Il bando di residenza artistica nel cuore della Tuscia

<p>Nel cuore della Tuscia, al confine tra Toscana e Lazio, c’è un piccolo e antico borgo medievale che ha deciso di rinnovarsi e valorizzare il proprio patrimonio puntando tutto sull’arte contemporanea. Protagonista di un ampio progetto di riqualificazione, la cittadina di Latera si prepara a ospitare una residenza artistica, il cui risultato andrà ad arricchire permanentemente la sua collezione d'arte pubblica.</p><h2>LA RESIDENZA D’ARTISTA IN UN BORGO MEDIEVALE DEL LAZIO</h2><p>Promosso dall’associazione Saint Francis' Ways, il bando<em> Latera the art farm</em> si rivolge agli artisti internazionali che lavorano con il medium della scultura o dell’installazione, con l’obiettivo di offrire un soggiorno di un mese (tra marzo e maggio 2025) nella meravigliosa cittadina in provincia di Viterbo. </p><p>L’artista selezionato sarà chiamato ad approfondire la storia‌ del territorio e della sua comunità locale, producendo un’opera tridimensionale in grado di durare nel tempo e resistere alle intemperie. Questa entrerà poi a far parte di un più ampio progetto espositivo (ancora in fase di realizzazione) che animerà le strade della città. Nel complesso, infatti, l’iniziativa <em>Latera the art farm </em>vedrà la realizzazione di un percorso "a cielo aperto”, con il coinvolgimento di artisti visivi italiani che lasceranno alla città le proprie opere di street art, installazioni o sculture.</p><h2>COME PARTECIPARE AL BANDO</h2><p>Per la produzione del proprio lavoro, l’artista avrà a disposizione un premio di 10mila euro, e <span></span>potrà avvalersi della consulenza di partner tecnici e delle maestranze del territorio, dando vita a uno scambio di competenze specifiche ed entrando in contatto con i professionisti locali. Per partecipare basta inoltrare la propria candidatura, corredata da portfolio artistico, curriculum e lettera motivazionale, tramite l’apposito <a href="https://www.lateratheartfarm.it/bando" target="_blank">portale</a>: c’è ancora tempo fino al 5 agosto.</p><p>[Immagine in apertura: courtesy Latera the art farm]</p>

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Per i 30 anni dell’Andy Warhol Museum il “padre” della Pop Art incontra Kaws

<p>Da un lato il padre indiscusso della <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-pop-art-guggenheim-museum-bilbao" target="_blank">Pop Art</a>, dall’altro un famoso artista e designer noto al vasto pubblico per i suoi “art toys” ispirati alla cultura di massa: <a href="https://arte.sky.it/news/andy-warhol-fumetto-biografia" target="_blank">Andy Warhol </a>e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/03/sculture-realta-aumentata-kaws" target="_blank">Kaws</a> (al secolo Brian Donnelly) – due giganti del linguaggio pop contemporaneo – si incontrano all’<a href="https://arte.sky.it/news/andy-warhol-tv" target="_blank">Andy Warhol Museum</a> di <a href="https://arte.sky.it/news/nuovo-centro-culturale-pittsburgh-andy-warhol">Pittsburgh</a>, in Pennsylvania. Ma che cos'è che li lega così indissolubilmente?</p><h2>IL RAPPORTO TRA ANDY WARHOL E KAWS</h2><p>In occasione delle celebrazioni del 30esimo anniversario del museo, la retrospettiva <em>Kaws + Warhol</em>, visitabile fino al 20 gennaio 2025 e curata da Patrick Moore, mette in luce le analogie tra i due artisti. </p><p>Seppur appartenenti a due generazioni differenti – Warhol muore nel 1987, quando Kaws ha poco più di dieci anni –, i due condividono infatti alcune caratteristiche fondamentali, a partire da una concezione "commerciale" dell'arte (sdoganata da Warhol) che porta, in entrambi casi, a importanti collaborazioni aziendali. Ancor più nevralgico è il filone “dark” che accomuna i due creativi: i temi più oscuri affrontati dagli artisti – dai teschi agli incidenti d’auto – sono qui messi in evidenza, avviando una brillante riflessione sul legame tra il consumismo, la cultura di massa e il controverso tema della morte.</p><h2>I TEMI “DARK” E L'ARTE COMMERCIALE</h2><p>È proprio questa relazione (apparentemente contradditoria) ad attirare l’interesse del curatore Patrick Moore, il quale sottolinea che “<em>ciò che più mi affascina di entrambi gli artisti è la loro capacità di deliziare gli spettatori, specialmente i giovani, mentre esplorano temi oscuri e seri</em>”.</p><p>“<em>L'approccio audace di Warhol all'arte continua a ispirare generazioni, e la sua capacità di sfidare le norme convenzionali attraverso il suo lavoro è una testimonianza del suo genio visionario"</em>, aggiunge Kaws. "<em>Come artista, sono onorato di far parte di una mostra insieme a Warhol al suo museo omonimo e di contribuire all'eredità in continua evoluzione di una delle più grandi menti artistiche del nostro tempo</em>".</p><p>[Immagine in apertura: KAWS, <em>GONE</em>, 2018, © KAWS]</p>

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

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