Le più belle chiese di Venezia aprono le porte all’arte contemporanea durante la Biennale

<p>La <a href="https://arte.sky.it/news/biennale-arte-2024-venezia" target="_blank">60. Esposizione Internazionale d'Arte</a> prende il via. Parallelamente ai circuiti ufficiali dell’Arsenale e dei Giardini, nella Laguna veneziana si riversa un mondo di attività, mostre, eventi e performance: alcune di queste iniziative si collocano nei punti più storici (spesso sottovalutati) della città, dialogando in modo diretto con l’eredità architettonica della Serenissima. Anche numerose chiese aprono le porte all’arte contemporanea, ospitando mostre ed eventi collaterali rigorosamente in forma gratuita. Scopriamo quali sono quelle davvero imperdibili.</p><h2>I CORPI SURREALI DI BERLINDE DE BRUYCKERE ALL’ABBAZIA DI SAN GIORGIO MAGGIORE</h2><p>Nella suggestiva cornice dell’Abbazia di San Giorgio Maggiore – costruita tra l'VIII e il IX secolo sull'omonima isola e donata nel 982 dal doge Tribuno Memmo al monaco Giovanni Morosini, fondatore del monastero –, l’artista belga<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-arte-contemporanea-palazzo-strozzi-firenze" target="_blank"> Berlinde De Bruyckere</a> presenta un nuovo corpo di opere site-specific. </p><p>Intitolata<em> City of Refuge III </em>in riferimento al celebre brano di <a href="https://arte.sky.it/news/nuovo-disco-nick-cave-bad-seeds" target="_blank">Nick Cave</a>, la mostra (evento collaterale ufficiale della Biennale, visitabile dal 20 aprile al 24 novembre) dialoga con l’elegante architettura palladiana dell'edificio benedettino. In esposizione troviamo una serie di sculture di arcangeli nella navata centrale e nelle navate laterali, un’installazione di grandi dimensioni presso la Sacrestia della chiesa, e teche contenenti opere scultoree lungo il corridoio della Galleria del Monastero.</p><h2>LA RIFLESSIONE SPIRITUALE BUDDHISTA DI WALLACE CHAN ALLA CHIESA DELLA PIETÀ</h2><p>L’artista cinese – nonché ex-monaco buddhista – Wallace Chan torna per la terza volta a Venezia con una serie di quattro sculture monumentali in titanio, installate nella Cappella della Chiesa di Santa Maria della Pietà, costruita fra il 1745 e il 1760 su progetto di Giorgio Massari. </p><p>L’atmosfera “sospesa” e sacra che si respira nella chiesa – alimentata dalla colonna sonora firmata da <a href="https://arte.sky.it/news/brian-eno-teatro-fenice-venezia" target="_blank">Brian Eno</a> – punta a offrire all'osservatore uno spazio meditativo, dove la mente può superare i limiti e i confini dello spazio e del tempo. In programma dal 19 aprile al 30 settembre e a cura di James Putnam, <em>Transcendence</em> “<em>ci spinge a contemplare i nostri limiti fisici</em>”, spiega l'artista, “<em>e a valutare se siamo capaci di superarli. Il titanio, materiale robusto e rigido, richiede comprensione prima di poter essere controllato. Lo reputo il materiale più prossimo all'eternità e la sua presenza in 'Transcendence' enfatizza il concetto che il desiderio di raggiungere uno stato illuminato è intrinsecamente eterno</em>”.</p><h2>IL GUGGENHEIM APPRODA ALLA CHIESETTA DELLA MISERICORDIA</h2><p>Alla Chiesetta della Misericordia – ex-chiesa in perfetto stile barocco sconsacrata nel 1973 – è un altro artista cinese a essere protagonista: Yu Hong torna a Venezia in collaborazione con il <a href="https://arte.sky.it/news/guggenheim-museum-new-york-programmi-tv-21-luglio" target="_blank">Guggenheim Museum di New York</a>, con la mostra <em>Another One Bites the Dust</em>, visitabile dal 20 aprile al 24 novembre. </p><p>A cura di Alexandra Munroe, il progetto espositivo presenta al pubblico un ciclo inedito di dipinti figurativi e narrativi in stretta relazione con l’ambiente architettonico, che raccontano il ciclo della vita umana. Così, nascita, vita e morte si combinano con le convenzioni pittoriche bizantine e barocche, in un “realismo supernaturale”: su uno sfondo dorato e in un confronto con i temi dell’arte sacra, Yu Hong propone una narrazione alternativa sui dolori della condizione umana, prendendo i suoi soggetti in prestito da Internet e dai social media.</p><h2>L’ICONOGRAFIA DEL CORPO SECONDO REZA ARAMESH ALLA CHIESA DI SAN FANTIN</h2><p>Ancora un confronto con l’iconografia sacra e con la storia dell’arte viene proposto dall’artista Reza Aramesh che, nello scenario suggestivo della Chiesa di San Fantin, presenta la mostra personale <em>Number 207</em>, visitabile dal 16 aprile al 2 ottobre. </p><p>Scolpendo il marmo di Carrara – estratto da una cava dalla quale si narra che Michelangelo scegliesse il proprio materiale –, Aramesh presenta <em>Study of Sweatcloth</em>, una serie di 207 pezzi incentrati sul corpo del prigioniero, in un appello all'umanità e al suo precario equilibrio tra empatia e crudeltà. Fondamentale è il legame con la storia della chiesa: nel periodo post-medievale, infatti, l’Ordine di San Fantin confortava e ospitava i condannati a morte prima della loro esecuzione.</p><h2>L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI HUEMIN ALLA SCUOLA GRANDE DI SAN GIOVANNI EVANGELISTA</h2><p>La splendida Scuola Grande San Giovanni Evangelista – non una chiesa, ma un celebre complesso monumentale fondato nel 1261 da una confraternita devota al Santo – si apre al contemporaneo con un’esperienza immersiva firmata dall’artista Huemin. In dialogo con un illustre esempio di architettura barocca e con i suoi capolavori rinascimentali (da Palma il Giovane a <a href="https://arte.sky.it/news/tintoretto-programmi-tv-22-settembre" target="_blank">Tintoretto</a>), la mostra <em>Dream Cathedral </em>presenta al pubblico, dal 17 aprile al 2 giugno, un’installazione digitale che dà vita ai sogni e alle confessioni più intime in tempo reale, grazie all’intelligenza artificiale generativa.</p><p>[Immagine in apertura: <em>Study of Sweathcloth as an Object of Desire. Action 248-454</em>. Hand carved and polished Bianco Michelangelo marble. Installation size variable, 2023/2024]</p>

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Sophia Loren e la grande fotografia ad Artbox

Le foto della grande mostra di Yayoi Kusama alla Fondation Beyeler

Il più costoso dipinto di Klimt al centro di Artbox

La maxi installazione urbana di Francesco Jodice a Modena

<p>Sarà visibile a partire da domani, 20 aprile, sull’ampia facciata del centro culturale AGO Modena Fabbriche Culturali, la nuova opera di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-architetture-inabitabili-roma " target="_blank">Francesco Jodice</a>, dal titolo provocatorio e fiducioso di <em>Save Your Selfie</em>. </p><p>L’installazione modenese, di sicuro impatto visivo, rappresenta la conclusione di un più ampio progetto iniziato a settembre 2023, quando, nel corso di un <a href="https://arte.sky.it/news/francesco-jodice-workshop-modena-save-your-selfie" target="_blank">workshop dedicato</a>, l’artista e quindici partecipanti adolescenti hanno dato vita alle opere: i selfie dei ragazzi e delle ragazze sono stati poi rielaborati dai partecipanti con l'aiuto di esperti di Intelligenza Artificiale e dello stesso Jodice, per trasformarli in scenari di realtà virtuale, rivelando gli immaginari delle nuove generazioni.</p><h2>FOTOGRAFIA E IA PER RACCONTARE I SOGNI DEI GIOVANI</h2><p>Le immagini realizzate attraverso l'interazione con l'artista e l'uso dell'IA rendono l’installazione uno strumento utile per esplorare l'autorappresentazione dei giovani di oggi: partendo infatti da un linguaggio particolarmente diffuso fra gli adolescenti, quello della fotografia digitale, e calandolo attraverso l'<a href="https://arte.sky.it/news/papiro-ercolano-intelligenza-artificiale" target="_blank">intelligenza artificiale</a> in scenari virtuali, come una città post-atomica o un fumetto, l’esperienza artistica ha catturato i desideri, le paure e le prospettive delle nuove generazioni, creando un dialogo tra l'individuo e la tecnologia. Il lavoro di questi mesi ha così dato vita, nelle parole dello stesso Jodice, a “<em>una reductio ad unum di una auto-biografia generazionale, non solo perché gli individui (auto)-ritratti sono giovani abitanti della città di Modena, ma soprattutto perché gli sfondi, i luoghi che i ragazzi hanno deciso di 'abitare' in queste immagini, sono frutto di una loro immaginazione narrata</em>”.</p><h2>LE TAPPE DEL PROGETTO ARTISTICO DI JODICE A MODENA</h2><p>La maxi installazione urbana rappresenta la quinta e ultima tappa di <a href="https://arte.sky.it/news/workshop-francesco-jodice-modena" target="_blank"><em>Come and See</em></a>, la collaborazione artistica avviata nel dicembre 2021 da Francesco Jodice e <a href="https://arte.sky.it/news/ago-modena-polo-culturale-carlo-ratti" target="_blank">AGO Modena Fabbriche Culturali</a>: nato con l’idea di valorizzare lo spazio culturale del Complesso ex Ospedale Sant’Agostino, il progetto si è articolato attraverso workshop, mostre, installazioni, sempre con la precisa intenzione di raccontare il tessuto urbano e sociale che anima la cittadina emiliana. A conclusione di questi due anni e mezzo di lavoro, l’installazione <em>Save Your Selfie</em> fonde realtà, immaginazione e consapevolezza di sé, sfruttando così nel migliore dei modi le nuove possibilità offerte dalla rivoluzione tecnologica del nostro tempo.</p><p>[Immagine in apertura: Francesco Jodice, <em>Save Your Selfie</em>, Hamza El Maidi, #05, 2024]</p>

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