Riccardo Muti di scena alla Fondazione Prada di Milano

<p>Figura di indiscusso riferimento per la musica classica a livello internazionale, il direttore d'orchestra <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/07/concerto-riccardo-muti-firenze" target="_blank">Riccardo Muti </a>sarà di nuovo protagonista alla <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-recycling-beauty-fondazione-prada-milano" target="_blank">Fondazione Prada</a> di Milano. Accadrà nell'ambito della collaborazione fra la Riccardo Muti Italian Opera Academy e l'<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-domenico-gnoli-fondazione-prada-milano" target="_blank">istituzione culturale</a> presieduta da Miuccia Prada, la cui sede tornerà ad aprire le proprie porte alla grande musica e agli appassionati del genere di tutte le età. </p><h2>RICCARDO MUTI TORNA ALLA FONDAZIONE PRADA DI MILANO</h2> <p>L'appuntamento è in programma per il prossimo mese di novembre, quando sarà di nuovo consentito al pubblico (previo acquisto dei biglietti già disponibili sul sito di Fondazione Prada) di assistere a tutte le lezioni e alle prove tenute dal Maestro in preparazione dell'esibizione conclusiva. L'opera selezionata per l'edizione 2023 dell'iniziativa è <em>Norma</em>, l'ottava delle dieci opere del compositore <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/10/padova-teatro-lirica-tragedia-norma-vincenzo-bellini-allestimento-paolo-micciche" target="_blank">Vincenzo Bellini</a>. Muti ha dettagliatamente motivato questa scelta: "<em>Voglio porre l’attenzione sul mondo belcantistico belliniano che Norma rappresenta nel modo più assoluto</em>", ha infatti dichiarato, specificando che si tratta di una "<em>opera estremamente difficile che richiede grande attenzione al fraseggio e al tessuto orchestrale apparentemente semplice ma straordinariamente efficace nel sostenere e intrecciarsi alla linea vocale. La melodia sublime e infinita di Norma, che affascinò anche Wagner, richiede purezza e nobiltà di esecuzione. Il compito del direttore d’orchestra è quello di sublimare il canto senza tralasciare il tessuto orchestrale. Esso non deve essere ridotto a semplice accompagnamento ma deve intersecarsi con le voci, a cui dare colore e calore.</em>"</p><h2>IL MAESTRO MUTI AL FIANCO DEI GIOVANI MUSICISTI</h2> <p>Il progetto testimonia la profonda attenzione di Muti verso l'educazione musicale e le generazioni emergenti. Selezionati attraverso un bando internazionale, da una commissione esaminatrice presieduta dallo stesso Maestro, i partecipanti all'iniziativa avranno un’età compresa tra 18 e 35 anni; saranno diplomati in Italia o all’estero in Direzione d’Orchestra o Pianoforte. Ad aprire questo speciale "ciclo" sarà la lezione concerto dello stesso Muti dedicata all’opera <em>Norma</em> (18 novembre). Si susseguiranno quindi (dal 19 al 25 novembre) le prove aperte al pubblico, per arrivare a quella finale dei giovani direttori d'orchestra (26 novembre) e, in conclusione, al concerto diretto dal Maestro (29 novembre).</p> <p>[Immagine in apertura: Riccardo Muti. Fondazione Prada, Milano. Foto: Patrick Toomey Neri Courtesy Fondazione Prada / riccardomutimusic.com]</p>

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A Torino l'installazione che raccoglie i sogni del mondo

<p>“<em>Lo scopo dell’archiviazione era di realizzare un lavoro utopico, raggiungere le persone in diverse parti del mondo per registrare i loro sogni notturni, per capire se ci fossero delle immagini comuni, testando l’inconscio collettivo junghiano</em>". Sceglie queste parole Eva Frapiccini, per presentare al pubblico il suo nuovo progetto espositivo, tal titolo <em>Dreamscape</em>: un'installazione sonora che consente al pubblico di conoscere – anzi, di immergersi – nei sogni degli altri, trovando nei flussi di coscienza altrui le chiavi di lettura dei propri desideri e delle proprie pulsioni inconsce.  </p> <p>A ospitare il progetto, sunto di un percorso di ricerca durato circa dieci anni e sviluppato dall'artista su scala internazionale, è il <a href="https://arte.sky.it/news/archivio-ezio-bosso-torino" target="_blank">Polo del '900 di Torino</a>, dove l'esposizione avrà luogo a partire dal 9 maggio fino al prossimo 24 maggio.  </p>
<p><h2>I SOGNI DEL MONDO AL POLO DEL '900</h2> <p>Curata da Paola Ugolini, la mostra è composta da una serie di postazioni sonore dalle quali fuoriescono i racconti di varie persone provenienti da aree diverse del mondo. Si tratta di narrazioni che toccano temi differenti, archetipi, figure simboliche e tensioni comuni registrate oralmente nel corso degli anni e catalogate dalla Frapiccini. Il compito dell'artista, dunque, è stato quello di raccogliere le varie storie individuali, trovando delle affinità tra le varie narrazioni “segrete” dei partecipanti, facendo emergere desideri e paure che accomunano ognuno di noi.  </p><h2>LE PROSSIME TAPPE DEL PROGETTO DI EVA FRAPICCINI</h2> <p>Conclusa la tappa torinese,  <em>Dreamscape</em> si trasferirà al <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/06/installazione-jan-fabre-museo-madre-napoli" target="_blank">Museo Madre di Napoli</a> (dove sarà fruibile dal 7 al 12 giugno), per poi fare tappa alla <a href="https://arte.sky.it/news/van-gogh-genova-palazzo-ducale" target="_blank">Fondazione per la Cultura – Palazzo Ducale a Genova</a> (dal 14 al 16 luglio nell’ambito del <em>Festival Electropark</em>).  </p>
<p>[Immagine in apertura: <em>Senza titolo</em>, dal progetto <em>Dust of Dreams</em>, 2022. Crediti Eva Frapiccini]</p>

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