Aperto il primo edificio dell'architetto Tadao Ando in Australia

<p><a href="https://arte.sky.it/news/libro-architettura-tadao-ando" target="_blank">Tadao Ando</a>, uno dei più grandi architetti giapponesi della scena internazionale, nonché vincitore dei quattro premi più prestigiosi del campo architettonico (Pritzker, Carlsberg, Praemium Imperiale e Kyoto Prize), ha appena inaugurato il suo primissimo contributo in Australia. Si tratta dell'<a href="https://arte.sky.it/news/tadao-ando-australia-mpavilion" target="_blank">MPavilion 10</a>, un padiglione in cemento dall'impostazione geometrica collocato all'interno dei Queen Victoria Gardens di Melbourne. La nuova opera di Ando è progettata in occasione della decima edizione dell'<a href="https://arte.sky.it/news/mpavilion-melbourne-map-studio" target="_blank">MPavilion</a>, l'annuale iniziativa promossa dalla Naomi Milgrom Foundation che prevede la costruzione di un padiglione temporaneo, da parte di un architetto internazionale, sede di appuntamenti culturali organizzati durante l'estate australiana. La struttura, successivamente, viene donata alla comunità locale per un nuovo uso.</p><h2>IL PRIMO PROGETTO DI TADAO ANDO IN AUSTRALIA</h2> <p>Concepita come luogo di contemplazione e di rifugio, la nuova architettura di <a href="https://arte.sky.it/foto/tadao-ando-padiglione-meditazione-corea-del-sud" target="_blank">Ando </a>ricorda un tradizionale giardino murato giapponese: caratterizzata da una grande tettoia circolare di oltre 14 metri, rivestita in alluminio, che poggia su una possente colonna, è dotata di due ingressi e di pareti in cemento di varia lunghezza, che creano uno spazio intimo e tranquillo. All'interno spicca invece una particolare “pavimentazione”: una parte è in cemento, l'altra è invece occupata da una superficie di acqua. Immerso nel verde del giardino botanico australiano, l'MPavilion 10 dialoga con la natura e, grazie alle sue forme geometriche e perfettamente simmetriche, regala un'atmosfera di pace e quiete. “<em>Sono onorato di aver completato il mio primo progetto in Australia e di aver creato un'architettura vivente che avrà un ruolo così importante nella vita culturale di Melbourne quest'estate. Spero che i visitatori permettano a questo spazio di entrare nel loro cuore e che i loro sensi si sintonizzino con la luce e la brezza che interagiscono con loro e con questo padiglione. Spero che possano vivere un'esperienza in armonia con la natura, con se stessi e con gli altri</em>”, ha affermato l'architetto Tadao Ando.</p><h2>LA DECIMA EDIZIONE DELL'MPAVILION A MELBOURNE </h2> <p>Nato nel 2014, il programma <a href="https://arte.sky.it/news/melbourne-mpavilion-allzone-rachaporn-choochuey" target="_blank">MPavilion</a> ha visto protagonisti, nel corso delle precedenti edizioni, architetti, creativi e designer da tutto il mondo. In occasione della decima edizione, nel 2024, la rassegna australiana ha inoltre selezionato dieci artisti internazionali per altrettante commissioni: dal team di architetti dello studio Davidov Architects all'artista Minako Asai, che offrirà una propria versione artistica dei wagashi (tipici dolci giapponesi), fino al ceramista nipponico Yoko Ozawa, autore di una installazione site-specific nel giardino australiano. "<em>Tadao Ando ha progettato una nuova destinazione iconica a Melbourne, che servirà sia come luogo di contemplazione, un rifugio temporaneo dal trambusto della città, sia come sito dinamico per la scoperta creativa e la discussione vigorosa per coloro che partecipano al nostro programma pubblico</em>", ha detto Naomi Milgrom AC, commissario dell'MPavilion.  [Immagine in apertura: Interior of MPavilion 10, designed by Tadao Ando, located in the Queen Victoria Gardens in Melbourne. Image by John Gollings. Courtesy of MPavilion]</p>

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<p>Il patrimonio arboreo monumentale di <a href="https://arte.sky.it/foto/stanza-segreta-michelangelo-firenze" target="_blank">Firenze </a>diventa protagonista di un nuovo progetto fotografico grazie a <em>I Testimoni del Nostro Tempo</em>: la mostra che, inserita nell'ambito del festival <em>Green Factory</em>, trova spazio nel Tepidarium del Roster, all'interno del Giardino dell'Orticultura del capoluogo toscano. </p> <p>Visitabile fino al 19 novembre prossimo, per tutta la durata della manifestazione, l'esposizione raduna una serie di scatti dedicati ai maestosi <a href="https://arte.sky.it/news/libro-illustrazione-alberi" target="_blank">alberi </a>che abitano il territorio fiorentino: immagini che sono state appositamente realizzate dagli studenti del Dipartimento di Fotografia di Accademia Italiana Firenze.</p><h2>GLI SCATTI DEGLI STUDENTI DI FOTOGRAFIA A FIRENZE</h2> <p>Curata dai docenti Chiara Riberti e Dario Orlandi, la mostra fotografica restituisce un'inedita “mappatura” degli alberi secolari che popolano Firenze e i comuni limitrofi, dando vita a un affascinante caleidoscopio che invita l'osservatore ad ammirare questi maestosi "abitanti" del territorio fiorentino con uno sguardo del tutto nuovo. </p> <p>Le opere fotografiche esposte all'interno del Tepidarium del Roster, antica serra ottocentesca, celebrano la bellezza e la simbologia dell'albero, concepito come fonte di vita e di protezione nel lavoro di Martina Cimboli, come espressione della saggezza nell'immagine di Alice Palchetti, come luogo di rinnovamento nella serie di Stefania Squitieri e, ancora, come emblema dell'incontro tra umano e divino nelle sperimentazioni visive di Lorenzo Leggio. Ogni elemento costitutivo della pianta entra nell'obiettivo dei giovani fotografi: dalle foglie ai frutti, fino alla corteccia e alle radici. Tra le opere in mostra spiccano gli scatti di Luis Gerardo Sanchez Serrano ed Emilia Gattino con Alice Ioffredi, che riflettono sulle tecniche di fotografia stenopeica e di cianotipia, e di Lara Baudracco, che celebra l'unicità degli alberi magnificandone l'imponenza d'insieme.</p><h2>LA NUOVA EDIZIONE DI GREEN FACTORY</h2> <p>Ospiti per eccellenza di <em>Green Factory</em>, la kermesse fiorentina che celebra il tema della <a href="https://arte.sky.it/news/scala-tellas-sardegna" target="_blank">rigenerazione </a>e del verde, sono gli studenti di Accademia Italiana, la scuola di alta formazione di moda, design, grafica e fotografia. Le diverse “anime” dell'accademia raccontano, attraverso i propri linguaggi, il futuro sostenibile dell'urbanistica, del fashion e del design: dalla sfilata “green” ideata dal team di moda, agli elementi di arredo urbano realizzati con materiale riciclato a opera del biennio di Product Design, fino alle opere d'arte grafica sulle tradizionali borracce in alluminio firmate dagli studenti di Graphic Design.</p> <p>[Immagine in apertura: foto di Golnoosh Shahidi]</p>

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