Dopo tre anni di restauri riapre a Bergamo il seicentesco Palazzo Moroni

<p>Nel cuore di <a href="https://arte.sky.it/foto/bergamo-fotografica-festival" target="_blank">Città Alta</a>, a <a href="https://arte.sky.it/news/bergamo-brescia-capitale-cultura-programma" target="_blank">Bergamo</a>, circondato dalle storiche mura venete riconosciute patrimonio dell'umanità dall'Unesco, sorge l'antico Palazzo Moroni che oggi, dopo ben tre anni di lavori di restauro, torna finalmente a essere visitabile in tutto il suo splendore. Costruito nel Seicento e acquisito nel 2019 dal FAI – Fondo per l'Ambiente Italiano ETS, l'edificio bergamasco è stato oggetto di una complessa operazione di recupero, che ha permesso di mettere in sicurezza l'intera struttura, conservando e valorizzando i suoi splendidi spazi.</p><h2>IL RINNOVATO PALAZZO MORONI A BERGAMO</h2> <p>Dopo l'apertura nel 2020 dei giardini – arricchiti con terrazzamenti panoramici – e dell'ortaglia, e l'inaugurazione l'anno successivo di quattro sale con straordinari affreschi barocchi, oggi Palazzo Moroni apre integralmente al pubblico. Il nuovo percorso di visita offre ai visitatori la possibilità di ammirare altre cinque sale al piano nobile, caratterizzate da un allestimento ottocentesco, tra sete preziose, ceramiche orientali e francesi, arredi laccati e in stile impero, e persino decorazioni ad affresco ispirate al mondo classico ed esotico. Completano il nuovo itinerario il mezzanino, restaurato e dotato di un impianto di illuminazione, il cucinone e l'appartamento utilizzato fino al 2009 dal conte Antonio Moroni, ultimo abitante della storica dimora. </p> <p>Oltre ai suoi incantevoli interni, straordinariamente conservati nelle decorazioni, negli arredi e nelle opere d'arte della collezione di famiglia che comprende anche tre ritratti di <a href="https://arte.sky.it/news/ritratto-moroni-frick-collection-new-york" target="_blank">Giovanni Battista Moroni</a>, il rinnovato palazzo seicentesco vanta anche nuovissimi spazi di accoglienza e strumenti di accompagnamento alla visita, come il video-racconto allestito nel cucinone che, attraverso proiezioni immersive e la narrazione di Luca Micheletti, ripercorre la storia della famiglia Moroni e dell'affascinante struttura.</p><h2>L'OPERAZIONE DI RESTAURO DEL PALAZZO</h2> <p>Iniziato nel 2020, l'intervento di restauro di Palazzo Moroni ha interessato, prima di tutto, la parte esterna dell'architettura (i giardini e l'ortaglia), poi quella interna: a partire dalla sala dedicata agli affreschi seicenteschi, fino alle cinque stanze ottocentesche. I lavori hanno permesso di rendere agibili e visitabili l'intero piano nobile e il mezzanino che, oltre a essere dotati di impianti elettrici e di sicurezza, sono stati restaurati negli infissi e nelle pavimentazioni. Il lungo cantiere ha coinvolto, attraverso un apposito piano di conservazione, anche i mobili del palazzo: dagli arredi ai rivestimenti decorativi, fino alle opere d'arte e agli apparati tessili.</p> <p>[Immagine in apertura: Palazzo Moroni, Bergamo. Scalone d'onore. Foto Studio Da Re 2021 © FAI]</p>

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Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

Il nuovo allestimento del Museo Schifanoia a Ferrara

Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema

Il premio per giovani fotografi dedicato a Luigi Ghirri

<p>Il tema sempre più urgente della <a href="https://arte.sky.it/news/festival-illustrazione-crisi-climatica" target="_blank">crisi climatica</a> sta portando i teorici, gli studiosi e gli artisti a riconsiderare il ruolo degli esseri umani in un’ottica post-antropocentrica. Se, con le sue azioni, l’uomo ha determinato l'aumento del riscaldamento globale, la modificazione degli ecosistemi, la conseguente distruzioni di interi habitat naturali e l’estinzione di specie vegetali e animali, oggi è chiamato a ripensare la sua relazione con la natura. Non più concepita unicamente come risorsa da sfruttare, la natura diventa così il risultato di una fitta rete di individui (animali, umani, vegetali e microbici) che interagiscono, formando il nostro sistema. </p><h2>LA NUOVA EDIZIONE DEL PREMIO LUIGI GHIRRI</h2> <p>Sulla scia di queste considerazioni, l’open call <em>Giovane Fotografia Italiana #11 </em>del<em> <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-reggio-emilia-giovane-fotografia-europea" target="_blank">Premio Luigi Ghirri</a> </em>chiama i giovani artisti under 35 italiani (o residenti in Italia) a confrontarsi sul tema delle <em>Contaminazioni</em>, intese come uno “scambio”, un incontro che genera trasformazione. L’obiettivo è produrre immagini che siano in grado di mettere in luce nuove possibili relazioni tra gli uomini e il resto del mondo vivente, che vadano oltre l’idea antropocentrica della superiorità umana. </p><h2>COME PARTECIPARE AL BANDO</h2> <p>Per partecipare occorre mandare la propria candidatura entro il 3 dicembre. L'artista (o il collettivo) dovrà presentare un progetto, preferibilmente recente o inedito – e in linea con il tema scelto per questa edizione –, costituito da una serie di immagini. Le proposte, corredate da una descrizione e un’ipotesi di allestimento, saranno poi valutate da una giuria di esperti internazionali. </p> <p>Gli artisti selezionati riceveranno un premio di 1500 euro per la produzione dell’opera, supporti espositivi, borse di studio, la possibilità di una residenza a Stoccolma, nonché il soggiorno a Reggio Emilia, dove si terrà la mostra collettiva, allestita nelle sale dei Musei Civici di Reggio Emilia e inclusa nel programma del festival <em>Fotografia Europea 2024</em>. I finalisti si contenderanno inoltre il <em>Premio Luigi Ghirri</em>, del valore di 4mila euro, che include la possibilità di una mostra personale in <a href="https://arte.sky.it/news/triennale-milano-centenario-eventi" target="_blank">Triennale Milano</a> per l’inverno 2025. Il bando integrale è <a href="https://gfi.comune.re.it/giovane-fotografia-italiana/gfi-premio-luigi-ghirri-2024/" target="_blank">consultabile online</a>.</p>
<p>[Immagine in apertura: foto di nichiiro su Unsplash]</p>

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