A Torino un viaggio tra le fotografie di Eve Arnold

<p>Dal 25 febbraio al 4 giugno 2023 presso CAMERA, il Centro Italiano per la Fotografia di Torino, andrà in scena la mostra <em>Eve Arnold. L'opera 1950-1980</em>, dedicata a un'artista per molti versi unica, in grado di utilizzare l'obiettivo fotografico per svelare l'aspetto più umano e quotidiano dei soggetti, siano essi star di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-hollywood-fotografia-lazio" target="_blank">Hollywood</a>, grandi personaggi della storia oppure intere comunità che lottano per far sentire la propria voce. Insieme a <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/inge-morath-venezia-palazzo-grimani" target="_blank">Inge Morath</a>, Eve Arnold fu la prima fotografa a entrare a far parte della squadra della <a href="https://arte.sky.it/news/libro-75-anni-magnum-photos" target="_blank">Magnum Photos </a>nel 1951. L'esposizione torinese, curata da Monica Poggi, riunisce circa 170 immagini, tra cui anche numerosi scatti inediti.</p>

<p><h2>LA FOTOGRAFIA DI EVE ARNOLD</h2></p>
<p>“<em>Non vedo nessuno come ordinario o straordinario. Li guardo semplicemente come persone davanti al mio obiettivo</em>”: questa è forse la frase più indicata per comprendere appieno la fotografia della Arnold, un'artista che con i suoi scatti è riuscita nel difficile compito di stabilire un rapporto di empatia con chi ritraeva. Il suo primo, rivoluzionario lavoro fu un reportage ad Harlem, dove seguì le sfilate di moda allora guardate con indifferenza dal mondo della moda bianca. Eppure la Arnold riuscì ad affrontare con uno stile inconfondibile uno dei temi più delicati dell'epoca, quello del razzismo e della discriminazione. Il servizio, considerato troppo scandaloso per i lettori statunitensi, venne pubblicato nel 1951 dal periodico londinese <em>Picture Post </em>e in seguito da altre riviste europee. La Arnold tornerà ad affrontare le stesse questioni una decina di anni dopo, quando nientemeno che Malcom X le concederà di seguirlo da vicino durante gli incontri dei Black Muslims.</p>

<p><h2>EVE ARNOLD TRA HOLLYWOOD E IL MONDO </h2></p>
<p>In seguito Eve Arnold firmò numerosi servizi sui set di film celeberrimi, in cui ebbe modo di ritrarre divi del calibro di Marlene Dietrich, Joan Crawford e Orson Welles. Eppure il sodalizio che viene in mente quando si pensa a Eve Arnold è quello con la figura che più di ogni altra incarna l'essenza hollywoodiana: l'incomparabile <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-marilyn-monroe-sam-shaw-stupinigi" target="_blank">Marilyn Monroe</a>. A quanto pare nel 1954 l'attrice a un party si rivolse alla fotografa in questi termini: “<em>Se sei riuscita a fare così bene con Marlene, riesci a immaginare cosa potresti fare con me</em>?”. E in effetti le immagini dell'attrice, scevre di ogni pretenziosità da diva, sono oggi delle preziosissime testimonianze della più genuina personalità di Marilyn. In generale è il mondo femminile a essere spesso protagonista delle riflessioni fotografiche di Eve Arnold, come dimostra il grande reportage dedicato all'uso del velo in Medio Oriente. Gli scatti di taglio documentaristico e sociale sono protagonisti della fase più matura della sua carriera: è il caso del servizio realizzato sulla Cina nel 1979, oggetto di una mostra al Brooklyn Museum l'anno seguente.</p> <p>[Immagine in apertura: Marilyn Monroe in the Nevada desert during the filming of <em>The Misfits</em>. USA, 1960 © Eve Arnold / Magnum Photos]</p>

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A Milano la maratona letteraria dedicata alla poesia

<p>Ventiquattr'ore di poesia, di parole e metafore, significati nascosti che si rivelano nel buio della notte.  È così che si presenta l'evento in calendario al <a href="https://www.elfo.org/" target="_blank">Teatro Elfo Puccini </a>di Milano: uno spettacolo gratuito, aperto al pubblico di tutte le età, per osservare il mondo e la nostra realtà attraverso la lente dell'arte poetica.  </p> <p>Si intitola <em>I poeti non dormono la notte </em>ed è una lunghissima e intensa “maratona letteraria” durante la quale decine e decine di attori, performer, musicisti e cantanti daranno corpo alle parole di altrettanti scrittori, mettendo in scena un dialogo corale intimo e allo stesso tempo universale.  </p>
<p><h2>LA POESIA AL TEATRO ELFO PUCCINI DI MILANO</h2> <p>La data da segnare in agenda è il 19 febbraio, giorno in cui – a partire dalle ore 21 – il palcoscenico del teatro meneghino accoglierà i primi lettori. Tra questi lo scrittore e giornalista Giuseppe Frangi, il performer <a href="https://arte.sky.it/news/lake-como-design-festival-2022" target="_blank">Franko B</a>, il cantautore <a href="https://arte.sky.it/news/programma-no-borders-music-festival" target="_blank">Diodato</a> e Marco Philopat, scrittore e attivista simbolo della cultura underground italiana. A loro, e a molti altri, il compito di leggere durante le ventiquattr'ore dell'evento (che andrà avanti senza sosta fino alle ore 21 del 20 febbraio) i pensieri su carta di poeti e poetesse di diverse generazioni: Giuseppe Cinà, Vincenzo Costantino Cinaski, Vera Linder e Bianca Pitzorno tra questi.  </p>
<p><h2>I POETI NON DORMONO LA NOTTE  </h2> <p>Lo spettacolo sarà diviso in brevi full immersion di un'ora e mezza, durante le quali ogni lettore avrà cinque minuti a disposizione per recitare il componimento scelto, per un totale di 960 minuti di poesia parlata, sentita, vissuta.</p> <p>Realizzato a partire da un'idea di Francesca Alfano Miglietti, l'evento – che conta anche sulla partecipazione di amici e sostenitori come Agenzia X, Paolo Bazzani, Francesca Lavazza, Mariagrazia Mazzitelli, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/02/concorso-edicola-architettura" target="_blank">Fabio Novembre</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-emiliano-ponzi-roma" target="_blank">Emiliano Ponzi</a>, Patrizia e Antonio Marras – vedrà avvicendarsi sul palco duecento tra lettori e autori, dando vita a un percorso che partirà dalla letteratura per abbracciare i diversi linguaggi artistici: dalla performance al cinema, dal teatro alla musica sperimentale.  </p>
<p>[Immagine in apertura: illustrazione di Emiliano Ponzi]</p>

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