Le più straordinarie cupole della storia

C’è un’architettura, nello skyline di Firenze, che caratterizza la città più di qualunque altra: si tratta della cupola di <a href="https://arte.sky.it/news/biomonitoraggio-duomo-firenze" target="_blank">Santa Maria del Fiore</a>, capolavoro ingegneristico rinascimentale concepita da Filippo Brunelleschi. Il documentario in due puntate Brunelleschi e le grandi cupole del mondo, in onda giovedì 11 luglio su Sky Arte, racconta la storia di questa e altre straordinarie strutture.La prima puntata di questa produzione originale Sky Arts Production Hub va in onda alle ore 21:15. Punto di partenza per la narrazione è proprio la “culla” del Rinascimento: il viaggio ha inizio nel capoluogo toscano, agli inizi del Quattrocento, per scoprire le sfide e le vicissitudini che hanno portato alla costruzione della celeberrima cupola brunelleschiana. Il documentario si arricchisce delle testimonianze di esperti del settore, ingegneri e architetti del nostro tempo, tra cui spiccano <a href="https://arte.sky.it/news/norman-foster-libro-architettura" target="_blank">Norman Foster</a> e Daniel Libeskind.Il secondo episodio, in onda alle ore 22:15, indaga l’archetipo architettonico della cupola e la sua evoluzione nel corso dei secoli su scala globale: dal Pantheon di Roma, passando per la Basilica di Santa Sofia a Istanbul, fino alla Cupola della Roccia a Gerusalemme e al Taj Mahal ad Agra, in India.Parallelamente, le telecamere seguono l’artista Luke Jerram nella realizzazione dell’opera site-specific Palm Temple, commissionata proprio da Sky Arts Production Hub all’interno del londinese Coal Drops Yard: una struttura concepita come un luogo di contemplazione, in cui cielo e terra di incontrano grazie ai riflessi e alle trasparenze della cupola sperimentale.

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Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

Il nuovo allestimento del Museo Schifanoia a Ferrara

Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema

È Willem Dafoe il nuovo direttore artistico della Biennale Teatro

“Sono consapevole di essere noto come attore di cinema ma io sono nato in teatro, il teatro mi ha formato e mi ha scosso. Sono un animale da palcoscenico. Sono un attore. Il teatro mi ha educato all’arte e alla vita”. Con queste parole <a href="https://arte.sky.it/news/77-anni-marina-abramovic-programmi-tv-30-novembre " target="_blank">Willem Dafoe</a> ha accolto la nomina a Direttore artistico del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/07/biennale-teatro-venezia-ecco-come-sara" target="_blank">settore Teatro della Biennale di Venezia</a> per gli anni 2025-2026. Il 68enne attore, statunitense di nascita e italiano d’adozione, in virtù della doppia cittadinanza di cui va molto orgoglioso, ha poi aggiunto di essere stato “prima sorpreso e poi felice” nell’apprendere l’importante notizia dell’incarico, ufficialmente deliberato l'8 luglio dal CdA della Biennale presieduto da Pierangelo Buttafuoco.<h2>WILLEM DAFOE È IL DIRETTORE ARTISTICO DELLA BIENNALE TEATRO</h2>Nonostante la sua fama internazionale come attore cinematografico di primissimo piano, che l’ha portato a ricevere numerosi riconoscimenti e ben quattro nomination agli Oscar, le radici attoriali di Willem Dafoe sono saldamente ancorate al palcoscenico. Classe 1955, ha avviato la carriera teatrale a metà degli anni Settanta a Milwaukee, dove entra nel Theatre X, gruppo d'avanguardia influenzato dalle teorie del Living Theatre e di <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-4-novembre-serie-teatro " target="_blank">Jerzy Grotowski</a>. Una volta trasferitosi a New York, Dafoe ha partecipato alla fondazione del Wooster Group, con cui ha collaborato fino ai primi anni 2000. La sua esperienza teatrale nella scena underground americana, nonché le sue numerose collaborazioni con registi di primissimo piano come Richard Foreman e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/09/lamleto-contemporaneo-di-robert-wilson-a-vicenza" target="_blank">Robert Wilson</a>, hanno formato la sua visione artistica e il suo impegno verso un teatro innovativo e totalizzante: caratteristiche che certamente si rifletteranno nel programma del settore Teatro della Biennale Venezia per il prossimo biennio.<h2>IL FUTURO DELLA BIENNALE TEATRO DI VENEZIA</h2>Sotto la direzione artistica del celebre attore, la Biennale Teatro si prepara a vivere un periodo di grande fermento creativo: pur confermando un percorso di continuità con i precedenti direttori, Stefano Ricci e Gianni Forte, la nomina di Willem Dafoe si preannuncia come una svolta mirata a introdurre prospettive e approcci sperimentali, promuovendo un nuovo dialogo tra tradizione e innovazione. Grazie alla decennale esperienza sul palcoscenico e alla visione artistica maturata in un contesto orientato alla ricerca, attraverso il suo incarico il nuovo Direttore promette di offrire al pubblico della Biennale un'esperienza teatrale unica. “La direzione del mio programma Teatro sarà tracciata dalla mia formazione personale. Una sorta di esplorazione dell’essenza del corpo”, ha infatti dichiarato Willem Dafoe. [Immagine in apertura: Willem Dafoe - Courtesy La Biennale di Venezia ph. Jacopo Salvi]

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La storica Biennale Teatro diretta da Luca Ronconi nel 1975
