A Venezia una call per fotografi ispirata a Helmut Newton

Istituita da <a href="https://arte.sky.it/news/libro-arte-hans-ulrich-obrist" target="_blank">Marsilio Arte</a> a settembre del 2023, con lo scopo di formare, promuovere e diffondere espressioni della cultura e dell’arte fotografica, la <a href="https://arte.sky.it/news/venezia-stanze-della-fotografia-mostra-ugo-mulas" target="_blank">Fondazione Stanze della Fotografia</a> a Venezia punta tutto sui giovani fotografi under 30. Come prima iniziativa, l’istituzione lancia una call legata alla rassegna <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-helmut-newton-ara-pacis-roma">Helmut Newton. Legacy</a>, che dopo le fortunate tappe a Milano e Roma sbarca nella laguna veneziana, dal 28 marzo al 24 novembre.<h2>IL CONCORSO IN OMAGGIO A HELMUT NEWTON</h2>La call chiama a raccolta i giovani fotografi emergenti, chiedendo loro di realizzare un racconto visivo in tre scatti, ispirato a una citazione di Newton: “Il mio lavoro come fotografo è quello di sedurre, divertire e intrattenere”. Una frase semplice, che però cattura e sublima l’essenza tanto sensuale quanto ironica e leggera del lavoro di uno dei più grandi maestri del Novecento. La giuria – composta dal direttore della Fondazione Helmut Newton, Matthias Harder; dal direttore artistico de Le Stanze della Fotografia di Venezia, Denis Curti; da Francesca Malgara, direttrice artistica di MIA Photo Fair; e dal celebre fotografo <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/08/mostra-fotografia-maurizio-galimberti-senigallia" target="_blank">Maurizio Galimberti</a> – selezionerà gli scatti più rappresentativi. <h2>COME PARTECIPARE ALLA CALL</h2>Per partecipare c’è ancora fino al 29 febbraio. Il contest si svolgerà, in parte, anche sui social: i candidati dovranno pubblicare le tre foto sui propri canali, taggando l’account ufficiale de Le Stanze della Fotografia. Allo stesso tempo, le immagini dovranno essere inviate all’apposito indirizzo di posta elettronica, allegando una breve sinossi del progetto e una biografia dell’autore. Una volta selezionate, le opere dei vincitori saranno infine esposte all’ingresso della sede de Le Stanze della Fotografia, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, per tutto il periodo della mostra. Il bando integrale è consultabile sul <a href="https://www.lestanzedellafotografia.it/it/attivita/open-call">sito ufficiale</a>.[Immagine in apertura: courtesy Marsilio]

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Due dipinti di Vincent van Gogh si ricongiungono a Trieste dopo 134 anni

Dopo il successo della tappa romana, che ha visto un record di ingressi senza precedenti – oltre 600mila visitatori in pochi mesi –, la mostra <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/van-gogh-trieste-museo-revoltella" target="_blank">Van Gogh</a> approda a Trieste, al Museo Revoltella. A cura di Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti, e realizzata con la collaborazione del <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-van-gogh-palazzo-bonaparte-roma" target="_blank">Museo Kröller-Müller di Otterlo</a>, la rassegna (tra le <a href="https://arte.sky.it/news/mostre-italia-2024">più attese in Italia nel 2024</a>) riunisce più di cinquanta capolavori del tormentato maestro olandese, dal 22 febbraio al 30 giugno. <h2>VINCENT VAN GOGH IN MOSTRA A TRIESTE</h2>Figura quasi mitologica del <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/da-monet-a-matisse-padova" target="_blank">post-impressionismo</a>, Vincent van Gogh rivoluziona la storia dell’arte in cinque intensi anni di produzione maniacale, tragicamente interrotti da una morte improvvisa. Questo arco di tempo, dal 1885 al 1890, viene raccontato con minuzia all'interno del percorso espositivo, a partire dagli albori, caratterizzati da una predilezione dell’artista per il disegno: “Non dovete pensare che io abbia messo da parte l'acquerello o la pittura. Certo che ci penso, ma il disegno è l’origine di tutto”, scriveva non a caso il pittore. Si passa poi agli anni nevralgici del soggiorno parigino, dal 1886 al 1888, cui particolare rilievo è dato all’interno della mostra. In questo periodo, Van Gogh entra in contatto, pur sempre rimanendo un’anima solitaria, con artisti del calibro di Émile Bernard, <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/henri-de-toulouse-lautrec-rovigo-palazzo-roverella">Henri de Toulouse-Lautrec</a> e Louis Anquetin. <h2>DUE DIPINTI RICONGIUNTI DOPO BEN 134 ANNI</h2>Più tardi conosce l’amico fraterno <a href="https://arte.sky.it/news/paul-gauguin-programmi-tv-8-maggio" target="_blank">Paul Gauguin</a>, con cui trascorre un periodo nella “casa gialla”: soggiorno che si concluderà bruscamente in seguito alla tanto celebre quanto misteriosa vicenda dell’orecchio tagliato. E poi l’esilio volontario nell’ospedale psichiatrico di Saint Paul de Mausole, fase estremamente produttiva dal punto di vista artistico, forse l’apice della sua maestria. Protagonisti assoluti della retrospettiva sono due ritratti: quelli di Monsieur e Madame Ginoux, amici del pittore e proprietari del caffè di Arles. Entrambi eseguiti nel 1890, anno della tragica morte dell’artista, i due dipinti – conservati rispettivamente all'interno del <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/van-gogh-roma-palazzo-bonaparte" target="_blank">Kröller-Müller Museum</a> e della <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-pablo-picasso-galleria-nazionale-roma" target="_blank">Galleria Nazionale di Roma</a> – sono finalmente esposti uno accanto all’altro per la prima volta dopo ben 134 anni.[Immagine in apertura: Vincent van Gogh, Il seminatore, Arles, 17 – 28 giugno 1888 ca. Olio su tela, 64,2x80,3 cm © Kröller-Müller Museum, Otterlo, The Netherlands]

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