Il monumentale intervento di Land Art sulle vette del Monte Bianco

Usando vernici totalmente naturali e biodegradabili – composte da carbone, gesso e proteine del latte –, Saype ha già realizzato alcune tra le opere più mozzafiato della storia della street art: il monumentale progetto davanti al <a href="https://arte.sky.it/news/beyond-walls-saype-belfast" target="_blank">Palazzo del Parlamento di Belfast</a>, l’intenso messaggio di sostenibilità ambientale nel <a href="https://arte.sky.it/foto/land-art-sostenibilita-saype-omanù" target="_blank">deserto dell’Oman</a>, e i mastodontici graffiti a <a href="https://arte.sky.it/news/street-art-saype-rio-de-janeiro" target="_blank">Rio de Janeiro</a>, sono solo alcuni dei più recenti interventi siglati dall'autore franco-svizzero. 
<h2>L’INTERVENTO DI SAYPE SUL MONTE BIANCO</h2> Nel corso degli anni, l’artista ha toccato i luoghi più iconici del mondo, ma questa volta si è spinto oltre i confini del cielo con una straordinaria opera ad alta quota sul <a href="https://arte.sky.it/foto/mostra-trento-fotografie-crisi-climatica" target="_blank">Monte Bianco</a>. Il monumentale disegno ecosostenibile, realizzato dall’artista tra la fine di giugno e i primi giorni di luglio, investe i silenziosi pascoli alpini che sovrastano la stazione intermedia di Skyway Monte Bianco: il Pavillon. Si intitola Une Grande Dame, si trova a 2.500 metri d’altezza, e rappresenta un’anziana signora che, insieme alla nipotina, contempla la montagna. L’opera temporanea, che scomparirà con la crescita dell’erba, sarà visibile nel mese di luglio dalla funivia. 
<h2>LA STREET ART ECOSOSTENIBILE DI SAYPE</h2> L’effimerità dell’opera si contrappone all’indelebile messaggio che porta con sé: prendersi cura della natura, trasmettendo i valori ambientali alle prossime generazioni, consegnandogli un mondo più vivibile e consapevole. Proprio dall’amore per la montagna nasce infatti nello street artist la necessità dell’impegno nella tutela del patrimonio naturale del nostro Pianeta. “Il Monte Bianco è un luogo iconico ed emblematico”, ha affermato l’artista, “un ambiente che cambia velocemente ma fragile al contempo, di cui abbiamo il dovere di prenderci cura. La sua magnificenza ci ricorda di quanto sia grande la natura rispetto all’uomo”. 
[Immagine in apertura: photo credits SAYPE]

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Con Vermeer, Picasso e Koons torna nei cinema la grande arte

Sarà un autunno all'insegna dei linguaggi artistici moderni e contemporanei nella sale cinematografiche italiane. A partire dal prossimo 2 ottobre, con il debutto sul grande schermo del documentario Vermeer. The greatest exhibition, prende infatti il via la nuova stagione della <a href="https://arte.sky.it/news/grande-arte-cinema-tiziano-munch-botticelli" target="_blank">Grande Arte al Cinema</a>. Ancora una volta, il progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital accende i riflettori su pittori, scultori, architetti di riconosciuto rilievo, così come sui luoghi della cultura e sulle correnti artistiche più significative. Tre i titoli in arrivo nei cinema fra ottobre e novembre, focalizzati su altrettanti autori che, con distinte modalità, hanno conquistato il loro posto nella storia dell'arte globale: Vermeer, Picasso e Koons.<h2> VERMEER E LA MOSTRA DEI RECORD AD AMSTERDAM</h2> Non c'è dubbio: <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-johannes-vermeer-rijksmuseum-amsterdam" target="_blank">Vermeer: The Greatest Exhibition</a> sarà ricordato come uno degli eventi culturali di punta del 2023, oltre che come un appuntamento espositivo irripetibile. Recentemente conclusa, la mostra ha riunito nella cornice del <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-rijksmuseum-vermeer-digitale" target="_blank">Rijksmuseum di Amsterdam</a> 28 delle 35 opere conosciute di Vermeer, il "maestro della luce" che ha impresso un importante cambio di passo nella pittura dei Paesi Bassi ed europea. Ai numeri dei capolavori presentati, concessi per l'occasione da prestigiose istituzioni culturali internazionali, si sommano quelli relativi agli ingressi, con ben 650.000 biglietti venduti. Un progetto espositivo epocale, dunque, sul quale si concentra il docufilm Vermeer. The greatest exhibition nei cinema solo il 2, 3 e 4 ottobre 2023. Diretto dal regista David Bickerstaff, concede agli spettatori l'opportunità di tornare a immergersi nelle atmosfere della mostra, scoprendo anche i segreti di dipinti iconici come <a href="https://arte.sky.it/news/vermeer-programmi-tv-6-luglio" target="_blank">La ragazza con l'orecchino di perla</a> o <a href="https://arte.sky.it/news/johannes-vermeer-scoperte-rijksmuseum-amsterdam" target="_blank">La Lattaia</a>.<h2>UN RITRATTO PRIVATO DI JEFF KOONS </h2> Dalle suggestive opere di Vermeer si passa alla scena contemporanea con il docufilm Jeff Koons. Un ritratto privato, per la regia di<a href="https://arte.sky.it/news/intervista-pappi-corsicato-pompei-eros-mito" target="_blank"> Pappi Corsicato</a>. Al cinema il 23, 24 e 25 ottobre 2023, fa luce come mai prima d'ora su un autore della nostra epoca tanto influente quanto controverso. Ma chi si cela davvero dietro all'<a href="https://arte.sky.it/news/jeff-koons-nft-luna" target="_blank">artista</a> che ha ridefinito il concetto di readymade, intercettando le dimensioni del pop e del kitsch? Cosa c'è oltre il "marchio Koons"? La pellicola scava nel privato di Jeff Koons, ricostruendo la sua epopea nel corso dei decenni e in giro per il mondo, attraverso i racconti del diretto interessato e le testimonianza di membri della sua famiglia, nonché attraverso le opinioni di critici, galleristi, artisti e studiosi. <h2>IL DOCUFILM SU PICASSO A PARIGI</h2> Per chiudere l'autunno 2023 della Grande Arte al Cinema è stato scelto Picasso a Parigi. Storia di una vita e di un museo. Il 27, 28 e 29 novembre 2023, nei cinema italiani, sarà possibile scoprire l'intensa relazione fra il celebre artista e la capitale francese grazie al docufilm diretto da Simona Risi (su soggetto di Didi Gnocchi e Sabina Fedeli che firma anche la sceneggiatura con Arianna Marelli). Realizzato in collaborazione con il <a href="https://arte.sky.it/news/donazione-opere-museo-picasso" target="_blank">Musée National Picasso </a>di Parigi e per i cinquant'anni dalla morte di<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-picasso-disegno-building-terzo-piano-milano" target="_blank"> Picasso</a>, avvenuta l'8 aprile 1973, la pellicola è dichiaratamente ispirata a una frase dell'autore: "Dipingere non è un’operazione estetica: è una forma di magia intesa a compiere un’opera di mediazione fra questo mondo estraneo e ostile e noi". Il risultato è un'opera in cui convivono due filoni narrativi paralleli: da una parte quello legato al museo parigino; dall'altra quello connesso con la lunga e articolata parabola umana e professionale di <a href="https://arte.sky.it/news/libro-paesaggi-pablo-picasso" target="_blank">Picasso</a>, costantemente fonte di dati inediti grazie alle indagini di storici ed esperti.

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