A Brescia un "presidio" culturale nomade di soli 4mq

Un "totem di ferro" che ricalca la tradizionale funzione delle edicole cittadine di diffondere cultura: ecco il padiglione temporaneo appositamente progettato da <a href="https://www.instagram.com/associates.architecture/?hl=it" target="_blank">Associates Architecture</a> – lo studio di architettura fondato e guidato da Nicolò Galeazzi e Martina Salvaneschi – per la città di Brescia, che condivide quest'anno con Bergamo il titolo di <a href="https://arte.sky.it/news/mostre-brescia-2023" target="_blank">Capitale della Cultura</a>. Ribattezzata EDICOLA, questa <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-triennale-milano" target="_blank">struttura architettonica</a> reinterpreta il ruolo delle comuni edicole che costellano le città italiane: al posto di quotidiani e riviste, il padiglione bresciano mette il proprio spazio a disposizione di eventi e iniziative, trasformandosi in un insolito luogo culturale e di incontro.<h2>IL TOTEM CULTURALE IN UNA PIAZZA DI BRESCIA</h2> Collocata in piazza Tebaldo Brusato, l'installazione misura 2x2 metri con un'altezza di 6 metri; è realizzata con tubi innocenti, ferro zincato e policarbonato, materiali scelti nell'ottica di smontare con facilità la struttura ed eventualmente ricollocarla in diversi luoghi della città. La sua funzione è duplice: quando è chiuso, il piccolo totem rappresenta un “presidio” culturale all'interno della piazza; quando è aperto, diventa la cornice di attività culturali eterogenee. Nei prossimi weekend, ad esempio, EDICOLA accoglierà gli eventi organizzati dall'associazione Line Culture (che ne ha commissionato ad Associates Architecture la realizzazione), principalmente a carattere musicale. Il 26 ottobre, inoltre, farà da cornice allo spettacolo di <a href="https://arte.sky.it/danza-teatro" target="_blank">danza</a> dal titolo How to do things with words; dal 10 al 19 novembre prossimi, a chiudere l'esperienza di questo piccolo padiglione, sarà la XIII edizione del Video Sound Festival.<h2>ARCHITETTURA CONTEMPORANEA A BRESCIA E BERGAMO</h2> L'anno come Capitale della Cultura ha stimolato la nascita e il completamento di diversi interventi a carattere architettonico nelle due città insignite del titolo. Dopo la recente apertura del <a href="https://arte.sky.it/news/brescia-mita-museo-internazionale-tappeto-antico" target="_blank">MITA Museo Internazionale del Tappeto Antico</a>, progettato dallo studio di architettura OBR, Brescia accoglie anche EDICOLA. Solo poche settimane, infine, a Bergamo hanno preso il via i lavori per la nuova sede della <a href="https://arte.sky.it/news/bergamo-gamec-nuova-sede" target="_blank">GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea</a>, affidati allo studio <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/05/bergamo-gamec-museo-palazzetto-dello-sport" target="_blank">C+S Architects - Carlo Cappai, Maria Alessandra Segantini</a>. [Immagine in apertura: EDICOLA. Photo © Associates Architecture]

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Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

Il nuovo allestimento del Museo Schifanoia a Ferrara

Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema

La nuova monografia di Jan Vermeer, indiscusso protagonista del 2023

Nel corso del 2023 i riflettori sono stati indubbiamente puntati sulla produzione artistica di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-rijksmuseum-vermeer-digitale" target="_blank">Jan Vermeer</a>. L'anno in corso sarà infatti ricordato per <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-vermeer-rijksmuseum-amsterdam-opere" target="_blank">l’epocale mostra ad Amsterdam</a>, che per la prima volta ha riunito ben 28 delle 35 opere conosciute del pittore, raggiungendo un successo senza precedenti (oltre 650 biglietti venduti ancor prima dell’apertura). Proprio quell’esposizione è stata al centro del<a href="https://arte.sky.it/news/film-vermeer-greatest-exhibition-amsterdam" target="_blank"> documentario</a> di Nexo Digital che ha raggiunto oltre 2 milioni di incassi al box office britannico. A coronamento di questi traguardi, testimoni di un'intensa attività di studio e ricerca sul lavoro dell’artista, arriva in libreria la monografia Vermeer. La pittura olandese del Secolo d'oro, pubblicata da Giunti.<h2>IL LIBRO DI JAN VERMEER</h2> A cura di Claudio Pescio – giornalista e storico dell'arte, è specialista di arte fiamminga e olandese –, il libro (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) tiene conto dei recenti avvenimenti che hanno visto Vermeer protagonista, così come delle scoperte inerenti la sua carriera e le sue opere. Il volume, spiega l'autore nella prefazione, “cerca di restituire al pittore una collocazione storico-artistica adeguata, sottraendolo, se possibile, allo status di “alieno” per riportarlo a collegarsi col suo tempo. Vermeer era certamente un solitario, senza allievi e dalla formazione misteriosa, ma approfondire il contesto in cui si muoveva, la peculiarità della pittura olandese del Seicento, la sua distanza dal linguaggio barocco imperante, consente di collocare il suo lavoro nella giusta prospettiva”. L’apparato iconografico include tutte le opere realizzate dall’artista, che grazie a fotografie ad altissima definizione sono osservabili nei minimi dettagli: dalle più minuziose sfumature, fino alle crepe del colore, passando per i suggestivi elementi simbolici nascosti. [Immagine in apertura: Vermeer. La pittura olandese del Secolo d'oro (Giunti, 2023)]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi