“La verità è che sono sempre stato interessato alla fotografia, fin da quando ero giovane e la mia famiglia possedeva una fotocamera a cassetta negli anni Cinquanta. Adoravo l'intero processo di caricamento della pellicola Kodak nella Brownie”. Tutti lo conosciamo, ovviamente, come uno dei musicisti più noti di sempre, ma <a href="https://arte.sky.it/news/libro-paul-mccartney-beatles" target="_blank">Paul McCartney</a> ‒ oltre a essere stato un membro dei <a href="https://arte.sky.it/news/libro-quiz-beatles" target="_blank">Beatles </a>‒ ha anche un'altra grande passione, la fotografia. 250 scatti, realizzati dal musicista di Liverpool e provenienti dal suo archivio personale, saranno esposti per la prima volta in una grande mostra dal titolo Paul McCartney Photographs 1963-64: Eyes of the Storm, allestita alla <a href="https://arte.sky.it/news/londra-riapertura-national-portrait-gallery" target="_blank">National Portrait Gallery di Londra</a> dal 28 giugno al 1° ottobre prossimi, in occasione della sua riapertura.
<h2>GLI SCATTI DI PAUL MCCARTNEY A LONDRA</h2> Scattate tra il novembre 1963 e il febbraio 1964, il periodo in cui i <a href="https://arte.sky.it/news/beatles-programmi-tv-6-gennaio" target="_blank">Beatles </a>raggiunsero il successo planetario, innescando un fenomeno culturale di portata globale (la cosiddetta “Beatlemania”), le fotografie di Paul McCartney vedono protagonisti i membri della band inglese, John Lennon, George Harrison, Ringo Starr, offrendo una prospettiva inedita sulle esperienze che vissero fuori dal palco nell'arco di quei quattro mesi. Le immagini documentano in bianco e nero i backstage a Liverpool, uno studio di registrazione di Parigi, lo skyline di Manhattan e i momenti trascorsi a Miami Beach in una serie di scatti a colori. Rinvenute dallo stesso McCartney nel proprio archivio nel 2020, le fotografie sono state selezionate dall'artista per dare vita a un'esposizione unica, capace di fornire non solo un ritratto inedito del gruppo che segnò profondamente un'intera epoca, ma anche di veicolare il punto di vista dell'autore.
<h2>LA FOTOGRAFIA DI PAUL MCCARTNEY</h2> Paul McCartney raggiunse l'apice della fama come bassista e compositore dei Beatles, firmando le acclamatissime Yesterday e Hey Jude, solo per citare alcune delle canzoni da lui ideate. A seguito dello scioglimento della band, formò i Wings e successivamente intraprese la carriera da solista. Oltre alla musica, McCartney ha sempre nutrito un profondo interesse nei confronti delle arti visive, in particolare la fotografia: assorbendo tutte le influenze culturali degli anni Sessanta, si dilettò in quel periodo nella realizzazione di scatti che documentano tutto ciò che lo circondava, dai suoi incontri con i giornalisti a quelli con i fotografi, sino alla folla di fan in delirio.
[Immagine in apertura: © Paul McCartney]

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Prosegue l’analisi della relazione fra erotismo e arti proposta dalla nuova serie Ars Erotica. Il terzo appuntamento, sempre in compagnia di Euridice Axen e degli esperti coinvolti nel progetto, si intitola Il Kamasutra del Rinascimento e va in onda su Sky Arte martedì 30 maggio. Dopo i precedenti focus, riservati al ruolo del voyeur e ai luoghi scelti dagli artisti come “cornice” per ambientare le scene erotiche, l’attenzione si concentra ora sull’evoluzione delle modalità di rappresentazione degli amplessi carnali, sempre vietata nel corso dei secoli. Di conseguenza, fin dall’antichità, gli artisti hanno affrontato questo tema ricorrendo a un “espediente”: anziché i mortali, come protagonisti delle scene raffiguranti i rapporti erotici sono state scelte le divinità, alle quali tutto è concesso. In particolare, la narrazione prende avvio nella Roma del Cinquecento: è proprio qui che, poco prima dell’assedio dei lanzichenecchi, dalla bottega di Raffaello esce Modi o le sedici posizioni d’amore, considerata la prima raccolta di immagini pornografiche della storia moderna.

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