Dopo anni è stato restaurato il Ninfeo della Pioggia sul Palatino

Tra le testimonianze più significative della cultura romana di età tardo rinascimentale e barocca, il Ninfeo della Pioggia a Roma torna finalmente a splendere dopo essere rimasto chiuso per anni per motivi conservativi. Collocato negli Horti Farnesiani sul <a href="https://arte.sky.it/news/domus-tiberiana-roma-apertura-visite" target="_blank">Palatino</a>, lo storico edificio, utilizzato dai Farnese come spazio per le feste e dotato della splendida Fontana della Pioggia che riproduce il suono dell'acqua dal cielo, è stato oggetto di un complesso lavoro di <a href="https://arte.sky.it/foto/domus-tiberiana-roma-apertura" target="_blank">recupero </a>e valorizzazione da parte del <a href="https://arte.sky.it/news/visite-roma-depositi-parco-colosseo" target="_blank">Parco archeologico del Colosseo</a>, che oggi ne ha permesso la riapertura.<h2>LA RIAPERTURA DEL NINFEO DELLA PIOGGIA</h2> Avviato nel 2020 per risolvere il problema delle infiltrazioni d'acqua nelle murature, il progetto di recupero ha coinvolto l'intera struttura, completamente restaurata e consolidata, e la Fontana della Pioggia, restituita al pubblico in tutta la sua originale bellezza, con gli affascinante giochi d'acqua e le sette tazze in metallo. I lavori, accompagnati da approfonditi studi e ricerche filologiche, hanno interessato anche le superfici interne dell'edificio, decorate ad affresco e stucco: dalle balaustre adornate con statue, piante esotiche, vasi di agrumi, alle pareti arricchite dai graffiti del pittore Giovanni Battista Magni, detto il Modanino. “La rilettura integrale degli affreschi permette oggi di comprendere bene quale fosse la funzione originale del Ninfeo e i suoi usi: uno spazio concepito illusoriamente come una pergola in un giardino, animata da musica e canti, poesia e colte conversazioni all’ombra degli antichi e della natura simulata grazie agli artifici dell’architettura”, afferma Alfonsina Russo, direttrice del <a href="https://arte.sky.it/news/parco-archeologico-colosseo-libro-rodari" target="_blank">Parco archeologico del Colosseo</a>. A inaugurare la nuova veste del Ninfeo sarà anche la Festa Barocca, un'esperienza artistica che rievoca la vita di corte dell'epoca, tra musica, parole e immagini.<h2>LA STORIA DEL NINFEO DELLA PIOGGIA</h2> Voluto dal cardinale Odoardo Farnese nei primi anni del Seicento, il gioiello sul Palatino era stato concepito come una sala seminterrata e aperta, un semplice “rifugio” dalla calura cittadina. Alla morte del cardinale, l'omonimo nipote che aveva sposato Margherita de' Medici decise di trasformare l'antico giardino familiare in un vero e proprio luogo di svago, tra musica, feste e relax. Su progetto dall'architetto Girolamo Rainaldi, venne costruito il Teatro del Fontanone, composto da una sequenza di terrazze e scalee perpendicolari decorate, e fu installata l'iconica Fontana che, attraverso un complesso sistema di tubi, lasciava cadere le gocce d'acqua ricreando l'effetto della pioggia. Fiore all'occhiello dell'intera architettura sono infine i preziosi affreschi, testimonianza della straordinaria arte decorativa seicentesca. [Immagine in apertura: Uccelliere Farnesiane, Parco archeologico del Colosseo]

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

La più grande mostra di Damien Hirst mai vista in Germania

Uno degli artisti contemporanei più controversi e influenti al mondo viene celebrato in Germania, con una grande retrospettiva al MUCA – Museum of Urban and Contemporary Art: si tratta di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-londra-damien-hirst-nft" target="_blank">Damien Hirst</a>. The Weight of Things, visitabile dal 26 ottobre fino a fine gennaio 2024, raccoglie ben quaranta delle più straordinarie opere dell'artista, compresa l'iconica For the Love of God (2007), il famoso calco di platino di un teschio umano ricoperto di oltre 8mila diamanti. Ripercorrendo quattro decenni di carriera dell'artista, la mostra include installazioni, sculture e dipinti, alcuni dei quali vengono svelati per la prima volta al pubblico. <h2>LA MOSTRA DI DAMIEN HIRST A MONACO</h2> Nel corso della sua parabola artistica, Hirst ha rivolto la propria ricerca ai temi della vita, della morte, della religione e della scienza. La mostra si pone l’obiettivo di ripercorrere l’emergere e l’affermarsi di questi soggetti nella produzione dell’artista, che viene ufficialmente consacrato nel mondo dell’arte quando, dal 1991, inizia a usare la formaldeide per integrare nelle sue opere grandi animali. Oltre a presentare diversi esempi provenienti da questa sconvolgente serie, The Weight of Things sarà caratterizzata dalle sculture in marmo e bronzo di Treasures from the Wreck of the Unbelievable, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/04/il-tesoro-incredibile-e-immaginario-di-damien-hirst-a-venezia" target="_blank">esposta per la prima volta nel 2017 a Punta della Dogana e Palazzo Grassi a Venezia</a>. <h2>40 ANNI DI CARRIERA DI DAMIEN HIRST</h2> “Damien Hirst è uno degli artisti più influenti al mondo, il suo lavoro ha trasformato l'arte contemporanea e acceso l'immaginazione di una generazione”, spiega il fondatore del MUCA Christian Utz. Lo stesso Damien Hirst ha invece dichiarato: “Sono felice ed entusiasta di essere stato invitato da Christian e Stephanie Utz a realizzare questa mostra, dove ho l'opportunità di esporre molte delle mie opere precedenti fino alla mia serie più recente ‘Treasures from the Wreck of the Unbelievable’; e un nuovo gigantesco dipinto all'aperto che sarà visibile da tutta la città”. [Immagine in apertura: Installation View, Damien Hirst: The Weight of Things at the Museum of Urban and Contemporary Art (MUCA), 2023. Photographed by Prudence Cuming Associates Ltd. © Damien Hirst and Science Ltd. All rights reserved, DACS/Artimage 2023]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

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