La Francia svela il suo padiglione per Expo Osaka 2025

Prosegue il cammino di avvicinamento a Osaka Expo 2025, l’Esposizione Universale che si terrà nella città giapponese dal 13 aprile al 13 ottobre 2025 e che avrà per tema la progettazione della società del futuro. Nei giorni scorsi è stato presentato il padiglione della Francia, che ha scelto di allestire un Theatrum Naturae, uno spazio che mostri ai visitatori come il design possa avvicinare gli ambienti umani e quelli naturali. Articolato in tre fasi distinte – Ascesa; Scoperta della Natura; Ritorno al Suolo – il padiglione propone un percorso culminante nel giardino posto sulla terrazza in copertura, dove sono raccolte tutte le specie dei diversi ecosistemi dello stato transalpino. <h2>IL PADIGLIONE DELLA FRANCIA A EXPO OSAKA 2025</h2>


Concepito come una scena teatrale che svela i molteplici e profondi legami fra uomo e natura, il progetto si pone in linea con il tema generale dell’Expo: combina in modo armonioso porzioni prefabbricate ed elementi naturali e mira a sopravvivere anche dopo la chiusura dell’evento. La struttura simboleggia inoltre la costante ricerca di “nuovi modi di immaginare il rapporto tra naturale e artificiale”, come ha sottolineato <a href="https://arte.sky.it/news/carlo-ratti-libro-urbanistica" target="_blank">Carlo Ratti</a>, il fondatore di Carlo Ratti Associati che ha curato il progetto francese insieme allo studio transalpino Coldefy. Fresco di nomina come curatore della <a href="https://arte.sky.it/news/carlo-ratti-biennale-architettura-2025" target="_blank">Biennale Architettura 2025</a>, l’architetto italiano aveva già progettato il <a href="https://arte.sky.it/foto/expo-dubai-2020-padiglione-italia" target="_blank">padiglione italiano</a> a <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/02/expo-2020-dubai-asif-khan-portali" target="_blank">Expo 2020 Dubai</a> insieme a <a href="https://arte.sky.it/news/ago-modena-polo-culturale-carlo-ratti" target="_blank">Italo Rota</a>.
<h2>I BIG DELL'ARCHITETTURA A EXPO OSAKA 2025</h2>
Dopo la recente assegnazione a <a href="https://arte.sky.it/news/expo-2030-riyadh-arabia-saudita" target="_blank">Riyadh dell’Expo 2030</a>, l’attenzione torna dunque a focalizzarsi sull’esposizione dell’anno venturo in Giappone, pronto ad accogliere l’esposizione universale 55 anni dopo la storica edizione del 1970. Protagonista, ancora una volta, è proprio la città di Osaka che ha scelto l'ambizioso tema-guida Delineare la società del futuro per le nostre vite. Il masterplan dell’esposizione è stato elaborato dall’architetto giapponese <a href="https://arte.sky.it/news/budapest-sou-fujimoto-casa-musica" target="_blank">Sou Fujimoto</a>, mentre fra i progetti nazionali già svelati si annoverano <a href="https://arte.sky.it/news/padiglione-repubblica-ceca-expo-2025-osaka" target="_blank">Sculpting Vitality</a>, la struttura della Repubblica Ceca ideata dallo studio Apropos Architects, e il <a href="https://arte.sky.it/news/padiglione-italia-expo-2025-osaka-mario-cucinella" target="_blank">padiglione italiano</a>. La progettazione di quest'ultimo è stata affidata, mediante concorso, a un team guidato dallo studio <a href="https://arte.sky.it/news/mario-cucinella-architetti-ospedale-cremona-progetto" target="_blank">MCA - Mario Cucinella Architects</a>, che ha scelto di riproporre in chiave moderna il tema della Città Ideale. [Immagine in apertura: France Pavilion - Expo 2025 Osaka. Courtesy Coldefy & CRA-Carlo Ratti Associati]

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New York rende omaggio alla "sua" Vivian Maier

Nata a New York nel 1926, la grande fotografa <a href="https://arte.sky.it/news/vivian-maier-programmi-tv-5-agosto" target="_blank">Vivian Maier</a> passa in Francia, Paese natale della madre, la maggior parte della sua giovinezza. Tornata nella Grande Mela nel 1951, inizia a lavorare come bambinaia, impiego che svolgerà per il resto della vita. Nonostante ciò, non trascurerà mai la sua amata macchina fotografica, con la quale testimonia l’immediato dopoguerra e gli anni a venire: le ambizioni, le contraddizioni e la voglia di rivalsa che daranno forma al mito del sogno americano (e che lo vedranno fallire) vengono perfettamente "congelati" negli scatti che Maier realizza per le strade della città.<h2>VIVIAN MAIER “TORNA” A NEW YORK</h2> Riscoperta solo in anni recenti, la fotografa è stata protagonista di grandi retrospettive – tra cui <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-fotografie-vivian-maier-bologna" target="_blank">quella attualmente visitabile</a> a Bologna, fino al 28 gennaio – che ne hanno rivalutato l’importanza storica. Questa primavera, la sua città natale le rende omaggio attraverso l’esposizione Vivian Maier. Unseen, che aprirà al pubblico il 31 maggio, e che resterà visitabile fino a settembre presso <a href="https://arte.sky.it/news/pets-contemporary-photography-mostra-fotografiska" target="_blank">Fotografiska New York</a>. Attraverso un corpus di circa duecento opere, la rassegna ripercorre il periodo newyorkese di Maier, a partire dai primi anni Cinquanta fino alla metà degli anni Ottanta: anni nevralgici per la sua produzione, in cui l’artista stabilisce e consolida un suo personale linguaggio visivo. Rimasta "invisibile" per decenni, la sua fortunata riscoperta dopo la morte (avvenuta nel 2009) "è uno dei grandi casi fortuiti nella storia di questo medium", sottolinea Anne Morin, curatrice dell'esposizione.<h2>LA MOSTRA DI VIVIAN MAIER A FOTOGRAFISKA</h2> Tramite stampe d’epoca ma anche edizioni moderne, sia a colori che in bianco e nero, e filmati in pellicola super 8, il progetto espositivo, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/04/mostra-fotografia-vivian-maier-musee-du-luxembourg-parigi" target="_blank">già presentato al Musée du Luxembourg</a> di Parigi nel 2021, offre una panoramica completa sull’archivio costruito da Maier nel corso degli anni. "La scoperta dell'archivio di Vivian Maier e del suo straordinario lavoro è una di quelle rare storie che catturano l'immaginazione del pubblico", ha sottolineato Sophie Right, direttore esecutivo di Fotografiska New York. "Siamo entusiasti di presentare in anteprima questa bella mostra nella sua città natale; è un testamento alla sua prospettiva distintiva e al suo talento, e un onore per il museo". [Immagine in apertura: Vivian Maier, Self-Portrait, New York, NY, 1954 © Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY]

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