Per studiosi e amanti dell’arte c'è un nuovo spazio a Bologna

<p>Le stanze di Palazzo Bentivoglio, istituzione culturale con sede nel centro di <a href="https://arte.sky.it/news/bologna-illuminotecnica-centro-storico " target="_blank">Bologna</a>, si preparano ad accogliere l’importante lascito dello storico dell'arte Eugenio Busmanti, formato da circa seimila volumi da lui raccolti. Da metà ottobre infatti, sarà possibile accedere a un nuovo spazio dove sono stati fedelmente ricostruiti gli ambienti originali della dimora di Busmanti, arricchiti da arredi e opere d'arte contemporanea provenienti anch'essi dalla collezione privata. La grande sala, ristrutturata per l’occasione attraverso l’accorto intervento dell'architetto <a href="https://arte.sky.it/news/omaggio-rebecca-horn-luci-artista-torino" target="_blank">Andreas Angelidakis</a>, è stata progettata per essere un luogo di scambio culturale aperto a studiosi e visitatori, che potranno immergersi nella bellezza e nella storia dell'arte in un ambiente che unisce storia e modernità.</p><h2> A BOLOGNA IL NUOVO SPAZIO DI PALAZZO BENTIVOGLIO</h2><p>Eugenio Busmanti è stato un rinomato storico dell'arte, la cui collezione di volumi antichi, acquisita di recente da Palazzo Bentivoglio e trasferita nella nuova biblioteca a lui intitolata, comprende opere rilevanti sulla decorazione d’interni e sui periodi storico-artistici del tardo Settecento e del Neoclassicismo. Fanno inoltre parte del fondo anche diverse opere d'arte contemporanea, come il ciclo realizzato dell’artista georgiana Sophie Ko, intitolato <em>Geografia Temporale. Rondello</em>, e gli interventi artistici di Nicola Melinelli e del duo <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/05/mostra-elmgreen-dragset-haus-lange-germania" target="_blank">Elmgreen &amp; Dragset.</a> Un corpus di lavoro che attiva un dialogo ideale con gli spazi e l'architettura del palazzo bolognese.</p><h2>ACCESSIBILE LA BIBLIOTECA DI EUGENIO BUSMANTI</h2><p>Accessibile su prenotazione ogni martedì mattina, a partire dal prossimo 15 ottobre, la nuova biblioteca offrirà agli studiosi interessati la possibilità di consultare tutti i libri del fondo Busmanti, oggetto nel recente passato di un attento lavoro di schedatura in OPAC. L’acquisizione dei volumi e l’apertura della biblioteca confermano l’impegno di Palazzo Bentivoglio alla valorizzazione del patrimonio culturale di Bologna, invitando il pubblico a scoprire un nuovo polo dedicato allo studio e alla bellezza.<br /><br />[Immagine in apertura: Biblioteca Eugenio Busmanti, Palazzo Bentivoglio, Bologna, 2021, Photo Paolo Abate]</p>

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60 anni di carriera di Fabrizio Plessi, pioniere della videoarte italiana

<p><a href="https://arte.sky.it/news/mostra-fabrizio-plessi-venezia-digitale" target="_blank">Fabrizio Plessi </a>è stato uno dei primi artisti italiani a intravedere nella videoarte e nell’incontro con la scienza e la tecnologia quel potenziale che oggi, ormai sessant’anni dopo, sembra aver raggiunto il suo picco, estendendosi a macchia d'olio nella comunità creativa. A questo pioniere è dedicata la mostra <em>TUTTOPLESSI</em>, una retrospettiva che, allestita dal 5 ottobre al 17 novembre al Palazzo del Broletto di Como, ripercorre le tematiche nevralgiche nella produzione dell'artista.</p><h2>LA VIDEOARTE DI FABRIZIO PLESSI IN MOSTRA A COMO</h2><p>Curata da Paolo Bolpagni e Giovanni Berera, con il coordinamento scientifico di Ilaria Bignotti, la monografica presenta una panoramica completa dei concetti e delle sperimentazioni che, nel corso degli anni, Plessi ha sviluppato nel solco della rivoluzione tecnologica: un percorso che parte degli anni Settanta del Novecento, ma che continua tutt’oggi. </p><p>L’atmosfera medievale del Palazzo è la perfetta scenografia per l’allestimento spettacolare del progetto, che presenta al pubblico sei enormi portali tecnologici, ciascuno dei quali contiene un complesso sistema video da cui scaturiscono delle immagini (tutte legate a elementi naturali come l’acqua, il fulmine, il fuoco, la lava, l’oro, il fumo). Ai piedi di ciascun portale, una vasca amplia l’immagine elettronica e la lascia fuoriuscire, facendola rispecchiare nello spazio.</p><h2>I “VARCHI” TECNOLOGICI DI FABRIZIO PLESSI</h2><p>Le sei installazioni sono concepite dall’artista come dei varchi su una dimensione atemporale: sono, al di là del medium e del linguaggio impiegati, “<em>come le pitture rupestri di Lascaux: racconti, narrazioni di verità mitiche, di archetipi, e al contempo strumenti gnoseologici, che ci parlano di noi e della natura, e di noi in quanto natura</em>”, dichiara Paolo Bolpagni. Riguardo agli elementi naturali, invece, lo stesso Fabrizio Plessi sottolinea come “<em>disegnare il carbone, la paglia, il marmo, il ferro, la terra, diventa un mezzo per avvicinarmi e capire fino in fondo la fisicità ancestrale di questi materiali, rappresentati sempre e comunque a contatto o a confronto con i mezzi in uso della tecnologia</em>”.</p><p>[Immagine in apertura: <em>TUTTOPLESSI</em>, Como, Palazzo del Broletto, foto t-space studio]</p>

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