La curiosa installazione di Olafur Eliasson nel centro di Bilbao

<a href="https://arte.sky.it/foto/mostra-olafur-eliasson-qatar" target="_blank">Olafur Eliasson</a> aveva già conquistato il <a href="https://arte.sky.it/news/guggenheim-museo-bilbao-benessere" target="_blank">Museo Guggenheim di Bilbao </a>con una retrospettiva a lui dedicata tre anni fa: <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/02/mostra-olafur-eliasson-guggenheim-museum-bilbaohttps://arte.sky.it/archivio/2020/02/mostra-olafur-eliasson-guggenheim-museum-bilbao" target="_blank">Olafur Eliasson. In real life</a>. Più di recente, l’artista è tornato nella città spagnola con l’opera site-specific permanente Beneath Bilbao, the curious planet: a comporla sono sette strutture romboidali in acciaio e vetro, incastonate nella pavimentazione tra il celebre museo e piazza San José, in calle Iparraguirre.<h2>L’OPERA DI OLAFUR ELIASSON PER IL GUGGENHEIM BILBAO</h2> Inaugurata pochi giorni fa – alla presenza dell’artista danese-islandese, del sindaco di Bilbao Juan María Aburto, e del Direttore Generale del <a href="https://arte.sky.it/news/museo-guggenheim-bilbao-sostenibilita-ambiente" target="_blank">Museo Guggenheim Bilbao</a>, Juan Ignacio Vidarte – l’installazione suggerisce ai passanti la presenza di un mondo caleidoscopico sotto i loro piedi, come una sorta di ritrovamento archeologico cangiante e futuristico. Con una texture che ricorda un giacimento minerario, gli elementi costitutivi di Beneath Bilbao, the curious planet sono stati concepiti a partire da sette pietre della Biscaglia ritenute di fondamentale importanza per il comparto industriale locale: calcite, limonite, goethite, siderite, basalto, arenaria e roccia calcarea. Ciascun minerale o roccia, riflettendosi sugli specchi inseriti di ciascuna opera, genera forme geometriche che appaiono diverse a seconda della posizione individuale; nelle ore serali, l'aspetto muta ancora, dando vita a un’atmosfera particolare e onirica.<h2>L'ARTE DI ELIASSON OLTRE I LIMITI DEL VISIBILE</h2> "Queste opere realizzate con gli specchi sono inserite nel pavimento a mo’ di pietre preziose da scoprire. Man mano che percorri il tragitto da una all’altra, noterai che cammini più lentamente. Rallentare significa essere presenti nel mondo, in connessione con la terra", ha affermato <a href="https://arte.sky.it/news/olafur-eliasson-mostra-firenze-palazzo-strozzi" target="_blank">Olafur Eliasson</a>, spiegando Beneath Bilbao, the curious planet . “Le stanze sotterranee di specchi offrono un istante di riflessione in cui godere di una visione caleidoscopica di materiali straordinari che solitamente non notiamo – materiali che costituiscono i fondamenti elementari della città – e ci fanno prendere consapevolezza della nostra presenza sulla Terra, qui e ora”, ha quindi concluso l'<a href="https://arte.sky.it/foto/olafur-eliasson-palazzo-strozzi-firenze-mostra" target="_blank">artista danese-islandese</a>, recentemente insignito del prestigioso <a href="https://arte.sky.it/news/praemium-imperiale-giappone-francis-kere">Praemium Imperiale</a>. [Immagine in apertura: Olafur Eliasson, Beneath Bilbao, the curious planet, 2023]

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A Firenze riflettori puntati su Fortunato Depero

Fortunato Depero, designer e maestro del cosiddetto "secondo Futurismo", viene per la prima volta celebrato da un museo fiorentino. Visitabile fino al 28 gennaio 2024 a Palazzo Medici Riccardi, a Firenze, <a href="https://arte.sky.it/news/mostre-firenze-autunno-2023-kapoor-bolin-mucha-depero-mapplethorpe" target="_blank">Depero. Cavalcata fantastica</a> presenta un’accurata selezione di opere che ripercorrono la produzione di un grande artista del Novecento, che con la sua fervida creatività ha coniugato la grafica del fumetto e dei cartoni animati ai motivi e alle poetiche della contemporaneità. <h2>LA MOSTRA SU FORTUNATO DEPERO</h2> A cura di Sergio Risaliti e Eva Francioli, la rassegna si inserisce nel calendario delle iniziative della <a href="https://arte.sky.it/news/florence-art-week-2023" target="_blank">Florence Art Week 2023</a>, e si articola attorno al capolavoro del Futurismo presente nelle collezioni del Museo Novecento di Firenze: Nitrito in velocità (1932). Da qui, il progetto espositivo si snoda tra gli ambienti del Palazzo: un primo nucleo tematico è dedicato all’incontro tra arti visive e arti sceniche, con gli studi per scenografie, bozzetti e figurini; una seconda parte è invece incentrata sulla lavorazione degli arazzi, la cui punta di diamante è la maestosa Cavalcata Fantastica. Infine, una sezione approfondisce i temi della meccanizzazione del movimento e del mito del progresso, alla base di molte opere di Depero (che nel 1915 pubblicò, insieme a <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-futuristi-montepulciano-balla" target="_blank">Giacomo Balla</a>, il manifesto Ricostruzione futurista dell’Universo).<h2>FORTUNATO DEPERO A FIRENZE</h2> “Depero non fu solo pittore di grande fantasia e immaginazione”, ricorda Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento, “ma grande genio creativo, poliedrico e a tutto tondo, in grado di spaziare tra scenografia, tessitura, design industriale e pubblicità. Possiamo quindi dire che abbia anticipato ricerche che si radicano financo nei nostri tempi, mostrando una vocazione, mai paga, alla riunificazione di arte e vita”. [Immagine in apertura: Depero. Cavalcata Fantastica, un'immagine dell'allestimento. Palazzo Medici Riccardi Firenze. Ph. Nicola Neri]

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