Il Copenaghen Light Festival torna ad accendere la capitale danese

<p>Uno spettacolo di luci mutevoli, scenografiche e sorprendenti avvolge il centro della <a href="https://arte.sky.it/news/copenaghen-the-opera-park-studio-cobe" target="_blank">capitale danese</a> in occasione dell'edizione 2024 del <a href="https://arte.sky.it/foto/copenhagen-light-festival-installazioni" target="_blank"><em>Copenaghen Light Festival</em></a>. Il programma fino al prossimo 25 febbraio, l'annuale rassegna ravviva la città con scintillanti opere luminose: disseminate per il centro, sono state concepite per l'evento da artisti ed esperti di light design.</p><h2>50 OPERE AL COPENHAGEN LIGHT FESTIVAL</h2> <p>Una serie di cinquanta creazioni, tra proiezioni di luce, installazioni interattive multicolore, decorazioni e opere d'arte, anima quartieri, piazze, strade e vicoli di Copenaghen. A prendere vita, grazie agli scintillanti contributi degli artisti e dei designer che possono essere ammirati ogni sera, tra le 17 e le 22, sono anche il waterfront e i parchi della capitale. La <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/03/copenhagen-light-festival-luci" target="_blank">kermesse </a>rappresenta un'occasione unica per conoscere ed esplorare la capitale danese sotto una “luce” insolita. Durante tutto il periodo del festival, inoltre, <a href="https://arte.sky.it/news/copenhagen-capitale-mondiale-architettura" target="_blank">Copenaghen </a>ospita un programma di spettacoli musicali. A guidare lo spettatore tra le affascinanti opere incluse nel circuito del festival è la mappa creata ad hoc per la rassegna, in cui sono elencati tutti i percorsi a piedi, in bicicletta, con i bus portuali e gli autobus, e persino con gli itinerari per chi ama correre.</p><h2>LA CAPITALE DANESE SI ACCENDE CON L'ARTE CONTEMPORANEA</h2> <p>Inaugurato lo scorso 2 febbraio, il festival, giunto alla sua settima edizione, riunisce “<em>un'ampia gamma di opere luminose di artisti, designer e studenti sia danesi che internazionali, in cui l'espressione artistica spazia da affascinanti proiezioni luminose a installazioni interattive e intriganti, fino a opere d'arte incantevoli e personali</em>”, ha affermato in un'intervista Jesper Kongshaug, presidente dell'Associazione Copenhagen Light Festival. “<em>Non vediamo l'ora di poter accendere tutte le opere luminose [...] e che i cittadini della città, gli ospiti provenienti dal resto del paese e dall'estero possano spostarsi a Copenaghen e sperimentare gratuitamente il programma del festival per tre settimane e quattro weekend</em>”.  [Immagine in apertura: <span><span>© Daniel Rasmussen - Copenhagen Media Center]</span></span></p>

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

L’ultima frontiera dell’Impero Romano in mostra a Roma

<p>Uno dei punti di forza dell’<a href="https://arte.sky.it/news/fine-impero-romano-programmi-tv-6-ottobre" target="_blank">Impero Romano</a> è stata la capacità di mettere in relazione culture differenti, garantendone la convivenza nonostante le diversità: per questo motivo, per comprendere appieno la sua storia, è particolarmente utile osservare la “romanità di frontiera”. In particolare, la Dacia, territorio dell’attuale Romania, è un palcoscenico ideale per far luce su questo fertile intreccio di diverse civiltà. </p> <p>Visitabile a Roma fino al 21 aprile presso le <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-ai-weiwei-terme-diocleziano-roma" target="_blank">Terme di Diocleziano</a> del Museo Nazionale Romano, la mostra <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/dacia-romania-museo-nazionale-romano-roma" target="_blank"><em>Dacia. L’ultima frontiera della Romanità</em></a> ripercorre oltre 1500 anni della sua storia (dall’VIII secolo a.C. all’VIII secolo d.C.).</p><h2>L'ANTICO LEGAME TRA ITALIA E ROMANIA</h2> <p>Risultato della collaborazione tra il Museo Nazionale Romano e l’Ambasciata della Romania in Italia, la rassegna – a cura del direttore del Museo Nazionale di Storia della Romania Ernest Oberlander e del direttore del Museo Nazionale Romano Stéphane Verger – raccoglie oltre mille opere provenienti da ben 47 musei della Romania ed esposte per la prima volta in Italia. A sottolineare il legame tra i due Paesi, la mostra segna inoltre un doppio anniversario dei rapporti italo-rumeni: i 15 anni dalla firma del Partenariato Strategico Consolidato tra la Romania e l’Italia, e i 150 anni dalla costituzione della prima agenzia diplomatica della Romania in Italia. </p><h2>LA STORIA DELLA DACIA IN MOSTRA A ROMA</h2> <p>Il percorso espositivo, articolato in quattro sezioni, si apre con un calco di una scena scolpita sulla Colonna Traiana che ritrae tre arcieri Daci che tengono sotto tiro i Romani durante un assedio. È infatti così che prende il via la storia della Dacia Romana, conquistata dall’imperatore Traiano tra il 101 e il 106 d.C.. Oltre alla vasta selezione di reperti (armi, vasi, ceramiche, monete, gioielli e corredi per i riti di magia) attraverso i quali è possibile comprendere la cultura, la religione e il commercio dell’antica civiltà dacica, troviamo in mostra alcuni preziosi manufatti di straordinaria bellezza che ne testimoniano la "romanità". Tra questi, il Serpente Glykon da Tomis, raffigurazione in marmo di un “demone buono” che guarisce dalle epidemie; ma anche il magnifico elmo d’oro di Cotofeneşti di manifattura tracia; e ancora l’elmo celtico di bronzo da Ciumeşti, col pennacchio a forma di aquila.</p>
<p>[Immagine in apertura: MINAC, Glykon di Tomis]</p>

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