Il nuovo progetto per l’Auditorium Parco della Musica disegnato (anche) da Renzo Piano

<p>Tra gli interventi architettonici più significativi di <a href="https://arte.sky.it/news/renzo-piano-center-for-arts-boca-raton-florida" target="_blank">Renzo Piano</a>, l'<a href="https://arte.sky.it/news/roma-festival-verde-paesaggio" target="_blank">Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone</a> di Roma potrebbe rinnovare la propria area esterna nel prossimo futuro. Firmata dallo studio fondato da Renzo Piano, in collaborazione con <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/01/emilio-vedova-mostra-milano-palazzo-reale" target="_blank">Alvisi Kirimoto + Partners</a> e presentata in occasione di <a href="https://arte.sky.it/news/rigenerazione-urbana-festival-roma-citta-in-scena" target="_blank"><em>Città in Scena</em></a> – il festival dedicato alla rigenerazione urbana che ha preso forma dal 13 al 17 dicembre scorsi proprio all'interno dell'Auditorium romano –, la proposta del nuovo masterplan prevede di estendere gli spazi della struttura con nuove dotazioni all'aperto, dando vita a un vero e proprio parco verde urbano.</p><h2>L'AUDITORIUM DI ROMA SECONDO RENZO PIANO E ALVISI KIRIMOTO</h2> <p>Con un investimento stimato di un milione di euro, la visione progettuale dei due studi di architettura ruota attorno al rafforzamento delle aree pubbliche circostanti il complesso: non si tratta, dunque, di intervenire, dunque, sull'attuale assetto architettonico dell'edificio sede delle sale per i concerti. “<em>La prima idea è stata quella di estendere l’area pedonale pavimentata in travertino, all’adiacente strada attualmente asfaltata, creando una nuova grande promenade pedonale, un “sagrato” che permetta di proiettare alcune attività dei portici anche all’esterno con nuove tende e aree verdi connettendosi ai giardini frontistanti e andando anche a riqualificare la serra esistente per farla diventare un piccolo spazio per co-working, biglietterie per gli eventi all’aperto e info point del parco</em>”, afferma l'architetto Massimo Alvisi dello studio Alvisi Kirimoto + Partners. Rinnovando l'ingresso principale e riqualificando – di fatto – una porzione del quartiere Flaminio, la proposta di <a href="https://arte.sky.it/news/istanbul-modern-museum-renzo-piano" target="_blank">Renzo Piano</a> e Alvisi Kirimoto prevede anche di dare forma a un moderno “<em>solarium</em>” per gli studenti e a una piazza destinata ad accogliere esposizioni ed eventi di vario genere, stimolando la socialità, l'intrattenimento, la cultura e il tempo libero. “<em>Un intervento di landscape importante che completa il complesso connettendolo alle aree del villaggio Flaminio dello stadio di Nervi e del MAXXI </em>– continua l'architetto - <em>Un progetto di riqualificazione e rigenerazione delle aree limitrofe importante anche per gli abitanti del quartiere</em>”.</p><h2>LA STORIA DELL'AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA</h2> <p>Progettato da Renzo Piano Building Workshop<em> </em> e inaugurato 21 anni fa, esattamente nel dicembre 2002, l'Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone fu concepito con l'idea di offrire una sede definitiva all'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/10/lorchestra-di-santa-cecilia-in-tour-negli-states-dopo-48-anni" target="_blank">Accademia Nazionale di Santa Cecilia</a>. Nel tempo si è poi affermato come uno dei più grandi punti di riferimento per la cultura, la musica e lo spettacolo in Europa, ospitando performance ed eventi di ogni tipo: dall'arte al teatro, fino alla danza. Il concorso internazionale per la costruzione di un complesso multifunzionale dedicato agli eventi musicali e collocato tra il Villaggio Olimpico e lo stadio Flaminio fu indetto nel 1993. La proposta del celebre <a href="https://arte.sky.it/news/libro-architettura-renzo-piano" target="_blank">architetto genovese</a> spiccò tra le altre candidature per il forte elemento di novità introdotto: non realizzare un unico edificio con tre sale, ma dare vita a tre costruzioni differenti. E così nacque uno dei più importanti poli culturali, musicali e artistici, recentemente intitolato all'<a href="https://arte.sky.it/news/morte-ennio-morricone-musica" target="_blank">indimenticabile compositore e direttore d'orchestra romano</a>.  [Immagine in apertura: Foto di Massimo Virgilio su Unsplash]</p>

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Le invenzioni di Leonardo da Vinci incantano Livorno

<p>Bellezza, innovazione e scienze naturali possono andare di pari passo: lo sapeva bene già nel lontano Quattrocento il genio di <a href="https://arte.sky.it/news/leonardo-da-vinci-programmi-tv-21-agosto" target="_blank">Leonardo da Vinci</a>, che nella sua lunga e florida carriera di artista-inventore ha sempre indagato il binomio tra perfezione estetica e invenzione. Il fascino della scoperta e il profondo legame tra disegno scientifico e pittura sono protagonisti di una grande mostra a Livorno, visitabile fino 1° aprile 2024 presso il Museo della Città.</p><h2>ARTE E TECNICA NELLE OPERE DI LEONARDO DA VINCI</h2> <p><em>Leonardo da Vinci. Bellezza e invenzione</em> riunisce circa settanta opere tra bozzetti, disegni tecnici e dipinti. Tra questi, anche quindici disegni autografi del <a href="https://arte.sky.it/news/codice-atlantico-online-leonardo-da-vinci" target="_blank"><em>Codice Atlantico</em> dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano</a> – recentemente al centro di un <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-leonardo-disegni-stati-uniti" target="_blank">progetto espositivo negli Stati Uniti</a> – e il <em>Codice sul Volo degli Uccelli</em> dalla Biblioteca Reale di Torino. </p> <p><em>“Il genio universale di Leonardo inaugura la modernità e da molti punti di vista rappresenta lo spirito più autentico di tutto ciò che si proietta nel futuro forte delle sue radici</em>”, sottolinea l’assessore alla cultura Simone Lenzi. “<em>Livorno è una città che, per la sua stessa storia, può far tesoro di questa grande lezione perché di questa stessa lezione è figlia</em>” .</p><h2>LEONARDO DA VINCI IN MOSTRA A LIVORNO</h2> <p>Curata da Sara Taglialagamba, la rassegna permette di entrare nel processo creativo del maestro fiorentino, scoprendo da vicino il suo rapporto con la pittura, che considera al pari di una scienza naturale. L’esposizione fa inoltre luce sul rapporto di Leonardo con la città, grazie al risultato di otto anni di ricerche del livornese Massimo Signorini. Tra le opere in mostra figura infatti un disegno firmato dall’artista, appartenuto al rabbino livornese Ilo Giacomo Nunes, e da lui offerto intorno al 1925 al direttore del Fogg Art Museum della Harvard University di Cambridge, in Massachusetts. Infine, la retrospettiva propone una sezione dedicata all’arte contemporanea, in omaggio allo storico dell’arte Carlo Pedretti: tra gli artisti in mostra, spiccano i nomi di <a href="https://arte.sky.it/news/catalogo-sculture-lucio-fontana" target="_blank">Lucio Fontana</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/01/documentario-pino-pascali-maurizio-sciarra" target="_blank">Pino Pascali</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/libro-arte-keith-haring" target="_blank">Keith Haring</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/11/mostra-arnaldo-pomodoro-palazzo-reale-milano" target="_blank">Arnaldo Pomodoro</a>, per citarne alcuni.</p> <p>[Immagine in apertura: Leonardo da Vinci, Sei disegni di oggetti simili a bandiere lanciate in aria e struttura di tenda per accampamento militare, in pianta e alzato. Al margine sinistro, frammento di schizzo a penna asportato di un disegno perduto del Diluvio. ca 1515, pietra nera, penna ed inchiostro su carta ruvida. Milano, Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Codice Atlantico, inv. 871 recto © Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Metis e Mida Informatica/Mondadori Portfolio]</p>

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