Un capolavoro di Caravaggio eccezionalmente in mostra ad Asti

Era il 1597-1600 quando il ventenne Michelangelo Merisi, detto <a href="https://arte.sky.it/news/libro-caravaggio-rossella-vodret" target="_blank">Caravaggio</a>, dipinse la prima natura morta della storia dell'arte: la <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/04/alla-scoperta-di-sei-capolavori-darte-a-milano" target="_blank">Canestra di frutta</a> conservata alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano. Fino al 7 aprile 2024, il capolavoro dell'influente maestro lombardo è eccezionalmente esposto negli spazi di Palazzo Mazzetti ad <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-pittura-giovanni-boldini-asti-palazzo-mazzetti" target="_blank">Asti</a>, in occasione della mostra curata da Costantino D'Orazio. Dal titolo <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/canestra-caravaggio-palazzo-mazzetti-asti" target="_blank">La Canestra di Caravaggio. Segreti ed enigmi della Natura Morta</a> la rassegna prende in esame la celebre opera del Merisi, restituendo un affascinante resoconto della nascita e dell'evoluzione del genere della natura morta.<h2>LA NATURA MORTA DI CARAVAGGIO IN MOSTRA AD ASTI</h2> Oltre all'ineguagliabile capolavoro di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-caravaggio-palazzo-chigi-ariccia" target="_blank">Caravaggio</a>, il percorso espositivo astigiano raccoglie anche una serie di oltre venti tele in prestito da prestigiose collezioni private, come la Pallavicini e la Cremonini, e da importanti musei del calibro della <a href="https://arte.sky.it/news/galleria-borghese-roma-apertura-depositi" target="_blank">Galleria Borghese</a> e di Venaria Reale. Opere che non solo ricostruiscono la storia di questo genere pittorico, ma rivelano anche tutti i segreti e i significati nascosti che si celano nei vari elementi dipinti. Qualche esempio? Si va dal limone, che simboleggia la purezza, alla pesca – composta da polpa, nocciolo e seme – che rimanda alla Trinità. Tra i diversi contributi in mostra a Palazzo Mazzetti spiccano Ragazzo con vassoio di susine di Nicolas Régnier che, influenzato dal Merisi, rielabora alcuni soggetti caravaggeschi, e Composizione con cesta di frutta e specchio di Francesco Noletti.<h2>LA STORIA DELLA CANESTRA DI FRUTTA</h2> La celebra Canestra di frutta fu commissionata, alla fine del Cinquecento, dal cardinale Federico Borromeo al giovane Caravaggio: all'epoca l'artista aveva solo 23 anni. Fino a quel momento, la rappresentazione di frutta e ortaggi era sempre accompagnata da figure umane, in posa o intente in attività culinarie o agricole. Fu lo stesso Merisi a inaugurare un nuovo genere pittorico che, eliminando la presenza umana, riservava alla sola frutta raccolta in un cesto il compito di veicolare un forte messaggio simbolico e devozionale. Ogni frutto, infatti, racchiude numerosi significati religiosi. Donato nel 1607 dal prelato milanese alla <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/12/speciale-leonardo-da-vinci-alla-veneranda-biblioteca-ambrosiana-di-milano" target="_blank">Biblioteca Ambrosiana</a>, dove è rimasto fino a oggi per oltre quattrocento anni, il capolavoro del pittore è stato concesso in prestito dall'istituzione milanese in occasione di questo progetto espositivo. [Immagine in apertura: Michelangelo Merisi detto Caravaggio, Canestra di frutta, 1597-1600, Olio su tela, cm 47x6. Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Pinacoteca – Milano © Veneranda Biblioteca Ambrosiana / Mondadori Portfolio]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

In Spagna la mostra di architettura sugli stadi contemporanei

Dallo stadio Simón Bolívar a La Paz, in <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/12/napoli-fotografia-emanuele-dicesare-diario-viaggio-bolivia" target="_blank">Bolivia</a>, al Nemesio Camacho `El Campín´ Stadium in Bogotá, in Colombia, fino all'iconico Santiago Bernabéu di Madrid, in <a href="https://arte.sky.it/news/madrid-museo-galeria-colecciones-reales" target="_blank">Spagna</a>: gli spettacolari <a href="https://arte.sky.it/news/stadio-milano-cattedrale" target="_blank">stadi</a> progettati dallo studio L35 Architects sono protagonisti di un'esposizione, allestita fino al prossimo 4 dicembre negli spazi del Colegio de Arquitectos di Segovia. Intitolata The Contemporary Stadium. L34 Architects, la mostra esamina sei dei più celebri interventi realizzati dal team spagnolo, indagando anche le strategie progettuali attraverso cui gli architetti hanno dato forma ai loro impianti calcistici e li hanno integrati in tessuti urbani eterogenei. <h2>I PROGETTI DI L35 ARCHITECTS EPOSTI IN SPAGNA</h2> Oltre ai tre citati, il percorso espositivo prende in esame ulteriori tre contributi dello studio, mettendone in luce le caratteristiche distintive: lo Stadio Mendizorrotza di Vitoria, il Benito Villamarín di Siviglia (entrambi in Spagna) e il M. Bin Rashid Al Maktoum di Dubai. Superando il modello tradizionale dello stadio di calcio, che affonda le proprie radici nell'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/04/mostra-arte-greca-antica-british-museum-londra-defining-beauty" target="_blank">antica Grecia </a>con i primissimi “recinti” attorno a un campo da gioco sul Monte Olimpo, L35 Architects lega il proprio nome alla progettazione di impianti multiuso, aperti e connessi al contesto urbano circostante. Riprogettando e valorizzando gli ingressi, le facciate, il campo e le tribune, il team dona nuova vita anche ai complessi sportivi già in uso, trasformandoli in strutture innovative. È questo il caso del celebre Santiago Bernabéu, lo storico campo da gioco del Real Madrid, per il quale lo studio di architettura ha elaborato un progetto, attualmente in progress, che prevede il miglioramento dei percorsi e dell'accessibilità, la realizzazione di nuove aree ricreative, commerciali e culturali, una maggiore integrazione con il quartiere e con la città in generale. <h2>LE PAROLE DELLO STUDIO L35 ARCHITECTS</h2> “Non sono i progressi tecnologici a rendere uno stadio contemporaneo, ma il ruolo che svolge nella società e la capacità che ha di influenzare positivamente l'ambiente circostante. Lo stadio contemporaneo è uno stadio che guarda sia verso l'interno che verso l'esterno, consapevole della sua rilevanza per il contesto urbano. È un'infrastruttura poliedrica e dinamica, il cui utilizzo si estende per 365 giorni all'anno. È uno spazio accessibile, aperto a tutti, capace di intrattenere e ispirare le folle”, ha affermato Tristán López - Chicheri di L35 Architects. Attivo in una pluralità di settori, non solo in ambito sportivo, lo studio è presente con le proprie sedi a <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-miro-picasso-barcellona" target="_blank">Barcellona</a>, Madrid, Parigi, Milano, Ginevra, Miami, Bogotá, São Paulo, Santiago, Istanbul e <a href="https://arte.sky.it/news/land-art-jim-denevan-abu-dhabi" target="_blank">Abu Dhabi</a>. [Immagine in apertura: Simón Bolívar Stadium (La Paz, Bolivia). Image:L35 Architects]

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