Il concorso per la realizzazione di un murale contro la violenza di genere

<p>La violenza di genere è una questione attualissima, che merita di essere messa in luce e affrontata oggi più che mai. Gli interventi artistici nello spazio urbano si dimostrano spesso un efficace mezzo per veicolare importanti e urgenti messaggi di sensibilizzazione sui più svariati temi, dalla <a href="https://arte.sky.it/news/ecomurale-metro-garbatella-roma-michela-picchi" target="_blank">crisi climatica</a> all’<a href="https://arte.sky.it/news/inclusione-opera-street-art-montebelluna" target="_blank">inclusione sociale</a>: per questo l’associazione <a href="http://www.qdonna.it/q/?cat=9" target="_blank">QDonna Aps </a>– che opera nella città di Lissone (in Provincia di Monza e della Brianza) e dintorni battendosi per la promozione della parità di genere – indice un concorso per la realizzazione di un murale che sensibilizzi l’osservatore nei confronti di questa problematica.</p><h2>LA STREET ART CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE</h2><p>Nato nell’ambito del <em>Progetto legalità </em>del Comune di Lissone, il concorso si rivolge ad artisti e artiste under 40, invitandoli a proporre le proprie idee creative per rappresentare i valori da coltivare e le sfide da superare per combattere la violenza di genere. </p><p>Ripartendo dalle nuove generazioni, l’opera colorerà una parete esterna della Scuola dell’Infanzia Cagnola, all'angolo tra via Cappuccina e via Don Carlo Colnaghi. Le proposte – che saranno tutte protagoniste di un evento dedicato, in occasione della <span>Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne</span>, il 25 novembre 2024 – saranno valutate da una giuria in base ai criteri di innovazione ed originalità, coerenza con il tema proposto e realizzabilità del progetto. Per la produzione dell’opera, il vincitore avrà a disposizione 3mila euro.</p><h2>COME PARTECIPARE AL BANDO</h2><p>Per partecipare al concorso c’è tempo fino al 30 agosto; l'unico requisito fondamentale è non aver ancora compiuto 40 anni alla data di iscrizione. Affinché la propria proposta sia presa in considerazione, sarà sufficiente presentare la domanda attraverso l’apposito modulo, allegando il proprio curriculum e il progetto, corredato di uno o più bozzetti ed eventuale rendering. Il <a href="http://www.qdonna.it/q/?cat=9" target="_blank">bando integrale</a> è consultabile online.</p><p>[Immagine in apertura: foto di russn_fckr su Unsplash]</p>

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Una nuova scoperta a Pompei racconta il potere ai tempi dell’imperatore Augusto

<p>Dagli <a href="https://arte.sky.it/news/scavi-casa-di-leda-pompei" target="_blank">scavi archeologici di Pompei </a>continuano a emergere nuove affascinanti scoperte, che permettono di ricostruire con sempre più efficacia la vita, la società e la complessità dell’Antica Roma. Questa volta, dagli ambienti sotterranei dell’edificio di San Paolino – dove sono in corso i lavori per la realizzazione di un’intercapedine nella nuova sede della biblioteca del <a href="https://arte.sky.it/news/pompei-scoperta-salone-decorato-regio-ix" target="_blank">Parco Archeologico di Pompei</a> – è stata riportata alla luce un'iscrizione su una tomba. La sepoltura, a forma di semicerchio, è riconducibile alla tipologia “a schola” ben nota a Pompei, costituita da una panchina emiciclica in tufo, decorata alle estremità con zampe di leone.</p><h2>L’ISCRIZIONE FUNERARIA SCOPERTA A POMPEI</h2><p>Decifrando l’iscrizione, gli esperti hanno individuato non solo chi fosse il defunto, ma anche le principali vicende biografiche della sua vita, in particolare una brillante carriera militare, che lo portò a detenere per ben due volte il duumvirato, la magistratura più alta nella città di Pompei.</p><p>Si tratta di Numerio Agrestino, tribuno militare e prefetto degli Autorigoni: quest’ultima carica, in particolare, non è mai stata attestata prima d’ora, e consente di comprendere meglio l’organizzazione del potere romano in una fase di transizione verso il modello imperiale. Infatti, gli Autorigoni erano un popolo delle regioni settentrionali della penisola iberica, dove l’imperatore Augusto condusse le “guerre cantabriche” tra il 29 e il 19 a.C., con l’obiettivo di completare l’occupazione della Spagna.</p><h2>LA RETE DEL POTERE AI TEMPI DELL’IMPERO ROMANO</h2><p>“<em>Vediamo emergere qui la rete del potere che collegava le élites dell’Impero, ai cui membri chiedeva l’impegno nelle aree di conflitto, con la promessa di ricompense economiche ma soprattutto di prestigio sociale nella comunità di residenza</em>”, spiega il direttore del Parco Archeologico di Pompei, <a href="https://arte.sky.it/news/museo-archeologico-bambini-pompei" target="_blank">Gabriel Zuchtriegel</a>.</p><p>Quella appena scoperta, inoltre, non è una tomba privata (già ritrovata nella necropoli di Porta Nocera), ma un monumento funerario su suolo pubblico voluto successivamente dal consiglio dei decurioni. Si tratta quindi, conclude Zuchtriegel, di “<em>espressioni di riconoscimento e lealtà verso qualcuno che si era letteralmente battuto in prima linea per la causa dell’Impero</em>”.</p><p>[Immagine in apertura: courtesy Parco Archeologico di Pompei]</p>

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