I paesaggi poetici di Marc Chagall in mostra a Parigi

A Parigi, sulla rue du Faubourg Saint-Honoré, proprio di fronte al Palazzo dell'Eliseo, sorge l'<a href="https://arte.sky.it/video/lopera-di-parigi-tra-mito-e-storia-766249" target="_blank">Opera Gallery</a>, un'istituzione che ospita una delle più straordinarie collezioni di opere di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-marc-chagall-mudec-milano" target="_blank">Marc Chagall</a>: si tratta di venti capolavori tra i più emblematici mai realizzati dall'artista. I dipinti vanno dagli anni Trenta fino al 1985, anno della morte del pittore. L'esposizione Marc Chagall, la poesia delle emozioni, visitabile dal 18 marzo al 19 aprile proprio presso l'Opera Gallery, permetterà di contemplare questi dipinti tutti insieme. L'artista di Vitebsk era un autentico poeta dei colori: le sue creazioni sono caratterizzate da un lirismo che difficilmente trova riscontro in altri pittori del XX secolo. Intervistato dal critico d'arte Vasily Kamensky, Chagall si esprimeva in questi termini quasi religiosi a proposito della sua arte e dell'ispirazione che lo guidava: “Amo l'amore. Tutto ciò che dipingo riguarda l'amore e il nostro destino. L'amore mi aiuta a trovare il colore. Si potrebbe anche dire che trova il colore stesso e io lo metto sulla tela. È più forte di me e viene dal profondo della mia anima. È così che vedo la vita”. <h2>VENTI CAPOLAVORI DI CHAGALL IN MOSTRA</h2>

Ciascuna delle venti opere esposte rappresenta un capitolo fondamentale della produzione artistica chagalliana. Alcuni dipinti sono dedicati all'adorata moglie Bella Rosenfeld, morta prematuramente negli Stati Uniti nel 1944: è il caso dello studio per Gli Amanti del Ponte, Coppia al chiaro di luna, L'amante dal profilo rosso e l'asino blu.
 Chagall nutriva per la musica un amore sconfinato: gli echi dei suoni del suo adorato villaggio natio, in Bielorussia, lo accompagneranno per tutta la vita. Nei suoi dipinti sono innumerevoli i riferimenti ai violinisti e alle orchestre: non sorprende pertanto che l'artista venne incaricato di affrescare la volta dell'Opéra Garnier con una coloratissima melodia pittorica. In mostra alla Opera Gallery troviamo capolavori che affrontano tematiche musicali come Il violinista. Un altro argomento caro a Chagall sono le fiabe popolari: la sua passione per le favole emerge dalla dedizione che dimostra nel raffigurare gli animali in opere come L'asino verde. Le nature morte e i fiori sono protagonisti in dipinti come Amanti con bouquet, mentre il circo, magica occasione di evasione per l'artista, fa bella mostra di sé nell'opera Clown multicolore.<h2>LA VITA DI MARC CHAGALL</h2>
Marc Chagall nacque nel 1887 in un villaggio rurale nella regione di Vitebsk, nell'attuale Bielorussia. Si tratta di un luogo che rimarrà impresso nel suo cuore e che descriverà come il “paradiso ingenuo dell'infanzia”. La sua famiglia era ebrea praticante, e il misticismo tipico del movimento chassidico lo influenzerà enormemente nello sviluppo della sua personalità artistica, sempre incline a suggestioni fiabesche e magiche. L'epoca in cui visse Chagall, però, fu tutt'altro che idillica: l'artista infatti fu costretto a trasferirsi più volte tra Francia, Germania, Russia. Gli Stati Uniti lo accolsero durante il secondo conflitto mondiale, ma fu proprio in America che l'adorata prima moglie Bella morì. Si stabilì nel dopoguerra nel sud della Francia, dove morì nel 1985 a 98 anni. Nei suoi dipinti ancora oggi emerge tutta la sua potenza e la sua vitalità. Chagall una volta ebbe a dire a proposito dello scopo dell'esistenza: “Se tutta la vita finisce inevitabilmente, dobbiamo colorarla con i nostri colori di amore e speranza”. 
[Immagine in apertura: Marc Chagall, The Lover with the Red Profile and the Blue Donkey, 1971 © Adagp, Paris, 2023]

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A Vicenza la mostra che svela Raffaello architetto

Non c'è dubbio: <a href="https://arte.sky.it/news/libro-raffaello" target="_blank">Raffaelo</a> fu uno dei massimi pittori del Rinascimento, dotato di eccezionale talento, di straordinaria maestria tecnica ed estrema raffinatezza. In questo ruolo, ancora oggi, è particolarmente conosciuto e apprezzato, ma come si appresta a ricordare una mostra in apertura a Vicenza il suo contributo si estese anche ad altri settori artistici. Insieme a <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-28-gennaio-palladio" target="_blank">Palladio</a>, viene infatti annoverato fra i più influenti architetti rinascimentali. In particolare, Raffaello si rese artefice di un'autentica "rivoluzione" nelle modalità di rappresentazione e incise profondamente nello studio dell'architettura romana antica.<h2>RAFFAELLO ARCHITETTO IN MOSTRA A VICENZA</h2> In calendario dal 6 aprile al 9 luglio 2023, al <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/12/vicenza-una-mostra-svela-laspetto-di-andrea-palladio" target="_blank">Palladio Museum</a>, Raffaello. Nato Architetto è la mostra che punta a dimostrare come, fin dall'inizio della sua parabola artistica, il maestro di Urbino fu un architetto. Promossa nell’ambito delle iniziative del Comitato Nazionale “Raffaello 1520-2020”, la rassegna intende infatti mettere in evidenza la profonda relazione fra i vari ruoli dell'autore, dimostrando come l'innovativa concezione spaziale dell'artista, alimentata dallo studio e dall'imitazione dell'architettura della Roma antica, è rintracciabile ovunque, opere figurative incluse. Analizzando nel dettaglio il suo contributo nella disciplina architettonica, i visitatori potranno cogliere la portata della sua azione. Secondo i curatori, ovvero gli storici dell’architettura Guido Beltramini, Howard Burns e Arnold Nesselrath, si deve proprio a Raffaello la definizione dello status teorico e pratico del disegno architettonico, ovvero della modalità con cui sono stati progettati gli edifici per i cinque secoli successivi. E, ancora, fu lui a porre le basi sia dell'abaco formale proprio dell'architettura rinascimentale, rinnovando lo studio delle testimonianza romane, sia dell'"invenzione" degli ordini architettonici.<h2>AL PALLADIO MUSEUM IN SCENA UN RAFFAELLO INEDITO</h2> A supporto di questa posizione e per indagare questo aspetto centrale della produzione raffaellesca, il team curatoriale ha selezionato un corpus di opere concesso per l'occasione da prestigiosi sedi museali e da istituzioni internazionali. A Vicenza saranno dunque esposti disegni originali, fra cui preziosissimi autografi di Raffaello, provenienti dal <a href="https://arte.sky.it/news/Balkrishna-Doshi-Royal-Gold-Medal-2022" target="_blank">Royal Institute of British Architects</a> di Londra e dagli <a href="https://arte.sky.it/news/uffizi-dipinto-francesco-hayez" target="_blank">Uffizi</a>, taccuini e manoscritti dalla Biblioteca Centrale di Firenze, sculture antiche e libri rinascimentali. Il percorso includerà focus sui progetti realizzati, senza dimenticare quelli rimasti sulla carta o non più visibili, come il demolito Palazzo Branconio dell’Aquila, nel centro storico di Roma. Disegnato dall'architetto e regista teatrale Andrea Bernard, l'allestimento porrà l'attenzione anche sull'intreccio fra Raffaello pittore e architetto, restituito attraverso due riproduzioni, ad altissima fedeltà, dei grandi (e non trasportabili) cartoni per gli arazzi della <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-cappella-sistina-michelangelo-america" target="_blank">Cappella Sistina</a>; previste anche ricostruzioni e ambientazioni virtuali. [Immagine in apertura: Fac-simile del cartone di Raffaello per l’arazzo del Sacrificio a Listra conservato al V&A di Londra (Factum Arte | © Victoria and Albert Museum, London. Courtesy Royal Collection Trust / Her Majesty Queen Elizabeth II).

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