente il profondo legame che ha unito Amendola agli artisti, in particolare a Burri, il quale riconosceva al fotografo la capacità di cogliere il senso del suo lavoro. Per quanto riguarda Vedova, come sottolinea Bruno Corà, presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri e curatore della mostra, "le immagini di Amendola descrivono un’intensità emotiva che diviene pittura di pensiero, di domanda e azione erratica e mnemonicamente evocativa, naufragio e superamento, scontro e abbraccio con il colore, con la luce, con l’instabilità e l’impermanenza. In Nitsch, esponente di una mitteleuropea inquieta e inappagata, ex protagonista dell’Azionismo viennese, il fotografo ha piuttosto dato risalto allo spazio teatrale dell’artista, documentandone la poetica tragica e i segni di una pittura e di una drammaturgia operativa protesa al rito e alla liturgia di una nuova possibile esperienza del dionisiaco nel nostro tempo".<h2>FOTOGRAFARE GLI ARTISTI AL LAVORO</h2> La mostra, sempre nelle parole di Corà, "ha un duplice obiettivo: quello di porre in evidenza le diverse modalità operative dei tre artisti, emblematici per la processualità delle loro azioni e dei loro modi espressivi, e al contempo fornire al più vasto pubblico uno specifico campo di indagine dell’attività di un grande fotografo italiano che con quei Maestri riuscì a stabilire un sodalizio e un’amicizia durevole, idonea oltretutto a coglierne le più significative attitudini artistiche e umane". Nell'ottica di raggiungere un pubblico ampio, la rassegna, dopo Città di Castello, sarà ospitata dalla Fondazione Vedova di Venezia il prossimo autunno. [Immagine in apertura: Aurelio Amendola, Alberto Burri al lavoro, Città di Castello, 1976]

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Addio al maestro della fotografia Oliviero Toscani

Il mondo dei bambini negli scatti di Steve McCurry

Alla scoperta del nuovo festival fotografico di Torino

A Firenze il concerto per il centenario della nascita di Maria Callas

Dal direttore d’orchestra Fabrizio Maria Carminati alla soprano Olga Peretyatko; dal tenore Valerio Borgioni al mezzosoprano Andrea Edina Ulbrich; dalla soprano Maria Jose Siri fino all'attrice Laura Morante, come voce recitante: sono loro alcuni dei protagonisti di Callas 100, il concerto di gala concepito come omaggio per il centenario della nascita de "<a href="https://arte.sky.it/news/maria-callas-programmi-tv-2-dicembre" target="_blank">La Divina</a>". Il prossimo 23 luglio la prima mondiale dello spettacolo andrà in scena nel cuore del capoluogo toscano, in occasione dell'annuale Musart Festival Firenze. <h2>IL CONCERTO DI GALA PER IL CENTENARIO DI MARIA CALLAS</h2> Prodotto dalla ForTune Music & Shows, in collaborazione con Musart (Firenze), DuePunti Eventi (Vicenza), TAM Teatro Arcimboldi (Milano), dopo il debutto fiorentino Callas 100 intraprenderà un tour internazionale. Il tributo alla straordinaria artista sarà infatti presentato a New York e Vienna, ma anche a Vicenza (9 settembre, nell’ambito del VIOFF) e Milano (28 settembre, Teatro Arcimboldi). Per ognuna delle tappe italiane sono stati annunciati ospiti speciali: a Firenze e nel capoluogo lombardo sul palco ci sarà anche il M° Fabrizio Maria Carminati; a Vicenza sarà la volta del M° Beatrice Venezi. Il concerto Callas 100 è uno degli appuntamenti più attesi del Musart Festival Firenze 2023, il cui cartellone include anche gli spettacoli di <a href="https://arte.sky.it/news/fumetto-roberto-bolle-francesco-cattani" target="_blank">Roberto Bolle </a>(15 luglio), Antonello Venditti e Francesco De Gregori (17 luglio), David Garrett (18 luglio), Marco Masini (19 luglio), Drusilla Foer (20 luglio), <a href="https://arte.sky.it/news/paolo-conte-concerto-milano-teatro-arcimboldi" target="_blank">Paolo Conte </a>(21 luglio), Madame (lunedì 24 luglio) e Stewart Copeland e Orchestra della Toscana (25 luglio, con il progetto Police Deranged for Orchestra). Alla kermesse, che si svolge nel cuore della città ovvero in piazza della Santissima Annunziata, anche quest'anno sarà affiancato un programma parallelo di concerti in chiostri, visite a luoghi d’arte, mostre, incontri e proiezioni. <h2>LA LEGGENDARIA MARIA CALLAS</h2> Nata a New York il 2 dicembre 1923 e scomparsa a Parigi nel 1977, Maria Callas è stata un'artista dal talento sconfinato, capace di avvicinare alla lirica il grande pubblico. Successi professionali e alterne vicende personali hanno contribuito a rendere la sua figura leggendaria, oltre che un'icona di stile del suo tempo. Profondo il suo legame con l'Italia e con gli artisti italiani, a partire dal direttore d'orchestra<a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/03/parma-celebra-arturo-toscanini-a-150-anni-dalla-sua-nascita" target="_blank"> Arturo Toscanini</a>: nella cornice del Teatro alla Scala, tra il 1952 e il 1954 interpretò ben sette opere. Callas non disdegnò neppure il grande schermo e indimenticabile resta la sua interpretazione nel film Medea di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-pier-paolo-pasolini-roma-pittura" target="_blank">Pier Paolo Pasolini</a>. "Dalla morte della Divina ci sarà un prima e un dopo Callas", disse di lei il compianto regista fiorentino <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/06/addio-a-franco-zeffirelli-il-maestro-del-cinema-italiano" target="_blank">Franco Zeffirelli</a>. E, a cento anni dalla sua nascita, proprio Firenze ha scelto di tributarle un omaggio corale, naturalmente in musica.

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