La call per artisti per i 700 anni dalla morte di Marco Polo

Quest’anno Venezia festeggia i <a href="https://arte.sky.it/news/mostre-700-anniversario-morte-marco-polo-venezia" target="_blank">700 anni dalla morte di Marco Polo</a>. Nato nel lontano 1254, il celeberrimo esploratore è passato alla storia per aver concepito uno dei testi più affascinanti del XIII secolo: Il Milione, manoscritto che racconta il suo viaggio lungo la Via della Seta. Nel corso del 2024, questo iconico personaggio viene ricordato con un ricco programma di mostre ed eventi in tutta la laguna veneziana: tra questi, prende piede anche un’iniziativa congiunta di CIFRA – piattaforma nata con l’obiettivo di raccogliere, trasmettere e collezionare opere d’arte digitale – e <a href="https://arte.sky.it/news/art-night-venezia" target="_blank">Art Night Venezia</a>.<h2>LA CALL PER ARTISTI DEDICATA A MARCO POLO</h2>Quali sono le implicazioni politiche, ambientali e decoloniali che non possiamo ignorare quando parliamo di "esplorazione" geografica oggi? CIFRA è alla ricerca di nuove prospettive che possano mettere in mostra una nuova concezione del viaggio, che sia più consapevole e in armonia con le culture e con gli esseri viventi. L’open call Marco Polo (Re)imagined chiama a raccolta gli artisti (e in particolare quelli che lavorano con le nuove tecnologie) invitandoli a reinterpretare il concetto del viaggio nella società contemporanea. Il concorso è aperto a tutti gli artisti – senza limiti di età o nazionalità – che, attraverso il proprio lavoro, esplorano la figura di Marco Polo e la sua eredità.<h2>COME PARTECIPARE AL BANDO</h2>Per mandare la propria candidatura attraverso l’<a href="https://share-eu1.hsforms.com/1tC2tFv2HRA-X5PiEm9l2uA2d9nbb" target="_blank">apposito form </a>c’è tempo fino al 20 maggio. I finalisti saranno annunciati il 3 giugno, mentre i vincitori – uno per ogni categoria, Bridging East and West, North and South (“collegare oriente e occidente, settentrione e meridione”), New Ways of Seeing (“nuovi modi di vedere”) e (Re)thinking the Media (“ripensare i media”) – saranno selezionati da una giura d’eccezione e svelati il 22 giugno. In palio, per il primo classificato in ogni sezione, 1500 euro da investire nella produzione di un nuovo lavoro. Le opere finaliste saranno presentate al pubblico durante la notte bianca veneziana, la Art Night Venezia 2024, presso l’edificio storico dell’Auditorium Santa Margherita.[Immagine in apertura: foto di Eugene Zhyvchik su Unsplash]

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

A Sansepolcro torna a splendere il capolavoro di Rosso Fiorentino

La Deposizione di Cristo dalla Croce, capolavoro manierista eseguito da <a href="https://arte.sky.it/news/restaurata-deposizione-rosso-fiorentino" target="_blank">Rosso Fiorentino</a> nel 1528, viene finalmente restituita al pubblico dopo un lungo e minuzioso restauro a cura dell’<a href="https://arte.sky.it/news/stanza-segreta-michelangelo-visita-firenze-cappelle-medicee" target="_blank">Opificio delle Pietre Dure</a>. La pala, caratterizzata da un’intensa drammaticità tipica del primo Manierismo italiano, aveva lasciato la Chiesa di San Lorenzo di Sansepolcro nel gennaio del 2016, a seguito della rilevazione di notevoli lacune e deterioramenti. In particolare, erano numerosi i sollevamenti della superficie, dovuti alla rigidità della tavola in legno di pioppo (risalente al precedente restauro avvenuto alla fine del Settecento).<h2>LA DEPOSIZIONE DI ROSSO FIORENTINO TORNA A SANSEPOLCRO</h2>Dopo le consuete indagini diagnostiche preliminari – che hanno consentito di rivelare le tecniche e i materiali utilizzati, sia dall’artista che nei restauri precedenti –, si è intervenuti sulla struttura, rimuovendo il legno non originale che nei secoli aveva causato i sollevamenti. Si è poi passati al ripristino della superficie pittorica, prima attraverso una pulitura (che ha lasciato emergere le svariate abrasioni dovute a precedenti restauri troppo aggressivi), poi integrando cromaticamente le lacune. Parallelamente, il pavimento della Chiesa di San Lorenzo, risalente agli anni Sessanta, è stato sostituito, e la cornice con le decorazioni in gesso che racchiude la Pala di Rosso Fiorentino è stata anch’essa oggetto di manutenzione. E non solo: è stato predisposto anche un nuovo sistema di illuminazione per valorizzare la fruizione dell’opera.<h2>I DETTAGLI DEL RESTAURO</h2>“Il complesso intervento di restauro”, ha dichiarato Sandra Rossi, direttore del settore di restauro dei dipinti mobili dell'Opificio delle Pietre Dure, “ha permesso di restituire la completa leggibilità a un testo fondamentale nello svolgimento della pittura della prima Maniera italiana. Le indagini sulla tecnica pittorica dell’artista ne hanno, infatti, rivelato l’espressività e la modernità fuori dal comune: una pennellata caratterizzata da un tratteggio incrociato continuamente spezzato, quasi grafico. Sono emersi, inoltre, interessanti dettagli operativi come l’utilizzo della tecnica detta ‘al risparmio’ che, lasciando intenzionalmente a vista il fondo cromatico bruno, lo rende elemento figurativo. Il restauro ha, infine, svelato commoventi dettagli, come la presenza di una piccola margherita in primo piano, da tempo non più visibili a causa delle precarie condizioni di conservazione della pellicola pittorica”.[Immagine in apertura: Rosso Fiorentino, Deposizione di Cristo dalla Croce, Sansepolcro, Chiesa di San Lorenzo. Immagine in luce diffusa del dipinto dopo il restauro. Simone - Studio Esseci]

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