Tre giorni di danza e teatro nel cuore di San Gimignano

Arriva l’edizione 2023 di <a href="https://arte.sky.it/news/festival-orizzonti-verticali-san-gimignano-2022" target="_blank">Orizzonti Verticali - Arti sceniche in cantiere</a>, evento che sotto la direzione artistica di Patrizia de Bari e Tuccio Guicciardini porta la danza e il teatro a <a href="https://arte.sky.it/foto/jr-mostra-performance-san-gimignano" target="_blank">San Gimignano</a>, con tre giorni di spettacoli, incontri e presentazioni. La kermesse, curata dalla compagnia Giardino Chiuso e sviluppata in collaborazione con Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, si svolge dal 3 al 5 agosto all'insegna del titolo Aurora della metamorfosi.<h2>L'11ESIMA EDIZIONE DI ORIZZONTI VERTICALI</h2> Il cambiamento, la trasformazione, la metamorfosi sono i poli tematici dell'XI edizione dell'appuntamento che anima alcuni dei luoghi più suggestivi di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/10/jr-mostra-performance-san-gimignano" target="_blank">San Gimignano</a>. “Negli ultimi anni – spiegano Patrizia de Bari e Tuccio Guicciardini – siamo stati costretti da eventi al di fuori della nostre facoltà ad immaginare un nuovo futuro. Era il 20 quando la pandemia ha imposto un arresto immediato e improvviso, sconvolgendo il nostro modo di vivere, di relazionarsi”. Quest'anno l'obiettivo della manifestazione è “chiudere il cerchio”, quasi a compimento del viaggio nel profondo cambiamento del post-pandemia.<h2>TRE GIORNI DI DANZA E TEATRO A SAN GIMIGNANO</h2> Il programma include tre eventi principali a carattere performativo o installativo, accompagnati da presentazioni di libri e incontri, anche nella cornice di <a href="https://arte.sky.it/news/galleria-continua-programmi-tv-25-settembre" target="_blank">Galleria Continua</a>. Si comincia il 3 agosto in Piazza Duomo, dove va in scena Peaceful Places, con la coreografia <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/09/firenze-per-i-mille-anni-della-basilica-di-san-miniato-uno-spettacolo-deccezione" target="_blank">Margherita Landi</a> e Agnese Lanza: uno spettacolo innovativo che unisce empatia umana e nuove tecnologie immersive, con l’ausilio della realtà virtuale. A seguire, il 4 agosto, nello storico Palazzo della Propositura di Piazza Pecori, è il turno di Apocatastasi, spettacolo della compagnia genovese Teatro Akropolis. Riprendendo il linguaggio mitico, si segue la vicenda di due figure, madri e figlie simultaneamente, sospese in uno spazio senza tempo. Infine il 5 agosto in Piazza Pecori a chiudere Orizzonti Verticali - Arti sceniche in cantiere è il concerto per quattro violoncelli dell’Accademia Musicale Chigiana a cura del Maestro Antonio Meneses. Per conoscere il programma completo, si invita a consultare il <a href="https://www.sangimignano.com/it/eventi/festival-orizzonti-verticali/" target="_blank">sito ufficiale</a>. [Immagine in apertura: Apocatastasi, Giulia Franzone, ph. Clemente Tafuri]

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Il leone di Francesco Vezzoli nel cortile di Palazzo Vecchio

La Pietà di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-francesco-vezzoli-palazzo-esposizioni-roma" target="_blank">Francesco Vezzoli</a> viene acquisita dal Comune di Firenze, entrando nella collezione permanente di Palazzo Vecchio. Si tratta di una scultura imponente, realizzata nel 2021 nell’ambito della mostra Francesco Vezzoli in Florence, a cura di Cristiana Perrella e Sergio Risaliti, tenutasi in <a href="https://arte.sky.it/news/nico-vascellari-mostra-firenze" target="_blank">Piazza della Signoria</a> e a <a href="https://arte.sky.it/news/scoperta-palazzo-vecchio-firenze-pitture-grottesche" target="_blank">Palazzo Vecchio</a> fino a febbraio 2022. L’installazione, che rappresenta un leone rampante novecentesco mentre stringe tra le fauci una testa romana del II secolo d.C., è posizionata su un basamento antico all’interno del terzo cortile di Palazzo Vecchio. Un vero e proprio incontro tra epoche, stili e culture distanti tra loro, che mette in dialogo l’antico e il contemporaneo. <h2>LA "PIETÀ" DI FRANCESCO VEZZOLI</h2> "Siamo felici che il leone sia tornato e abbia trovato qui una nuova casa che lo protegge dopo la mostra dello scorso anno, e siamo orgogliosi di questa nuova stagione della città che ha abbracciato la sfida del dialogo e a volte del conflitto tra il Rinascimento e la contemporaneità con tanti artisti che si sono misurati in questo, da Fabre a Koons a Penone e ora a Francesco Vezzoli”, ha dichiarato il sindaco Dario Nardella. Sergio Risaliti, direttore del <a href="https://arte.sky.it/news/mostre-museo-novecento-firenze" target="_blank">Museo Novecento</a>, ha spiegato che quella di Vezzoli è “una scultura di fattura moderna dal carattere rustico e alquanto impressionante nella sua posa. Una grande emozione adesso rivederlo installato all’interno di uno dei cortili di Palazzo Vecchio, in un contesto che storicamente e simbolicamente giustifica la sua presenza”. <h2>IL LEONE NELL'ICONOGRAFIA FIORENTINA</h2> Il leone è infatti il totemico animale protettore della repubblica fiorentina fin dalla sua instaurazione nel 1115: si pensi al leone Marzocco di Donatello, o ai due leoni che vegliano sulla scalinata della Loggia dei Lanzi, o ancora al leone dorato della Torre di Arnolfo, solo per citarne alcuni. Quello di Vezzoli si inserisce quindi a una tradizione iconografica ampia e dalla storia antica, ma allo stesso tempo aggiunge un tocco di contemporaneità, che affascina e a tratti spiazza e sconcerta l’osservatore. [Immagine in apertura: Francesco Vezzoli, Pietà. Palazzo Vecchio, Firenze]

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