La fotografie inedite e a colori di Werner Bischof in mostra a Lugano

<p>Dal 12 febbraio al 2 luglio 2023 il MASI Lugano nella sede del LAC farà da sfondo alla mostra<em> Werner Bischof. Unseen Colour</em>: un centinaio di stampe digitali a colori inedite dai negativi originali del grande fotografo svizzero e restaurati per l'occasione. Nonostante sia stato reso immortale dai suoi memorabili reportage in bianco e nero successivi alla Seconda Guerra Mondiale, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/08/la-fotografia-di-werner-bischof-che-ha-riunito-una-famiglia" target="_blank">Bischof </a>aveva maturato un precoce interesse per la fotografia a colori, all'epoca ritenuta di serie B. Il merito di questa colorata riscoperta è da attribuire al figlio dell'artista, Marco Bischof, che dirige l'archivio del padre e pertanto ha avuto modo di studiare le lastre di vetro originali.</p>

<p><h2>WERNER BISCHOF PIONIERE DEI COLORI</h2></p>
<p>L'esposizione <em>Unseen Colour </em>evoca l’intera carriera di Bischof attraverso le macchine fotografiche da lui utilizzate: oltre alla ben poco manovrabile Devin Tri-Color, basata sul sistema della tricromia, l'artista infatti utilizzò anche una <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-vivian-maier-santa-maria-della-scala-siena" target="_blank">Rolleiflex</a>, con i peculiari negativi di forma quadrata, e in seguito anche una leggera Leica per i suoi reportage più avventurosi. Grazie alla Devin Tri-Color degli inizi, da abbinare al cavalletto, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/09/mostra-fotografia-werner-bischof-casa-dei-tre-oci-venezia" target="_blank">Bischof </a>si cimenta con le nature morte, le composizioni astratte e persino con le fotografie di moda. Usando questa macchina documenta anche la devastazione bellica in Europa, dando forma al celeberrimo e agghiacciante ritratto del bambino di Roermond, nei Paesi Bassi, con il volto segnato dalle cicatrici provocate dall'esplosione di una mina. I suoi terribili scatti di Dresda, Berlino e Colonia sono ormai passati alla storia.</p>

<p><h2>LA FOTOGRAFIA SECONDO BISCHOF</h2></p>
<p>La Rolleiflex 6x6 invece permette un tipo di fotografia ben più libera, complice la possibilità di studiare la composizione in maniera più efficace: qui Bischof raggiunge i risultati artisticamente forse più interessanti. Dopo aver percorso in lungo e in largo l'Europa, l'artista intraprende un intenso viaggio che lo porta in Asia all'inizio degli anni Cinquanta. Il Giappone con le sue atmosfere sospese conquista l'immaginazione del fotografo. Saranno proprio le foto realizzate nel Paese del Sol Levante, pubblicate fra le pagine del libro <em>Japon</em>, a fargli ottenere il Premio Nadar nel 1955. L'ultima parte della mostra segue l'evoluzione stessa della tecnologia fotografica: le immagini scattate con la leggerissima Leica saranno infatti straordinariamente vivaci: Bischof si reca in quegli anni negli Stati Uniti e poi in America Centrale. Le antichità misteriose della cultura Inca sono protagoniste anche del suo viaggio in Perù. Proprio un incidente sulle Ande nel 1954 gli risulterà fatale, interrompendo bruscamente la sua carriera e al contempo facendo nascere il suo mito. Bischof fu tra i primi fotografi a intuire la rivoluzione del colore che da lì a poco avrebbe mostrato il suo pieno potenziale.  [Immagine in apertura: Werner Bischof, Orchidee (studio), Zurigo, Svizzera, 1943, Stampa a getto d’inchiostro da ricostruzione digitale, 2022 © Werner Bischof Estate / Magnum Photos]</p>

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La "maratona musicale" jazz in Emilia-Romagna

<p><em>Crossroads</em>, la <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/02/20-anni-di-crossroads-il-jazz-festival-diffuso-attraverso-lemilia-romagna" target="_blank">rassegna itinerante sul jazz che attraversa l’Emilia Romagna</a>, torna per la sua ventiquattresima edizione: un record che rende la manifestazione una delle più amate e longeve del panorama musicale italiano.  </p> <p>Atteso a partite dal prossimo 3 marzo, il festival si contraddistingue ancora una volta per il suo carattere “diffuso”: peculiarità della kermesse – organizzata da Jazz Network – è infatti la distribuzione di oltre sessanta concerti in luoghi diversi della regione, dalle grandi città ai piccoli borghi. L'obiettivo è spingere il pubblico degli appassionati di musica a spostarsi da un luogo all'altro del territorio, dando vita a un itinerario fatto di scoperte artistiche e allo stesso tempo geografiche.  </p>
<p><h2>LA NUOVA EDIZIONE DI “CROSSROADS”</h2> <p>Sono più di 450 gli ospiti di quest'anno, chiamati a esibirsi all'interno di un cartellone che toccherà il jazz in tutti i suoi stili: dalla black music al latin alle contaminazioni più varie. Esempio eccellente di questa varietà artistica è il contrabbassista Dave Holland, che con il suo trio sarà ospite il 14 marzo al Teatro Ebe Stignani di Imola, con un concerto all'insegna del jazz di estrazione afro-americana. A portarci sulle rive del Mississippi sarà invece Irene Grandi, che per l'occasione lascerà i panni di cantautrice pop per indossare quelli di <em>blues singer</em> (il 6 maggio al Teatro Alighieri di Ravenna).  </p>
<p><h2>IL PROGRAMMA DI “CROSSROADS” 2023</h2> <p>A tenere alta la bandiera del jazz italiano saranno inoltre <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/10/i-grandi-del-jazz-in-foto-a-mantova" target="_blank">Fabrizio Bosso</a> (che arriverà per la prima volta sui palcoscenici di <em>Crossroads</em> il 12 marzo a Casalgrande, con un evento dedicato ai grandi successi di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/08/stevie-wonder-murale-richard-wilson-detroit" target="_blank">Stevie Wonder</a>), Mauro Ottolini (atteso il 24 giugno a Medicina) ed <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/08/enrico-rava-tour-album-jazz" target="_blank">Enrico Rava</a> (in duo con lo stesso Ottolini al Teatro Comunale di Russi, il 30 aprile).</p> <p>Sul fronte vocale spiccano invece i nomi di Rossana Casale (che il 22 marzo porterà a Piangipane il suo progetto ispirato alle canzoni di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/07/joni-mitchell-vista-attraverso-lobiettivo-di-norman-seeff" target="_blank">Joni Mitchell</a>), Petra Magoni (co-autrice di Musica Nuda insieme a Ferruccio Spinetti, con il quale si esibirà il 29 aprile al Teatro Comunale Dragoni di Meldola) e John De Leo (protagonista il 2 aprile a Modena). Ultima tappa di questo lunghissimo festival <em>on the road</em>, il concerto alla Corte degli Agostiniani di Rimini, il 27 luglio: ospite dell'evento il trio sudamericano del pianista Alfredo Rodriguez. Per conoscere tutte le date, i luoghi e i musicisti inclusi nel cartellone, vi invitiamo a consultare il programma pubblicato sulla <a href="https://www.crossroads-it.org/" target="_blank">pagina web della manifestazione</a>.  </p>
<p>[Immagine in apertura: Amaro Freitas. Foto di Jão Vicente]</p>

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