Il "capolavoro sconosciuto" di Caravaggio debutta in mostra a Palazzo Chigi

<p>Il minuzioso restauro e le scrupolose indagini diagnostiche sul capolavoro “sconosciuto” di <a href="https://arte.sky.it/news/libro-caravaggio-rossella-vodret" target="_blank">Caravaggio</a>, la <em>Presa di Cristo</em>, si sono finalmente conclusi. Per mostrare pubblicamente questo gioiello – ricomparso nel 2003, è stato protagonista di alterne vicende, incluso un rocambolesco furto –, dal 14 ottobre al 14 gennaio 2024, <a href="https://arte.sky.it/news/bernini-barocco-programmi-tv-14-luglio" target="_blank">Palazzo Chigi ad Ariccia</a> ospita il progetto espositivo <em>Caravaggio. La presa di Cristo dalla Collezione Ruffo</em>.</p><h2>IL DIPINTO “SVELATO” DI CARAVAGGIO</h2> <p>Si tratta della prima volta in oltre 70 anni che il dipinto viene presentato al pubblico. La sua prima (e ultima) esposizione risale infatti al 1951, in occasione della storica <em>Mostra del Caravaggio e dei caravaggeschi </em>che si svolse presso il <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-giorgio-morandi-milano-palazzo-reale" target="_blank">Palazzo Reale di Milano</a>, a cura di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/06/mostra-caravaggio-collezione-roberto-longhi-castello-aragonese-otranto" target="_blank">Roberto Longhi</a>. In quell'occasione l'opera mostrava sulla sua superficie segni di sporco e varie ridipinture, rimossi dal recente restauro. Sulla tela l'artista ha raffigurato l'episodio della cattura di Cristo nell’orto tratta dal racconto della Passione. Si tratta di una delle composizioni più intense e ricche di pathos<em> </em>dell’attività romana di Caravaggio, nota fino a questo momento attraverso le numerose copie e i presunti (e smentiti) originali.</p><h2>LA MOSTRA DI CARAVAGGIO A PALAZZO CHIGI</h2> <p>A cura di Francesco Petrucci, la mostra si articola attorno al dipinto, che fa parte della collezione Ruffo di Calabria, ritrovata da Roberto Longhi nel 1943. Esiste anche un’altra versione autografa dell'opera: proveniente dalla Compagnia dei Gesuiti di Dublino, è conservata in deposito presso la <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/03/mostra-guide-italia-national-gallery-of-ireland" target="_blank">National Gallery of Ireland</a> dal 1993. Al fianco del capolavoro, una serie di opere di altri maestri fa luce sulla storia del tema iconografico: ad esempio la <em>Presa di Cristo </em>del Cavalier d’Arpino, seguito da un dipinto rinascimentale attribuito a Giorgione e raffigurante il medesimo soggetto. Infine, la sala quadrata ospita le copie contemporanee tratte da dipinti celebri dell’artista. Dopo il debutto ad Ariccia, la mostra verrà ospitata successivamente a Napoli.  [Immagine in apertura: Caravaggio, <em>Presa di Cristo</em>, collezione privata]</p>

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Un milione di dollari per il Corridoio Vasariano di Firenze

<p>Una generosa donazione da parte della Edwin L. Wiegand Foundation contribuirà alla nuova veste del <a href="https://arte.sky.it/news/corridoio-vasariano-apertura-uffizi-firenze" target="_blank">Corridoio Vasariano</a> degli <a href="https://arte.sky.it/news/uffizi-miglior-museo-italiano-mondo" target="_blank">Uffizi</a>. La fondazione di Reno, in Nevada, ha deciso di elargire un milione di dollari per completare i lavori necessari alla riapertura del celebre Corridoio fiorentino, chiuso nel 2016 per ragioni di sicurezza e attualmente oggetto di un intervento di adeguamento e riallestimento. Al termine dei lavori, avviati alla fine del 2021, la storica struttura ospiterà<em> "un vero cammino della memoria, dalle epigrafi romane e i ritratti in marmo dell’Antichità classica agli affreschi staccati del Cinquecento, dallo spazio commemorativo della Notte dei Ponti (4 agosto 1944) a quello dedicato alla Strage dei Georgofili (27 maggio 1993)"</em>, come annunciato dal direttore Eike Schmidt.</p><h2>IL CORRIDOIO VASARIANO DI FIRENZE</h2> <p>Grazie alla donazione della fondazione statunitense, rappresentata da Raymond e Marisa Avansino, prenderà dunque forma il nuovo allestimento del Corridoio, che accoglierà una raccolta epigrafica marmorea costituita da ben trecento iscrizioni greche e latine. Rimaste esposte negli <a href="https://arte.sky.it/news/libro-uffizi-firenze" target="_blank">Uffizi </a>per quasi tre secoli fino al 1919, quando furono archiviate e relegate nei depositi, queste opere – che appartengono a una delle più antiche collezioni custodite in un museo pubblico italiano – torneranno così a essere pienamente fruibili da parte dei visitatori. Per ragioni di sicurezza della struttura non saranno esposti i dipinti che, essendo costituiti da materiale infiammabile, non sono considerati adatti a questo specifico luogo. Durante i lavori, inoltre, sono stati riportati alla luce porzioni del pavimento originali del Vasari e di altri elementi cinquecenteschi, come elementi in cotto originale, intonaci antichi, parti di muratura in pietra; tali ritrovamenti hanno reso necessario mettere a punto una variante del progetto. L'allestimento delle opere previste sarà avviato presto.</p><h2>AL VIA LE APERTURE SERALI DEGLI UFFIZI</h2> <p>In attesa della riapertura del Corridoio Vasariano, sono intanto riprese le suggestive aperture serali degli Uffizi. Durante il mese di ottobre, la prestigiosa istituzione aprirà le sue porte al pubblico in via straordinaria dalle 18:30 alle 21:30 per cinque martedì di fila: dopo le precedenti serate del 3 e 10 ottobre, i prossimi appuntamenti saranno il 17, il 24 e il 31 ottobre. Inoltre prosegue fino al 14 gennaio 2024 l'esposizione <a href="https://arte.sky.it/news/joana-vasconcelos-mostra-uffizi-firenze" target="_blank"><em>Between Sky and Heart</em></a>, che riunisce una selezione di opere di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/07/mostra-joana-vasconcelos-guggenheim-museum-bilbao" target="_blank">Joana Vasconcelos</a> collocate tra la Galleria degli Uffizi e due sale di <a href="https://arte.sky.it/foto/germana-marucelli-mostra-museo-costume-palazzo-pitti-firenze" target="_blank">Palazzo Pitti</a>. In particolare, nella Tribuna degli Uffizi, trova spazio una delle monumentali e dirompenti installazioni dell'artista portoghese, i cui lavori "<em>c</em><em>i presentano un crescendo ovviamente femminista, tuttavia senza recriminazioni o rancori sui ruoli storici di genere. Anzi, è proprio l’allegra ironia delle sue creazioni a spiazzarci e a farci riflettere sui ruoli e sull’efficace, dirompente potere femminile</em>”, come sottolineato da<a href="https://arte.sky.it/news/uffizi-castello-malaspina-massa" target="_blank"> Schmidt</a>. </p> <p>[Immagine in apertura: <span><span>Corridoio Vasariano, Memoriale del 1944 (rendering). Courtesy Ufficio Stampa delle Gallerie degli Uffizi]</span></span></p>

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