Una taverna di 5000 anni fa scoperta in Iraq

È una scoperta affascinante e inattesa quella avvenuta nel sito <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-4-ottobre-serie-furti-archeologia" target="_blank">archeologico </a>iracheno di Tell al-Hiba, l'antica città sumera di Lagash, dove un’équipe di studiosi della University of Pennsylvania e dell'Università di Pisa ha portato alla luce un tesoro veramente peculiare: una sorta di “frigorifero” che consentiva di preservare gli alimenti e le bevande secondo una tecnica di conservazione tradizionale del tipo “vaso nel vaso”, nota anche con il temine arabo moderno “zeer”. Il contenitore, secondo gli studiosi, sarebbe tra i più antichi mai rinvenuti e potrebbe risalire al 2700 a.C.

<h2>LA SCOPERTA IN IRAQ</h2>
Il principio alla base dello zeer è semplice: il cibo viene conservato in un vaso, che a sua volta viene posto in un altro grande vaso poroso, e tra i due si trova della sabbia bagnata. Quando l'umidità della sabbia evapora, il calore del cibo viene assorbito dalla sabbia secca, abbassando la temperatura del contenuto. In seguito il doppio vaso funziona come isolante, permettendo una stabilizzazione della temperatura e una conservazione ottimale degli alimenti. La scoperta dello zeer nell’ambito del Lagash Archaeological Project, avvenuta a fine 2022, permette dunque di ricostruire la diffusione di questa pratica semplice ma geniale. Il team di scavo è stato coordinato da Holly Pittman della University of Pennsylvania e da Sara Pizzimenti dell'Università di Pisa. Oltre al “frigorifero”, a poca distanza sono stati rinvenuti anche un centinaio di ciotole contenenti resti di cibo e persino alcune panchine per la consumazione di alimenti in loco e un forno: si trattava, insomma, di una vera e propria taverna dell'epoca.

<h2>UNO DEI PIÙ ANTICHI “RISTORANTI” MAI SCOPERTI</h2>
Come spiega Sara Pizzimenti, “il ritrovamento fatto a Lagash è in grado di gettare nuova luce sullo studio dell’alimentazione e della cucina dell’antica Mesopotamia, finora principalmente conosciuta e approfondita attraverso i testi, che tuttavia non coprono i periodi più antichi del Sumer [...] La ‘taverna’ di Lagash è di conseguenza un tassello importante per ricostruire le conoscenze nel campo della produzione e distribuzione alimentare, economia alla base delle prime società complesse della storia dell’uomo”. [Immagine in apertura: Il frigorifero di 5000 anni fa, denominato “zeer”, termine arabo che identifica la tecnica del “vaso nel vaso” per conservare bevande e alimenti. Courtesy Università di Pisa]

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Musica e cinema si incontrano al Seeyousound di Torino

Inizia a partire da oggi (24 febbraio) la nuova edizione del Seeyousound International Music Film Festival, la <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/02/seeyousound-festival-cinema-musica" target="_blank">manifestazione che esplora i punti di contatto tra arte e cinema</a>. L'appuntamento è ancora una volta a Torino, città che per il nono anno accoglie la rassegna negli spazi del Cinema Massimo MNC. È qui che – per sette giorni consecutivi (fino al prossimo 2 marzo) – le contaminazioni tra queste due discipline saranno portate all'attenzione del pubblico, grazie a proiezioni esclusive, talk, incontri con gli autori, ma anche mostre e concerti di assoluto interesse. 
<h2>I FILM DI SEEYOUSOUND FESTIVAL</h2> A dare inizio alla lunga staffetta di eventi (questa sera alle ore 20:30) sarà l'anteprima italiana di Tchaikovsky’s Wife del regista dissidente russo Kirill Serebrennikov, esiliato dallo scorso marzo. Una scelta, quella di inaugurare il festival con la proiezione di questo film, assai simbolica, dato che la sua presentazione arriva a un anno esatto dall'inizio del <a href="https://arte.sky.it/news/ucraina-russia-guerra-appello-pace" target="_blank">conflitto in Ucraina</a>. Sono settantanove in totale le pellicole incluse nel programma di questa edizione e distribuite nelle rispettive categorie. Così è per la commedia Country Gold del regista Mickey Reece e per il musical fantascientifico Neptune Frost, entrambi inclusi nella sezione Long Play Feature, curata da Matteo Pennacchia. Ben diciannove sono invece i cortometraggi nella categoria dedicata al cinema breve 7inch, mentre ammontano a cinque i documentari proiettati nella sezione Long Play Doc (tra le opere scelte dal curatore Paolo Campana What You Could Not Visualise dell'italiano Marco Porsia e Il mondo è troppo per me di Vania Cauzillo, in anteprima assoluta). 
<h2>MOSTRE E CONCERTI AL SEEYOUSOUND</h2> Ma come detto il programma del Seeyousound non si limiterà soltanto alla presentazione di film e cortometraggi sul grande schermo. A caratterizzare il cartellone di questa edizione sono anche le numerose esibizioni live attese nel corso della manifestazione. Spiccano tra queste le performance multimediali Ever.ravE di Gianluca Iadema e Perceive Reality di KHOMPA feat. Akasha, il concerto di <a href="https://arte.sky.it/news/arteparco-festival-nick-drake-angelini-derasmo" target="_blank">Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo</a> e quello dei torinesi Larsen. Chiudono il programma (interamente consultabile sul <a href="https://www.seeyousound.org/" target="_blank">sito della rassegna</a>) la mostra di Rebecca Salvadori presso la galleria Recontemporary e gli incontri con gli ospiti italiani e internazionali (tra questi Michael P. Aust, co-regista di Can And Me, e Ana Sofia Fonseca, autrice di Cesária Évora, entrambi ospiti sabato 25 febbraio). Così il direttore Carlo Griseri ha commentato la nuova edizione di Seeyousound: “Il festival che abbiamo allestito quest'anno ricalca in tutto e per tutto la struttura consolidata e si allinea ai numeri del 2022. Non perché ci piaccia giocare facile, ma perché su una struttura nota abbiamo potuto variare più facilmente in tante direzioni, scegliendo film, corti, videoclip, documentari e musiche da tutto il mondo, di tutti i tipi, che sappiano essere ispirazione per il nostro pubblico come lo sono state per noi. Del resto, sono secoli che le note, pur essendo solo sette e sempre quelle, ci sanno regalare emozioni diversissime...”. 
[Immagine in apertura: Robin Pront, Zillion. Photo Thomas Dhanens]

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