Si punta al 2025 per il nuovo museo cinese di arte contemporanea

<p>Lavori in corso nella città cinese di <span>Suzhou in vista dell'apertura, attualmente fissata entro il 2025, del Contemporary Art Museum of Suzhou. Progettato da BIG, ARTS Group and Front Inc., il complesso museale è in costruzione a ridosso della ruota panoramica </span>collocata sul l<span>ago Jinji, in un quadrante urbano in <span></span>forte trasformazione. Presentando l'edificio, l'architetto </span><a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/04/oltre-larchitettura-il-ritratto-di-bjarke-ingels-in-un-documentario" target="_blank">Bjarke Ingels</a>, fondatore e direttore creativo di <a href="https://arte.sky.it/news/bhutan-metropoli-sostenibile-mindfulness-city-bjarke-ingels-group" target="_blank">BIG – Bjarke Ingels Group</a>, ha spiegato che "<em>è concepito come un giardino cinese di padiglioni e cortili. I singoli padiglioni sono intrecciati tra loro da gallerie vetrate e portici, creando una rete di cortili con sculture e spazi espositivi interconnessi</em>".</p><h2>IN CINA IL MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA DELLO STUDIO BIG</h2><p>Con un'estensione di 60mila mq, distribuiti tra dodici padiglioni, il Suzhou Museum of Contemporary Art attualizza alcuni concetti chiave alla base delle città storiche cinesi, richiamandone la relazione con elementi come l'acqua e il verde. Con la sua articolazione spaziale, per quale lo stesso <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/11/copenaghen-zoo-bjarke-ingels" target="_blank">Bjarke Ingels</a> ha evocato l'immagine di un <em>"labirinto artificiale di piante e opere d'arte in cui perdersi</em>", promette di offrire ai visitatori un'esperienza di contemplazione sia artistica che paesaggistica. Elemento distintivo del progetto è il disegno della copertura, definita da tegole in acciaio inossidabile che "<em>formano una vera quinta facciata</em>", come ulteriormente specificato dal progettista danese. Contraddistinte da un andamento curvilineo e inclinato, si estendono oltre i singoli volumi formando un sistema di percorsi pedonali coperti che accompagnano il pubblico tra l'interno e l'esterno del museo.</p><h2>UN MUSEO IN CINA ISPIRATO AI GIARDINI CLASSICI DI SUZHOU</h2><p>Un ulteriore aspetto saliente è l'adozione del vetro ondulato per le facciate dei vari padiglioni, che tra di loro sono interconnessi da passaggi aerei o interrati, variamente accessibili sulla base delle esigenze legate alle mostre ospitate e del meteo stagionale. "<em>Il Suzhou Museum of Contemporary Art è un omaggio al ricco patrimonio dei giardini di Suzhou</em>", ha inoltre precisato Catherine Huang, Partner in Charge di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/02/esordio-in-italia-per-lo-studio-danese-big-bjarke-ingels-group" target="_blank">BIG – Bjarke Ingels Group</a>, sottolineando la centralità del programma del verde del museo, a tutti gli effetti parte integrante del progetto. Oltre a un'area con affaccio diretto sul lago Jinji, sono infatti previsti giardini che cambieranno gradualmente, con arbusti, pietre e acqua, dando vita a un sorprendente itinerario all'aperto. Accanto agli spazi per le funzioni espositive (permanenti o temporanee), una volta ultimato il complesso includerà una sala multifunzionale per eventi e conferenze, un teatro e un ristorante.<span><br /><br />[Immagine in apertura: © StudioSZ Photo / Justin Szeremeta]</span></p>

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Al Museo Egizio di nuovo esposto il corredo di Nefertari

<p>È un atteso ritorno quello del corredo funerario della regina <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-regina-nefertari-antico-egitto-kimbell-art-museum" target="_blank">Nefertari</a> nel <a href="https://arte.sky.it/news/uomini-dei-film-museo-egizio-torino" target="_blank">Museo Egizio </a>di Torino. Dallo scorso 9 agosto, il corpus di preziosi reperti della sovrana è accolto in una nuova sala dell’importante istituto museale. Uno spazio inaugurato per celebrare la conclusione del lungo viaggio di otto anni compiuto dal corredo tra esposizioni organizzate in giro per il mondo, dall’Olanda alla Russia, passando per gli Stati Uniti. La rinnovata esposizione segna il rientro a Torino di numerosi oggetti che dovevano accompagnare Nefertari nel suo viaggio verso la vita ultraterrena; all'allestimento si abbina un ricco apparato infografico, un video-racconto, nonché numerosi disegni e foto di archivio che restituiscono fedelmente ai visitatori il contesto in cui i reperti erano stati originariamente collocati.</p><h2>IL CORREDO DELLA REGINA NEFERTARI A TORINO</h2><p>Il prezioso corredo della sposa reale del faraone Ramses II, vissuta tra il 1295 e il 1255 a.C., venne scoperto esattamente centoventi anni fa, nel 1904, in una tomba del complesso della Valle delle Regine, all’interno della necropoli di Tebe. Autore della scoperta fu l’archeologo italiano <a href="https://arte.sky.it/news/videogioco-museo-egizio-torino" target="_blank">Ernesto Schiaparelli</a>, all’epoca direttore del Museo Egizio, che si occupò anche della prima esposizione dei reperti nella sede torinese. Nel 2016, questi ritrovamenti hanno intrapreso un lungo viaggio fra prestigiose sedi espositive internazionali, incluso l’<a href="https://arte.sky.it/news/ermitage-programmi-tv-8-giugno">Ermitage</a> di San Pietroburgo, offrendo al pubblico di tutto il mondo l’opportunità di vedere da vicino i singoli manufatti e di comprendere la rilevanza culturale delle pratiche funerarie egizie. Curato da Enrico Ferraris e Cinzia Soddu, il nuovo allestimento permette di osservare i singoli pezzi del corredo, composto da sandali, amuleti, statue e da testimonianze dei rituali funerari riservati ai regnanti dell’<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-antico-egitto-forte-dei-marmi">antico Egitto</a>, all'interno delle vetrine di inizio Novecento volute proprio da Schiaparelli. </p><h2>NEL 2024 IL MUSEO EGIZIO FESTEGGIA I 200 ANNI</h2><p>Il riallestimento della sala dedicata al corredo funerario di Nefertari è solo una delle molte iniziative in programma per celebrare il <a href="https://arte.sky.it/news/progetto-oma-museo-egizio-torino" target="_blank">200esimo anniversario </a>della fondazione del museo torinese, risalente al 1824. Fa parte del palinsesto anche la mostra attualmente in corso, che ripropone per il pubblico del 2024 il primo allestimento delle statue nella celebre Galleria dei Re del Museo Egizio. Visitabile fino al mese di ottobre, l’esposizione è stata ideata per ricordare la disposizione originaria dei primissimi reperti giunti a Torino nel 1823. All'epoca le numerose statue di faraoni e divinità furono infatti collocate, insieme a numerosi altri tesori, al pian terreno e nel cortile del palazzo che ancora oggi ospita il museo. La riproposizione di quell'allestimento permette di apprezzare dettagli e peculiarità che normalmente sfuggono all’occhio attento dei visitatori, offrendo loro una prospettiva inedita sull’incredibile patrimonio archeologico del museo.<br /><br />[Immagine in apertura: courtesy Museo Egizio]</p>

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