All'asta le sculture morbide di Yayoi Kusama

<p>Conosciuta al grande pubblico per la sua produzione pittorica e per il ricorrente tema dei pois, l'artista giapponese <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-yayoi-kusama-hong-kong-bilbao" target="_blank">Yayoi Kusama</a> si è in realtà dedicata anche alla scultura e alla performance per gran parte della sua carriera. Prova ne sono, fra gli altri esempi possibili, le opere <em>Blue Spots</em> e <em>Red Stripes </em>appartenenti alla collezione di Agnes e Frits Becht. Si tratta di una coppia di sculture morbide, entrambe risalenti al 1965, che fra meno di un mese andrà all'asta da Phillips.</p><h2>DUE SCULTURE DI YAYOI KUSAMA PRESTO ALL'ASTA</h2> <p>La vendita è in programma a New York il prossimo 17 maggio; a precederla è un'esposizione dedicata che prenderà il via il 6 maggio negli spazi del grattacielo 432 Park Avenue. Un'occasione per visionare i due lavori, annoverati fra i primi esempi conosciuti di quella porzione della produzione scultorea di Kusama focalizzata su forme oblunghe che, sporgendosi, oltrepassano i confini fisici della cornice. Già riconoscibile in entrambe le opere la palette cromatica dell'autrice giapponese, che come noto predilige i colori rosso e bianco. In un certo senso, l'asta può essere intesa come un "simbolico ritorno" dell'artista a New York, città in cui lei stessa scelse di trasferirsi alla fine degli anni Cinquanta e dove maturò esperienze di opposto registro, tanto sul piano professionale che su quello umano. Questa complessa fase rappresentò il punto d'avvio di una carriera divenuta negli anni pienamente internazionale, oltre che longeva. Classe 1929 e in attività, Kusama è una presenza costante nei calendari espositivi globali come testimoniano anche le recenti mostre a <a href="https://arte.sky.it/news/yayoi-kusama-mostra-hong-kong" target="_blank">Hong Kong</a>, in <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-yayoi-kusama-bergamo" target="_blank">Italia</a>, in Spagna e nel <a href="https://arte.sky.it/news/manchester-mostra-yayoi-kusama" target="_blank">Regno Unito</a>.</p><h2>YAYOI KUSAMA E L'ESTETICA DELLA RIPETIZIONE</h2> <p>Fra i più influenti collezionisti europei del Ventesimo secolo, Agnes e Frits Becht hanno "<em>sostenuto gli artisti emergenti dell'epoca</em>", ha dichiarato Jean-Paul Engelen, Americas President della piattaforma Phillips e Worldwide Co-Head of 20th Century & Contemporary Art. "<em>Avevano una particolare affinità per le opere di Yayoi Kusama</em>", ha aggiunto, ricordando l'acquisto delle sculture prossimamente all'asta all'Internationale Galerij Orez, nel 1965. Si tratta di opere in cui si manifesta quell'estetica della ripetizione che continua ad accompagnare Kusama. Opere, inoltre, ripetutamente richieste in occasioni espositive nel corso dei decenni e ancora oggi, come dimostra l'interesse dello Stedelijk Museum Schiedam, nei Paesi Bassi, a esporle il prossimo autunno. Un'asta dunque attesa e da tenere d'occhio, che nello stesso tempo pone sotto i riflettori il ruolo dei collezionisti nelle fasi iniziali delle carriere degli artisti: nel caso specifico il sostegno dei Bechts a Kusama viene considerato "<em>precoce e forte</em>", nonché capace di incidere sulla capacità dell'artista di continuare a esporre opere in Europa dopo il rientro in patria. </p> <p>[Immagine in apertura: Yayoi Kusama with <em>Red Stripes</em> and <em>Blue Spots</em>, 1965; Credit Marianne Dommisse 0-INSTITUTE, Artwork © YAYOI KUSAMA]</p>

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<p>Individuale, globale, fisico, mentale, pianificato, casuale, repentino, temporaneo, irreversibile: il cambiamento può essere associato a ciascuna di queste categorie, che pur numerose di fatto sono solo alcune fra quelle in cui questo concetto può concretamente manifestarsi. La fotografia può essere lo strumento attraverso il quale registrare le pressoché infinite declinazioni del cambiamento, tema ampio e articolato scelto come campo di indagine della prima edizione di<em> Fotografia Calabria Award</em>.</p><h2>IL CONCORSO FOTOGRAFICO CHE ESPORA IL CAMBIAMENTO</h2> <p>Il premio è legato al <em>Fotografia Calabria Festival</em>, appuntamento che attraverso la direzione artistica affidata ad Anna Catalano affronterà il medesimo orizzonte tematico. L'open call, attiva fino al 7 maggio prossimo, si rivolge a tutti i fotografi, senza restrizioni legate a età, professione o provenienza geografica. "<em>Vorremmo dare voce e visibilità a quei progetti fotografici che trattano il tema del cambiamento in maniera libera nella forma e/o nei contenuti, da cui emerga l’utilizzo della fotografia come mezzo di analisi e d’indagine del contemporaneo, ma anche come forma d’arte e di sperimentazione narrativa e visiva. Non ci sono limiti</em>", precisa la nota diffusa tramite il <a href="https://www.fotografiacalabriafestival.it/award/?fbclid=IwAR18nnCk6l97s4I04Z0dqayLmXOjw6N2APdRLA5-00X2rs1BhsnNS78DFno" target="_blank">sito ufficiale</a>, che fornisce tutti i dettagli salienti per partecipare. A partire dalla necessità di presentare lavori composti da un minimo di 10 a un massimo di 25 foto, in formato digitale o analogico; sono ammessi sia i dittici che i processi di post-produzione artistica creativa.</p><h2>I PREMI DI FOTOGRAFIA CALABRIA AWARD</h2> <p>A giudicare le candidature sarà una giuria formata da sei esperti del settore, della quale fa parte anche la già citata direttrice artistica. Nell'esame dei progetti la commissione terrà in considerazione, fra gli altri elementi, il rispetto del tema, il carattere progettuale dei lavori e la capacità dei fotografi di rivelare uno sguardo originale e innovativo. Tre i premi previsti, a partire da quelli destinati al primo classificato: riceverà un riconoscimento in denaro pari a 1000 euro, sarà pubblicato nel catalogo di <em>Fotografia Calabria Festival 2023 </em>(oltre che in una sezione permanente del sito del festival) e, non da ultimo, presenterà le proprie opere in una mostra dedicata. </p> <p>[Immagine in apertura: Foto di Christian Wiediger su Unsplash]</p>

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