Ecco com'è il nuovo grattacielo di Tokyo

<p>Nel cuore di <a href="https://arte.sky.it/news/tokyo-apertura-kabukicho-tower" target="_blank">Tokyo </a>sorge un nuovissimo grattacielo di 266 metri d'altezza, che rappresenta anche la prima torre progettata dallo studio <a href="https://arte.sky.it/news/progetto-oma-museo-egizio-torino" target="_blank">OMA</a> nella metropoli asiatica e in Giappone. Sviluppata in sinergia con l'architetto <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/12/la-prima-retrospettiva-su-dior-negli-usa-e-allestita-da-rem-koolhaas" target="_blank">Shohei Shigematsu</a>, la Toranomon Hills Station Tower è un imponente edificio a uso misto che sorge sulla Shintora-dori Avenue, un'arteria recentemente rinnovata che collega la baia di Tokyo con il centro della città. Finanziato da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/06/e-nato-tokyo-il-museo-darte-digitale-firmato-teamlab" target="_blank">Mori Building</a>, il nuovo grattacielo costituisce l'ultimo tassello dell'ambizioso progetto della società giapponese, che prevede di trasformare l'area di Toranomon Hills in un punto di riferimento per la finanza e gli affari.</p><h2>IL NUOVO GRATTACIELO DI TOKYO</h2> <p>L'imponente struttura di 49 piani prevede, come proprio basamento, uno spazio pubblico a più piani, che conduce direttamente alla stazione di Toranomon Hills della metropolitana di Tokyo. Grazie a una serie di aperture che consentono alla luce naturale di filtrare all'interno, la stazione risulta luminosa e ariosa. Un ponte pedonale, circondato da aree verdi, collega il viale alla torre, dando vita a un suggestivo passaggio sopraelevato. Ai piani superiori, l'edificio ospita un'area dedicata a negozi, un hotel e diversi spazi adibiti a uffici. Nella parte più alta della torre, sorge infine il centro culturale Tokyo Node che corona l'intera architettura.</p><h2>IL PRIMO PROGETTO DELLO STUDIO OMA IN GIAPPONE</h2> <p>Costituito da una facciata a specchio, il nuovo grattacielo di OMA e Shohei Shigematsu è sagomato e presenta una peculiare "simmetria invertita": la cosiddetta "lastra sud" si restringe alla base per poi allargarsi verso l'alto, come una sorta di “imbuto invertito". La lastra nord agisce esattamente il contrario: assottigliandosi verso la sommità, ricorda l'architettura tipica del Palazzo Imperiale. “<em>La torre si collega alla rete della metropolitana di Tokyo, al quartiere circostante lungo la rinnovata Shintora-dori e ad altri grattacieli vicini dal punto di vista spaziale e programmatico. Unisce attività abitative, lavorative e culturali all'interno e intorno alla sua base e alla sua sommità. L'esperienza multistrato e tridimensionale dello spazio che ne deriva è perfettamente integrata nel tessuto cittadino</em>”, ha affermato Shohei Shigematsu.  [Immagine in apertura: <span><span>OMA, Toranomon Hills Station Tower. Photo Courtesy Mori Building Co., Ltd]</span></span></p>

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Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

Il nuovo allestimento del Museo Schifanoia a Ferrara

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La scultura "esistenziale" di Antony Gormley a Parigi

<p>In oltre quarant’anni di carriera, <a href="https://arte.sky.it/news/lucio-fontana-antony-gormley-mostra-venezia" target="_blank">Antony Gormley</a> ha rivoluzionato il concetto stesso di scultura, attraverso opere monumentali che hanno dato nuova forma alla relazione tra il corpo umano e lo spazio circostante. Visitabile fino al 3 marzo 2024 al Museo Rodin di Parigi, la mostra <em>Antony Gormley. Critical Mass</em> “invade” tutte le aree espositive dell’istituzione francese, mettendo in relazione i volumi dello scultore britannico contemporaneo e le opere del maestro francese <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/rodin-danza-mudec-milano" target="_blank">Auguste Rodin</a>, “padre” della scultura moderna. Infatti entrambi, seppur a distanza di un secolo, sono affascinati dal soggetto umano.</p><h2>LA MOSTRA DI ANTONY GORMLEY AL MUSEO RODIN</h2> <p>Il nucleo centrale del progetto espositivo è <em>Critical Mass II</em> (1995), un'installazione composta da ben sessanta sculture raffiguranti la stessa figura umana maschile a grandezza naturale, disseminata tra le sale temporanee e il giardino del museo. Questi corpi sono contratti in dodici posizioni fondamentali, ripetute ognuna per cinque volte in diverse configurazioni nello spazio, generando un effetto perturbante e surreale. Inoltre, nella Galleria di Marmo si trovano le sei opere di <em>Insider</em>, mentre altre quattro sculture sono collocate accanto ai capolavori di Rodin nelle sale espositive permanenti dell'Hotel Biron.</p><h2>ANTONY GORMLEY E AUGUSTE RODIN</h2> <p>“<em>La ragione per cui Rodin rimane una fonte di ispirazione e rinnovamento per la scultura</em>”, spiega Gormley, “<em>è il modo in cui l'ha liberata combinando metodi e materiali antichi e moderni in un modo straordinariamente preveggente. (...) Considero ‘Critical Mass II’ l'esempio più concentrato del mio tentativo di rianimare e ri-destinare il potere del corpo nell'arte della scultura</em>”. Intanto, fino al 10 marzo 2024, oltre cinquanta opere del Museo Rodin di Parigi sono in prestito al <a href="https://arte.sky.it/news/libro-mudec-milano-david-chipperfield-architects" target="_blank">Mudec di Milano </a>per la mostra-evento <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-auguste-rodin-mudec-milano" target="_blank"><em>Rodin e la danza</em></a>.</p> <p>[Immagine in apertura: Antony Gormley, <em>Critical Mass II</em>, 1995, Cast iron. Installation view at the Musée Rodin © Agence photographique du musée Rodin - Jérome Manoukian]</p>

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