L'iconica Torre Einstein di Potsdam riapre al pubblico

A 99 anni dalla sua inaugurazione, l'imponente Torre <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/10/record-in-asta-per-il-pensiero-sulla-felicita-scritto-da-albert-einstein" target="_blank">Einstein </a>a <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/07/le-strade-del-barocco-portano-da-roma-a-potsdam" target="_blank">Potsdam</a>, in Germania, ha riconquistato tutto il suo splendore dopo una complessa operazione di ristrutturazione che ne ha comportato la temporanea chiusura. A distanza di quasi un secolo dalla costruzione, l'osservatorio astrofisico – dedicato al <a href="https://arte.sky.it/news/albert-einstein-fumetto" target="_blank">grande scienziato tedesco</a> e premio Nobel per la fisica nel 1921 – è stato completamente rinnovato e può accogliere esperti e visitatori da tutto il mondo.<h2>LA TORRE EINSTEIN COMPLETAMENTE RESTAURATA</h2> Progettata dall'architetto tedesco Erich Mendelsohn, la torre fu inaugurata nel 1924 contestualmente all'installazione al suo interno di un grande telescopio solare, all'epoca considerato il più importante d'Europa a livello scientifico. Fiore all'occhiello dell'Istituto Leibniz di Astrofisica di Potsdam (AIP), l'iconico monumento tedesco, oltre a rappresentare uno degli edifici più rivoluzionari in campo astrofisico, costituisce anche un significativo esempio di architettura <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-espressionismo-svizzero-aosta" target="_blank">espressionista</a>, grazie alla sua particolare struttura curvilinea e all'affascinante cupola posta a coronamento. Dopo l'ultimo restauro, effettuato tra il 1997 e il 1999, l'osservatorio è stato sottoposto al più recente intervento di riparazione a causa degli ingenti danni rilevati all'esterno e all'interno della struttura. A finanziare l'operazione è stata la Fondazione Wüstenrot, per un costo totale di 1,25 milioni di euro.<h2>LA MOSTRA SULLA STORIA DELLA TORRE EINSTEIN</h2> Per celebrare la riapertura della rinnovata Torre Einstein è stata promossa una mostra digitale, dal titolo Einsteinturm Revisited. Commissionato dalla Fondazione Wüstenrot, il progetto offre la possibilità di intraprende una serie di “tour” individuali per immergersi nell'architettura e nella storia di uno degli edifici simbolo della ricerca scientifica internazionale. [Immagine in apertura: La Torre Einstein dopo la ristrutturazione della Fondazione Wüstenrot. Credits: AIP]

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La città-utopia nel cuore dell’Arizona

Il Leone d’Oro alla carriera Brian Eno sul palco del Teatro La Fenice

Inventore della musica d'ambiente e pioniere per eccellenza dei suoni sperimentali d'avanguardia, <a href="https://arte.sky.it/news/brian-eno-giradischi-colore" target="_blank">Brian Eno</a>, dopo essersi aggiudicato il prestigioso <a href="https://arte.sky.it/news/brian-eno-leone-oro-carriera-biennale-venezia" target="_blank">Leone d'oro alla carriera</a>, è ora atteso sul palco del Teatro La Fenice di Venezia per un evento imperdibile. L'appuntamento è fissato al prossimo 21 ottobre, in occasione della Biennale di Musica: il celebre compositore britannico, oltre a ritirare il prezioso riconoscimento veneziano, eseguirà per la prima volta in assoluto il suo ultimo progetto musicale, dal titolo Ships.<h2>BRIAN ENO PREMIATO A VENEZIA</h2> Dopo aver partecipato a diverse manifestazioni della Biennale – la prima volta nel 1985 con l'opera videomusicale Thursday Afternoon, video painting, e l'ultima nel 2006 con la complessa video-installazione dal titolo Painting like Music –, Eno torna protagonista, anche quest'anno, alla kermesse veneziana dedicata alla musica. Accompagnato dalla Baltic Sea Philharmonic diretta da Kristjan Järvi, dall’attore Peter Serafinowicz, dal chitarrista Leo Abrahams e dal software designer Peter Chilvers, l'artista presenterà al pubblico della Laguna Ships, una creazione inedita concepita in perfetta interazione con le atmosfere orchestrali diffuse ed elaborate per lo spazio acustico del teatro. Non solo. Nelle Sale d'Armi dell'Arsenale veneziano andrà in scena anche Nothing Can Ever Be The Same, un'opera video immersiva di 168 ore, realizzata da Gary Hustwit e Brendan Dawes, che unisce musiche, arte e materiale documentario di Eno, dando vita a un incredibile miscela di suoni e immagini reinterpretati appositamente da un software generativo.<h2>IL GRANDE MUSICISTA BRIAN ENO</h2> Nato nel 1948 a Melton in Gran Bretagna, Brian Eno si afferma sulla scena musicale internazionale agli inizi degli anni Settanta grazie ai Roxy Music, la band che fondò nel 1971. Alla carriera di musicista affiancò quella di produttore – e successivamente anche di artista visivo – realizzando album con nomi indimenticabili: dai gruppi come Talking Heads, <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-4-gennaio-concerto-u2-berlino" target="_blank">U2 </a>e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/11/musica-coldplay-nuovo-album-chris-martin" target="_blank">Coldplay</a>, fino ai solisti, come <a href="https://arte.sky.it/news/david-bowie-libro" target="_blank">David Bowie</a>, John Hassell e Harold Budd. Nel corso della sua attività si è dedicato anche agli esperimenti visivi con luce e video, organizzando esposizioni in tutto il mondo. Tra i fondatori della Long Now Foundation, Eno ha pubblicato in totale ben quaranta album e ha presentato le sue creazioni nelle principali kermesse internazionali, dalla Biennale di Venezia alla Sydney Opera House. [Immagine in apertura: Brian Eno, Leone d’Oro alla carriera della Biennale Musica 2023. Photo Cecily Eno]

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