‌A Verona, la più antica biblioteca al mondo svela i nuovi spazi espositivi multimediali

<p>‌La<a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/12/verona-dante-mostre-programma" target="_blank"> Biblioteca Capitolare di Verona</a>, la più antica al mondo ancora in attività, continua a valorizzare il proprio prezioso patrimonio grazie a un percorso espositivo rinnovato e multimediale – cui si aggiungono due nuove sale –, che coniuga i tesori inestimabili del passato e le tecnologie interattive e immersive più aggiornate. </p><p>A cura dello studio NEO [Narrative Environments Operas], il nuovo allestimento punta a offrire al visitatore un’esperienza unica e interattiva, una sorta di “viaggio nel tempo” alla scoperta delle storie dei testi antichi.</p><h2>LA BIBLIOTECA DI VERONA SVELA I NUOVI SPAZI ESPOSITIVI</h2><p>Il nuovo assetto espositivo si articola in tre sale: nella prima troviamo il manoscritto di Ursicino (517 d.C.), prima testimonianza dell’esistenza dello <em>Scriptorium </em>(antichissima "officina libraria" per la produzione dei manoscritti). Proprio questo volume, oltre 1500 anni fa, ha dato avvio alla secolare storia della biblioteca, fondata nel V secolo nel complesso architettonico della Cattedrale di Verona. </p><p>Nella sala adiacente spicca invece il celeberrimo <em>Indovinello Veronese</em>, senza dubbio una delle testimonianze più famose della storia della letteratura italiana: il documento è infatti noto al grande pubblico per essere la prima attestazione scritta in lingua volgare. Infine, nella terza sala troviamo gli arredi liturgici, i dipinti, le sculture e i reperti archeologici conservati nel tempo dai canonici. Tra questi, anche i manoscritti corali, fruibili in versione immersiva tramite <em>touchscreen</em> e filodiffusione.</p><h2>VERSO UN POLO CULTURALE DEDICATO AL LIBRO</h2><p>Nel prossimo futuro, la Fondazione Biblioteca Capitolare si pone l'obiettivo di dare vita a un vero e proprio hub culturale. Il polo troverà casa nell’edificio a tre piani che si affaccia su Piazza Duomo, puntando a diventare un punto di riferimento nel campo degli studi librari e archivistici. </p><p>Sempre all’insegna del connubio vincente tra patrimonio storico e nuove tecnologie, il centro prevede di aprirsi alla scena internazionale attraverso collaborazioni, borse di studio e workshop in partnership con le migliori università europee e statunitensi. Nel frattempo, il nuovo allestimento costituisce “<em>un ulteriore salto di qualità per portare questo tesoro a una sempre maggiore fruibilità e conoscenza da parte del grande pubblico</em>”, sottolinea il monsignor Bruno Fasani, sacerdote della Diocesi di Verona e Presidente della Fondazione Biblioteca Capitolare.</p><p>[Immagine in apertura: Salone Monumentale. Credits Ivan Rossi]</p>

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Nuove decorazioni affiorano dalle pareti di Casa Batlló

<p>Può un capolavoro già ammirato per la sua eterogeneità cromatica tornare a stupire a oltre un secolo di distanza dalla sua inaugurazione? È quanto accade in questi a giorni a Barcellona, dove i lavori di restauro di <a href="https://arte.sky.it/news/videomapping-sofia-crespo-casa-batllo-barcellona" target="_blank">Casa Batlló</a>, una delle opere più celebri di <a href="https://arte.sky.it/news/antoni-gaudi-concorso-residenza-artista-spagna" target="_blank">Antoni Gaudí</a>, hanno fatto emergere nuovi colori e decorazioni con fantasie uniche nascosti nel corso del tempo sotto strati di vernice. Il restauro di queste decorazioni ha riportato alla luce i colori e le intenzioni decorative originali del grande architetto catalano, consentendo di apprezzare ancora di più la ricchezza cromatica del suo progetto e la varietà di materiali utilizzati.</p><h2>I CAPOLAVORI DI GAUDÍ NON SMETTONO DI STUPIRE</h2><p>Organizzati nell’ambito del primo progetto di restauro complessivo dello storico edificio, gli interventi sono attualmente condotti da ben cinque diverse squadre di esperti e artigiani, e interessano la facciata posteriore e il cortile sottostante, uno spazio privato della <a href="https://arte.sky.it/news/kengo-kuma-casa-batllo-gaudi-barcellona" target="_blank">residenza</a> della famiglia Batlló.</p><p>Oltre alle scoperte cromatiche su balconi e finestre, i cui colori dovevano armoniosamente corrispondere a quelli della facciata principale, a stupire architetti e restauratori è stato anche il rinvenimento della struttura di sostegno originale dei balconi, modulare e priva di saldature. Si tratta di "<em>qualcosa di mai visto prima, Gaudí non smette mai di sorprenderci</em>", ha dichiarato Xavier Villanueva, l'architetto a capo dell’opera di restauro.</p><h2>STORIA DI UNO DEI MONUMENTI PIÙ CELEBRI DI BARCELLONA</h2><p>Commissionata ad Antoni Gaudí all’inizio del XX secolo da una ricca famiglia catalana, Casa Batlló venne inaugurata nel 1907, dopo due anni di lavori. Dal 2005 è stata dichiarata <a href="https://arte.sky.it/news/nuovi-siti-patrimonio-unesco" target="_blank">Patrimonio dell’Umanità </a>dall’UNESCO, insieme ad altre sei opere realizzate dal grande architetto a <a href="https://arte.sky.it/news/museo-arte-proibita-barcellona" target="_blank">Barcellona</a>. Grazie anche allo speciale programma di visite speciali nelle aree dell'edificio interessate dal restauro, l’esperienza di chi si reca a Casa Batlló promette di essere ulteriormente arricchita dalle eccezionali scoperte di questi giorni, che documentano al tempo stesso la portata del genio artistico di Gaudí.</p><p>[Immagine in apertura: © Casa Batlló]</p>

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