Rotterdam avrà presto un innovativo polo per la danza

<p>Ancora un ambizioso progetto architettonico a <a href="https://arte.sky.it/foto/immagini-apertura-depot-rotterdam" target="_blank">Rotterdam</a> promosso dalla Droom en Daad Foundation. Attiva dal 2017,  l'istituzione già artefice del Fenix Museum of Migration – attualmente in costruzione, dovrebbe aprire nel 2024 – ha infatti incaricato <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/08/giappone-lasilo-a-misura-di-bambino-di-mad-architects" target="_blank">MAD Architects</a> di disegnare il <a href="https://arte.sky.it/news/biblioteca-centrale-rotterdam-concorso" target="_blank">Rotterdam</a> Center for Dance, Danshuis. Si tratta dello <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/07/teatro-mad-architects-yiwu-cina" target="_blank">stesso studio</a> che si sta occupando del Fenix Museum: più precisamente, le due strutture sono adiacenti e si trovano all'interno del medesimo complesso di magazzini dismessi, con affaccio sulla riva sud del fiume Maas.</p><h2>IL NUOVO CENTRO PER LA DANZA DI ROTTERDAM</h2> <p>Analogamente a quanto avvenuto di recente in Finlandia, con la <a href="https://arte.sky.it/news/architettura-finlandia-centro-danza" target="_blank">Dance House Helsinki</a> progettata dagli studi JKMM Architects e ILO architects, anche nei Paesi Bassi si punta sul connubio fra architettura contemporanea e danza. Incluso in un più vasto piano che punta a rendere <a href="https://arte.sky.it/foto/rotterdam-tetto-mvrdv" target="_blank">Rotterdam </a>un riferimento globale per l'arte e la cultura, il nascente Danshuis riunirà sotto il medesimo tetto tutte le discipline della danza, dall'hip hop alla classica fino alla street dance. L'obiettivo è attrarre una comunità ampia ed eterogenea, formata da professionisti, principianti e appassionati, che qui avrà a disposizione studi, sale prova, teatri, oltre che spazi espositivi e luoghi destinati alle esibizioni, fra cui un teatro semicircolare all'aperto.</p><h2>ARCHITETTURA CONTEMPORANEA A ROTTERDAM</h2> <p>La scelta di investire in un centro di questo tipo nasce da lontano e intende consolidare il legame della <a href="https://arte.sky.it/news/mvrdv-rotterdam-installazione-terrazza-rosa" target="_blank">città</a> con la danza. Proprio qui è del resto attiva la più antica scuola di danza professionale del Paesi Bassi, fondata nel 1931 dalla pioniera della danza Corrie Hartong. L'attuale scenario è considerato fiorente, poiché questa attività appassiona un numero sempre più alto di persone; ben 168 le scuole e i luoghi destinati al balletto, in tutte le sue declinazioni. Tuttavia non tutti gli spazi attualmente disponibili soddisfano i requisiti ottimali o sono accessibili a un pubblico vasto, ragione per la quale nel prossimo futuro le compagnie di danza, piccole o grandi, professionali o amatoriali, saranno le benvenute all'interno di Danshuis. Dal punto di vista architettonico, infine, l'opera rafforzerà la reputazione dello studio fondato nel 2004 dall'architetto pechinese <a href="https://arte.sky.it/foto/architettura-cina-padiglioni-mare" target="_blank">Ma Yansong</a> in Europa. Proprio come nel caso del Fenix Museum of Migration, MAD Architects è di nuovo chiamato a rivitalizzare un manufatto edilizio esistente e in stato di abbandono, che appartiene alla storia produttiva della città, mantenendone la volumetria originale.</p> <p>[Immagine in apertura: Rotterdam Center for Dance, Danshuis. Images Proloog. Courtesy MAD Architects (2023)]</p>

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Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

Il nuovo allestimento del Museo Schifanoia a Ferrara

Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema

Apre negli Stati Uniti il centro di ricerca intitolato a Germano Celant

<p><a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/04/morte-germano-celant-critica" target="_blank">Germano Celant</a>, scomparso nel 2020, è stato una delle figure più rilevanti della curatela e della critica internazionale. In sua memoria, il prossimo 29 aprile, in concomitanza con il terzo anniversario della morte, inaugurerà il Germano Celant Research Center a Cold Spring, nello stato di New York. Il nuovo centro di ricerca prenderà forma all'interno di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/04/magazzino-italian-art-programma-digitale-quarantena" target="_blank">Magazzino Italian Art</a>, il museo di arte italiana contemporanea, e sarà la prima istituzione al mondo dedicata al critico e curatore genovese.</p>
<p><h2>IL NUOVO CENTRO DI RICERCA DEDICATO A GERMANO CELANT</h2> <p>Tra materiali d'archivio, libri, fotografie, il Germano Celant Research Center punta ad affermarsi come un polo di riferimento per studiosi ed esperti. Il centro disporrà di una vasta biblioteca e di un prezioso archivio di pubblicazioni, prevalentemente incentrate sull'arte italiana ‒ soprattutto dal dopoguerra al periodo contemporaneo ‒ e anche su design, architettura e ceramica. L'istituzione ospiterà inoltre preziosi documenti (circa mille volumi) sull'<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-arte-povera-jeu-de-paume-le-bal-parigi" target="_blank">Arte Povera</a>, il movimento artistico teorizzato da Celant e animato da personalità del calibro di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-michelangelo-pistoletto-chiostro-bramante-roma" target="_blank">Michelangelo Pistoletto</a>, Giulio Paolini e Giovanni Anselmo. A tracciare i contorni di questo nuovo linguaggio, basato sull'utilizzo di materiali fino ad allora non convenzionali e legati alla quotidianità, fu lo stesso <a href="https://arte.sky.it/news/libro-germano-celant" target="_blank">Celant </a>nel 1967, all'età di 27 anni, quando curò la mostra collettiva di cinque giovani artisti italiani alla Galleria La Bertesca di Genova.</p>
<p><h2>MAGAZZINO ITALIAN ART DI COLD SPRING</h2> <p>Fondato da Nancy Olnick e Giorgio Spanu e aperto nel 2017, Magazzino Italian Art è una delle più importanti istituzioni all'estero dedicate agli artisti nostrani dagli anni Cinquanta a oggi. Oltre al centro di ricerca dedicato a Germano Celant, il museo di Cold Spring amplierà ulteriormente i propri spazi, includendo, dal prossimo settembre, un nuovo padiglione di 1200 metri quadrati progettato da Alberto Campo Baeza e Miguel Quismondo, estendendo così anche la propria offerta culturale.</p> <p> [Immagine in apertura: Germano Celant Research Center, Magazzino Italian Art. Photo by Marco Anelli e Tommaso Sacconi. Courtesy Magazzino Italian Art]</p>

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma