Gli scatti del fotoreporter Paolo Pellegrin in mostra a Venezia

<p>Da decenni, il fotogiornalista<a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/11/a-roma-la-grande-fotografia-di-paolo-pellegrin" target="_blank"> Paolo Pellegrin</a> cattura gli sguardi di chi vive la guerra, ma si fa anche testimone degli effetti del cambiamento climatico. Con i suoi scatti, racconta i temi più stringenti della contemporaneità, la vita degli uomini oltre gli orrori dell’ostilità, mostrando tutta la complessità e l’insensatezza dei conflitti.  Le <a href="https://arte.sky.it/news/venezia-stanze-della-fotografia-mostra-ugo-mulas" target="_blank">Stanze della Fotografia</a>, sull’<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-commedia-umana-weiwei-venezia" target="_blank">Isola di San Giorgio Maggiore </a>a Venezia, gli rendono omaggio con una grande mostra che raccoglie oltre 300 scatti provenienti da tutto il mondo. </p><h2>LA MOSTRA DI PAOLO PELLEGRIN A VENEZIA</h2> <p><em><em>Paolo Pellegrin. L’orizzonte degli eventi</em></em>, organizzata da Marsilio Arte e da Studio Pellegrin, curata da Denis Curti e Annalisa D’Angelo, aprirà al pubblico dal 30 agosto fino al 7 gennaio 2024. Attraverso una straordinaria collezione intense immagini, il progetto espositivo ripercorre la carriera di Pellegrin dal 1995 ad oggi. La rassegna è frutto della sinergia tra Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini, ed è realizzata in collaborazione con <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-agenzia-magnum-portogruaro" target="_blank">Magnum Photos</a>, la celebre agenzia fotografica fondata nel 1947 da <a href="https://arte.sky.it/news/aosta-mostra-robert-capa" target="_blank">Robert Capa</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/henri-cartier-bresson-martin-parr-mostra-parigi" target="_blank">Henri Cartier-Bresson</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/11/ad-amsterdam-il-maestro-del-fotogiornalismo-david-seymour" target="_blank">David Seymour</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/libro-75-anni-magnum-photos" target="_blank">George Rodger</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/05/mostra-fotografia-genova-palazzo-ducale" target="_blank">William Vandivert</a>, di cui Pellegrin è membro dal 2005. Tra gli scatti in mostra, anche il recente e inedito reportage del conflitto in <a href="https://arte.sky.it/news/ucraina-russia-guerra-appello-pace" target="_blank">Ucraina</a>.</p><h2>I REPORTAGE DEL FOTOGRAFO PAOLO PELLEGRIN</h2> <p>Nato a Roma nel 1964, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/11/mostra-triennale-paolo-pellegrin-fotografia-milano" target="_blank">Paolo Pellegrin</a> ha documentato le più grandi crisi umanitarie contemporanee, viaggiando nei paesi tutto il mondo, tra cui <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/08/unesco-beirut-libano-ricostruzione" target="_blank">Libano</a>, Iran, Afghanistan, Libia, Algeria, Tunisia, Indonesia e non solo. Internazionalmente riconosciuto come uno dei maggiori fotoreporter di guerra, ha collaborato con le maggiori testate giornalistiche, tra cui il <em>New York Times</em>. Il suo impegno e il suo spessore artistico è stato pluripremiato con riconoscenze del calibro della Robert Capa Gold Medal, dello Eugene Smith Grant in Humanistic Photography e ben undici <a href="https://arte.sky.it/news/vincitori-world-press-photo-2023" target="_blank">World Press Photo</a> conferiti tra il 1995 e il 2018. <em>Paolo Pellegrin. L’orizzonte degli eventi</em> va ad aggiungersi alle altre <a href="https://arte.sky.it/news/mostre-fotografia-autunno-2023-italia-anticipazioni" target="_blank">sei attese di mostre di fotografia</a> in apertura in Italia nell'autunno 2023.</p>  <p>[Immagine in apertura: Civili arrivano a Tiro dopo essere fuggiti dai loro villaggi nel sud del Libano durante i raid aerei israeliani. Tiro, Libano 2006 © Paolo Pellegrin / © Magnum Photos]</p>

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Il mondo dei bambini negli scatti di Steve McCurry

Alla scoperta del nuovo festival fotografico di Torino

Il nuovo libro su Dora Maar ispirato a una straordinaria scoperta

<p>Ricordate la storia del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/05/finding-dora-maar-libro" target="_blank">misterioso taccuino di Dora Maar</a>, rinvenuto qualche anno fa dalla scrittrice e giornalista Brigitte Benkemoun? In cerca di un'agenda da regalare a suo marito, l'autrice si imbatte in uno strano quadernino rivestito in pelle. Affascinata dal “tocco” vintage del libricino, la Benkemoun lo acquista, ignara della storia in esso conservata.</p> <p>Dopo aver sfogliato le prime pagine, la giornalista scopre infatti una lunga lista di indirizzi e numeri di telefono. A ognuno di essi corrisponde il nome di un artista o di uno scrittore noto: Brassaï, André Breton, Jean Cocteau. E poi ancora Balthus, Paul Éluard, Jacqueline Lamba. L’enigma è presto svelato: quel blocchetto, acquistato per pochi euro online, si rivela essere una straordinaria testimonianza sulle vite private di alcuni tra gli intellettuali più rilevanti delle avanguardie del secolo scorso, vissuti a Parigi in pieno clima surrealista.  </p>
<p><h2>LA BIOGRAFIA DI DORA MAAR</h2> <p>Proprietaria del taccuino fu <a href="https://arte.sky.it/news/spettacolo-teatro-dora-maar-milano" target="_blank">Dora Maar</a>, musa di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-pablo-picasso-malaga-roberto-otero" target="_blank">Pablo Picasso</a>, nonché abile fotografa e pittrice tra le più stravaganti della sua generazione. Colleghi e amici della donna compaiono debitamente elencati tra le pagine dell'agenda (risalente ai primi anni Cinquanta), dando forma a un'affascinante finestra sulla cultura parigina di quegli anni intensi e straordinari.</p> <p>Il nuovo libro edito da <a href="https://www.skira.net/" target="_blank">Skira</a>, dal titolo <em>In cerca di Dora Maar</em> (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina), prende spunto da quell'incredibile ritrovamento, ricomponendo la vita di una delle figure femminili più audaci e talentose del secolo scorso.  </p> <h2>IL MISTERIOSO TACCUINO DI DORA MAAR</h2> <p>In uscita a settembre, il volume – frutto delle ricerche condotte dalla stessa Brigitte Benkemoun – è impostato come un romanzo ispirato alla biografia dell'artista e musa nata a Parigi nel 1907. L'obiettivo è restituire gli eventi principali della sua parabola umana e creativa, le personalità incontrate nel corso della sua esistenza, e soprattutto le sfaccettature di una donna appassionata ed enigmatica.  </p> <p>Queste le parole dell'autrice in merito alla fortunata scoperta alla base del progetto editoriale: “<em>Chi lo ha venduto aveva eliminato il calendario annuale, dove il vecchio proprietario avrà annotato gli appuntamenti, gli inviti o le note private. Ma nella tasca interna era rimasta una piccola rubrica telefonica. Ho iniziato a sfogliarla. Probabilmente ero soprappensiero, perché mi ci sono volute tre pagine prima di bloccarmi su un nome: Cocteau! Sì, proprio lui, Cocteau: 36, rue Montpensier! Ricordo di aver sentito un brivido e poi ho sobbalzato scoprendo Chagall: 22, place Dauphine! Allora mi sono messa a scorrere le righe velocemente: Giacometti, Lacan... Poi eccoli uno dopo l’altro: Aragon, Breton, Brassaï, Braque, Balthus, Éluard, Leonor Fini, Leiris, Ponge, Poulenc, Signac, Staël, Sarraute, Tzara... Venti pagine di colonnine in ordine alfabetico con i nomi dei più grandi artisti del dopoguerra</em>”.  </p>

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