Riparte il giro tra le cantine e le aziende vinicole più sorprendenti d’Italia in compagnia di B.E.V.I. (Bacche, Enologi e Vinattieri d'Italia). Al via la<a href="https://arte.sky.it/video/bevi-s4-952250" target="_blank"> quarta stagione</a> della serie di documentari che racconta l’arte del vinificare attraverso con tappe in luoghi di eccellenza del nostro Paese, in cui alla produzione del vino si affianca la produzione artistica.Il viaggio della <a href="https://arte.sky.it/news/bevi-quarta-stagione-2024" target="_blank">nuova stagione</a> parte dalla Sicilia: si comincia da Bagheria, in provincia di Palermo, protagonista della prima puntata dal titolo 200 anni di terroir eno-culturale, che va in onda su Sky Arte martedì 24 settembre.In una terra di forti contrasti, dove le bellezze architettoniche e naturali sono talvolta nascoste e sopraffatte dal cemento, una cantina con oltre duecento anni di storia alle spalle lancia un’iniziativa per valorizzare le ricchezze artistiche locali e le tradizioni vinicole del territorio.Sono infatti le bottiglie di vino a svolgere il ruolo di ambasciatrici dell’arte, raffigurando sulle loro etichette le opere di grandi artisti siciliani attivi a Bagheria durante l’ultimo secolo, come il fotografo Mimmo Pintacuda e i pittori Emilio Murdolo e <a href="https://arte.sky.it/news/antonio-ligabue-renato-guttuso-mostra-lucca" target="_blank">Renato Guttuso</a>.

Segui su Sky Arte Grandi vini e grandi artisti in Sicilia

Grandi vini e grandi artisti in Sicilia | Sky Arte

I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

La storia della casa-barca progettata dagli architetti di BBPR e oggi restaurata

Dopo oltre dodici anni di indagini strutturali e lavori di restauro, è di nuovo finalmente possibile salire a bordo della Velarca, la celebre casa-barca considerata uno dei più fulgidi esempi di architettura galleggiante realizzati nell’ultimo secolo in Italia. Il progetto dell’imbarcazione venne ultimato tra il 1959 e il 1961 dallo <a href="https://arte.sky.it/news/libro-brutalista-architettura-brutalismo" target="_self">Studio BBPR</a> di Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers, già autori appena due anni prima della <a href="https://arte.sky.it/news/restauro-torre-velasca-milano" target="_blank">Torre Velasca</a>, uno dei grattacieli simbolo di Milano. Commissionata dai coniugi Emilio e Fiammetta Norsa, la casa-barca era stata originariamente concepita come un luogo di svago, dove la coppia poteva accogliere amici e personalità della cultura italiana dell’epoca. Nel 2011 i Norsa decisero di donare la Velarca al <a href="https://arte.sky.it/news/fai-luoghi-del-cuore-censimento-italia" target="_blank">FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano</a>, che avviò di lì a poco un articolato progetto di analisi e restauro, volto a preservare l'integrità strutturale dell’imbarcazione apportando il minor numero di cambiamenti possibili.<h2>SUL LAGO DI COMO UN GIOIELLO DI ARCHITETTURA GALLEGGIANTE</h2>Ormeggiata a Ossuccio, sul <a href="https://arte.sky.it/news/lake-como-design-festival-2024" target="_blank">lago di Como</a>, la Velarca è considerata un gioiello di progettazione e design; racchiude in uno spazio relativamente piccolo (è lunga 19 metri e larga 6) molte soluzioni tecniche di grande modernità. L’opera di restauro della casa-barca è iniziata nel 2012 con accurate indagini, durate ben due anni, seguite da una serie di interventi di adeguamento funzionale, condotti nei celebri cantieri navali Riva, specializzati in imbarcazioni in legno. Oltre alla necessaria ricostruzione dello scafo, la cui tenuta era stata compromessa dall’applicazione di uno strato esterno di vetroresina, i lavori hanno interessato le strutture interne della casa-barca, tra cui l’iconica scala a chiocciola, elemento centrale del progetto originario. Obiettivo fondamentale del complesso lavoro di restauro è stato quello di recuperare la casa-barca senza tradirne l'estetica originale, garantendole al tempo stesso nuova vita in termini di durabilità.<h2>LA CASA-BARCA VELARCA APRE AL PUBBLICO GRAZIE AL FAI</h2>Con la sua perfetta fusione di funzionalità, innovazione e bellezza, la Velarca è entrata a pieno titolo nel ricco elenco dei tesori del patrimonio del FAI, che in tutta Italia conta oltre 70 siti. La sua riapertura rappresenta un momento di grande importanza per la promozione di un nuovo tipo di turismo, sostenibile e diversificato. D'ora in poi, appassionati di architettura e semplici curiosi possono scoprire questo “piccolo capolavoro del XX secolo, estroso, bizzarro, irripetibile come lo sono spesso i risultati prodotti dall’incontro tra una committenza colta, intelligente e vivace come i coniugi Norsa e professionisti del livello dei BBPR”, come ha voluto sottolineare il Presidente del FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano, Marco Magnifico. [Immagine in apertura: La Velarca, Ossuccio, Tremezzina (CO) - Foto Roberto Morelli, 2024 © FAI]

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