Un viaggio ai confini dell’impero russo in compagnia di <a href="https://arte.sky.it/news/anton-cechov-film-programmi-tv-15-luglio" target="_blank">Anton Čechov</a>, attraverso le immagini di un film che è “una piccola pepita d’oro”, secondo il settimanale francese L’Obs. In occasione dell’anniversario della nascita del grande scrittore, avvenuta proprio il 29 gennaio del 1860, Sky Arte propone Anton Čechov, ultima pellicola diretta dal regista francese René Féret, scomparso nel 2015. In onda lunedì 29 gennaio su Sky Arte, il film racconta un periodo speciale nella vita movimentata del celebre autore, che nel 1890 partì per una colonia penale zarista ai confini della Siberia: un viaggio che ispirerà il reportage L'isola di Sachalin, uno dei suoi lavori più acuti e attuali. Il film rende omaggio alla figura di uno scrittore che occupa un posto di assoluto rilievo nel panorama letterario moderno e contemporaneo: merito del suo stile, della sua versatilità e dell’attenzione a molti temi ancora oggi di interesse. Nato a Taganrog, nella Russia meridionale, Anton Čechov è considerato un maestro del racconto e del teatro moderno. La sua opera si caratterizza per la profonda analisi psicologica dei personaggi, la sottile ironia, la capacità di cogliere la tragica banalità della vita. Declinata attraverso una produzione articolata, caratterizzata da una notevole originalità e profondità, la poetica dello scrittore russo si fonda sulla rappresentazione della realtà senza giudizi morali o ideologici: Čechov è stato capace di indagare i conflitti interiori dei suoi personaggi, ricreando atmosfere suggestive nelle sue opere ancora oggi amatissime.

Segui su Sky Arte Ritratto di Čechov dalla fine del mondo

Ritratto di Čechov dalla fine del mondo | Sky Arte

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L'arte suadente di Klimt approda al cinema

Tra i capolavori iconici della produzione pittorica di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-immersiva-gustav-klimt-milano" target="_blank">Gustav Klimt</a>, nonché opera simbolo della <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/gustav-klimt-roma-palazzo-braschi" target="_blank">Secessione viennese</a>, Il Bacio approda sul grande schermo grazie al nuovo docufilm diretto dalla regista britannica Ali Ray. Intitolata Il Bacio di Klimt, la pellicola inaugura la stagione 2024 della <a href="https://arte.sky.it/news/programmazione-grande-arte-cinema-2024" target="_blank">Grande Arte al Cinema</a>, il progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital. In arrivo nelle sale i prossimi 30 e 31 gennaio, il film indaga la storia, i materiali e gli enigmi di uno dei dipinti più suggestivi e apprezzati a livello internazionale. <h2>IL BACIO DI KLIMT PROTAGONISTA DI UN FILM EVENTO</h2> Arricchito dalle musiche di Asa Bennett, Il Bacio di Klimt esamina nel dettaglio le caratteristiche della celebre opera. I riflettori sono infatti puntati tutti gli aspetti che inconfondibilmente pervadono questo lavoro del <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-gustav-klimt-italia-mart-rovereto" target="_blank">maestro viennese</a>: la luce, i dettagli dorati, il simbolismo, le decorazioni e l'erotismo. Realizzato nel 1908, cinque anni dopo la visita dell'autore a <a href="https://arte.sky.it/news/alberto-burri-mostra-ravenna" target="_blank">Ravenna</a>, dove rimase affascinato dai mosaici bizantini, il dipinto è conservato nel <a href="https://arte.sky.it/news/belvedere-vienna-mostra-anniversario" target="_blank">Belvedere di Vienna</a>, sede che ospita la più grande collezione esistente di creazioni di Klimt. Ad accompagnare il docufilm di Ali Ray è un'unica grande domanda: come ha fatto questo dipinto a diventare così famoso e a trasformarsi in una "icona pop"? Attraverso uno studio ravvicinato della tela, la pellicola guida lo spettatore tra le strade della Vienna di fine secolo, un periodo in cui la modernità vedeva per la prima volta la luce. <h2>LA GRANDE ARTE AL CINEMA TORNA CON KLIMT</h2> Prodotto da Phil Grabsky con Exhibition on Screen, il film celebra la sensualità, l'eleganza e il mistero che avvolgono l'opera dell'artista viennese, costellata di suggestivi e preziosi elementi d'oro. “Questa immagine dorata e scintillante di una coppia abbracciata rimane una delle più popolari di sempre. È citata nei film, è riportata su magliette, calendari e borse da viaggio. Tuttavia, quando un'opera come 'Il Bacio' diventa così familiare, smettiamo di "vederla". Ho voluto che questo film ponesse rimedio al problema”, afferma Ali Ray. “La Vienna di inizio secolo era una città gloriosa e affascinante, ma con un lato oscuro e intrigante: nel corso del film scopriremo che questo quadro dorato riecheggia proprio tutte queste contraddizioni”, conclude la regista. [Immagine in apertura: Gustav Klimt, The Kiss (loving couple), 1908-09 Belvedere]

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