I 6 aeroporti più belli del mondo per il 2024

Dopo la proclamazione dei <a href="https://arte.sky.it/news/prix-versailles-musei-belli-mondo-2024" target="_blank">musei </a>e dei <a href="https://arte.sky.it/news/bookshop-colosseo-prix-versailles-migliore-servetto" target="_blank">negozi più belli del globo</a>, il Prix Versailles ha reso nota un'altra lista delle migliori architetture dell'anno in corso. È la volta degli aeroporti più belli del mondo per il 2024, una selezione che riunisce sei avveniristiche opere realizzate in Messico, Thailandia, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti e a Singapore, lasciando fuori l'Europa.<h2>I 6 MIGLIORI AEROPORTI DEL MONDO DEL 2024 </h2>Tra gli aeroporti più straordinari del 2024 spicca lo Zayed International Airport, progettato dallo studio di architettura Kohn Pedersen Fox Associates ad Abu Dhabi. Con la sua forma a “X”, l’infrastruttura richiama l’ambiente naturale e culturale della città, ed è caratterizzata dalla gigantesca Sana Al Nour, una scultura cilindrica di vetro (dal diametro di 30 metri) che lascia filtrare all’interno la luce solare. Atterrando negli Stati Uniti, più precisamente a Kansas City (Missouri), si può accedere all'aeroporto disegnato dallo studio <a href="https://arte.sky.it/news/sound-light-som-giza" target="_blank">Skidmore, Owings &amp; Merrill (SOM)</a>, che punta tutto sull’accessibilità per le persone a mobilità ridotta (ma anche per tutti gli altri passeggeri) con soli due piani e un design interno caldo e accogliente. Nella lista World's Most Beautiful Airports del Prix Versailles è inoltre incluso il Felipe Ángeles International Airport, a Zumpango, in Messico, la cui torre di controllo ricorda un’antica arma azteca e i cui interni mettono in mostra il ricco patrimonio storico del Messico. Volando a Singapore, l'ampliamento del (già) pluripremiato Changi Airport porta la firma di Boiffils Architectures, che ha lavorato in collaborazione con l’artista Patrick Blanc. I viaggiatori incontrano una serie di servizi e attrazioni, tra cui The Wonderfall, una gigantesca cascata digitale incastonata tra due giardini verticali ricchi di piante rigogliose. Nella rosa dei prescelti per il 2024 rientrano l'estensione Midfield Satellite 1 nel Suvarnabhumi Airport di Bangkok, la capitale thailandese, e il Terminal E nel Logan International Airport della statunitense Boston.<h2>IL PRIX VERSAILLES DECRETA I PIÙ BEI AEROPORTI DELL'ANNO</h2>“Le infrastrutture per il trasporto aereo”, sottolinea Jérôme Gouadain, segretario generale del Prix Versailles, “sono in evoluzione, con una crescente consapevolezza del ruolo culturale eminentemente che svolgono. Poiché gli aeroporti sono responsabili delle prime impressioni dei visitatori, ognuno di essi è un manifesto della propria destinazione. Mettendo in mostra i beni culturali, la progettazione e l'allestimento, gli aeroporti possono favorire una forma di turismo che incoraggi i viaggiatori a essere rispettosi e attenti”. Tutte le costruzioni nominate nella lista avranno la possibilità di competere per i tre premi mondiali, Prix Versailles, Interior ed Exterior, i cui vincitori saranno annunciati il prossimo 2 dicembre.[Immagine in apertura: Zayed International Airport © Abu Dhabi Airports]

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Autunno nel segno degli scatti di Tina Modotti a Bologna e Torino

Il coraggio, l’indipendenza e la maestria tecnica di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-tina-modotti-tel-aviv" target="_blank">Tina Modotti</a> sono al centro di un doppio appuntamento espositivo in programma quest’autunno a Bologna e Torino. Nella sede di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-fotografie-vivian-maier-bologna " target="_blank">Palazzo Pallavicini </a>della città felsinea è già in corso la retrospettiva dedicata alla celebre fotografa, nata in Italia e cittadina del mondo, mentre l’esposizione Tina Modotti. L’opera aprirà al pubblico il prossimo 16 ottobre al <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/robert-capa-gerda-taro-torino-camera " target="_blank">CAMERA – Centro italiano per la fotografia</a> di Torino. Si tratta di una duplice occasione per tornare a esplorare l’opera e l’attivismo politico di una grande artista, evidenziando il significativo contributo offerto da Modotti alla fotografia del XX secolo.<h2>GLI SCATTI DI TINA MODOTTI IN MOSTRA A BOLOGNA</h2>Inaugurata pochi giorni fa, la mostra bolognese dedicata a Tina Modotti presenta al pubblico una selezione di circa centoventi scatti che forniscono un ritratto completo e ravvicinato del suo percorso artistico e politico. La retrospettiva a Palazzo Pallavicini, curata da Francesca Bogliolo e visitabile fino al 16 febbraio del prossimo anno, ripercorre gli episodi salienti della vita di una donna “felice e libera (felice perché è libera)”, come lei stessa si definiva, mettendo in luce il suo ruolo di pioniera nella fotografia. A emergere dal tragitto di visita è la grande capacità dell'artista di coniugare una profonda empatia con i soggetti raffigurati e con le <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/03/tina-modotti-storia-di-una-fotografa-letteralmente-rivoluzionaria " target="_blank">cause sociali</a> a cui si appassionava, con una cura quasi maniacale ai dettagli della propria produzione.<h2>LA RETROSPETTIVA SU TINA MODOTTI A TORINO</h2>L’appuntamento al CAMERA di Torino è invece fissato per il 16 ottobre, quando aprirà al pubblico la mostra intitolata Tina Modotti. L'opera. Curata da Riccardo Costantini e visitabile fino al 2 febbraio, l’esposizione si preannuncia come la retrospettiva più completa mai dedicata in Italia alla fotografa friulana, e presenterà 300 scatti che offrono un ritratto integrale della sua vita avventurosa, dalla nascita a Udine fino all’esilio in Messico, passando per i viaggi in Germania, Spagna e Stati Uniti. Rendendo omaggio all’attualità e al profondo valore sociale del lavoro di Modotti, le immagini selezionate avvicinano gli spettatori alla storia personale e professionale di un’artista poliedrica, attenta e abile nel raccontare attraverso i suoi scatti il lavoro, la vita quotidiana, le gioie e le difficoltà di soggetti spesso ai margini della grande storia.Grazie a queste due importanti mostre a Bologna e Torino, i visitatori possono apprezzare l’arte e l’impegno politico di una delle figure chiave del panorama culturale del XX secolo, la cui visione ha finito per influenzare profondamente la fotografia contemporanea.[Immagine in apertura: Tina Modotti, Concha Michel e i suoi assistenti all’inaugurazione della Escuela Libre de Agricultura No. 2 “Emiliano Zapata” a Ocopulco, Messico, 1928. Archivi Cinemazero - Pordenone]

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