Il duo olandese DRIFT trasforma il cortile rinascimentale di Palazzo Strozzi

Firenze si conferma ancora una volta una realtà culturale attenta alla rivoluzione innescata dalle espressioni artistiche contemporanee, poste in dialogo con l’incredibile patrimonio storico-artistico della città. Nell’ambito del programma <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-artiste-palazzo-strozzi-firenze" target="_blank">Palazzo Strozzi Future Art</a>, il duo olandese <a href="https://arte.sky.it/foto/drift-new-york-danza" target="_blank">DRIFT</a> è chiamato a stravolgere il cortile rinascimentale di <a href="https://arte.sky.it/news/helen-frankenthaler-mostra-palazzo-strozzi-firenze" target="_blank">Palazzo Strozzi</a> dal 24 ottobre al 26 gennaio 2025.<h2>LE INSTALLAZIONI TECNOLOGICHE DI DRIFT A PALAZZO STROZZI</h2>Presentata in collaborazione con la Fondazione Hillary Merkus Recordati, l’installazione Shy Society di DRIFT trasforma lo spazio storico fiorentino in un palcoscenico per una performance artistica che fonde arte e tecnologia. Il progetto si compone di sette grandi elementi motorizzati, capaci di aprirsi e chiudersi seguendo una coreografia ispirata alla "nictinastia", ovvero il movimento che alcune piante compiono dispiegandosi all'alba e ritraendosi al tramonto. Questo fenomeno viene utilizzato dal collettivo come una metafora del concetto di adattamento e resilienza: un invito a considerare come anche gli esseri umani debbano adattarsi continuamente alle mutevoli condizioni ambientali. I fiori di DRIFT si aprono e si chiudono seguendo il ritmo della colonna sonora sinfonica composta dal rapper, produttore discografico e compositore RZA, al secolo Robert Fitzgerald Diggs, noto al vasto pubblico per essere il leader del gruppo hip hop <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/03/il-piu-raro-album-dei-wu-tang-clan-sequestrato-al-suo-proprietario" target="_blank">Wu-Tang Clan</a>.<h2>TRA NATURA E TECNOLOGIA, IL DUO OLANDESE DRIFT</h2>Fondato ad Amsterdam nel 2007 da Lonneke Gordijn e Ralph Nauta, il collettivo DRIFT si distingue per le installazioni immersive e ambientali cinetiche che, spesso con suggestivi giochi di luce, mettono in gioco le nuove tecnologie. Invitando il pubblico a riflettere sulla relazione tra individuo e comunità, sui temi ambientali, sul rapporto tra natura umana e tecnologia, il collettivo ha portato le proprie installazioni performative in tutto il mondo: dalla poetica <a href="https://arte.sky.it/foto/performance-droni-studio-drift-venezia" target="_blank">danza di droni presentata a Venezia</a> nel 2022, passando per le <a href="https://arte.sky.it/foto/drift-new-york-danza" target="_blank">delicate sculture sospese nell’aria </a>al Lincoln Center for the Performing Arts di New York, fino ad arrivare alla <a href="https://arte.sky.it/news/studio-drift-installazioni-brasile" target="_blank">vasta retrospettiva monografica</a> al Centro Cultural Banco do Brasil São Paulo in Brasile.[Immagine in apertura: crediti DRIFT, Shy Society, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Photo Ela Bialkowska OKNOstudio]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

La straordinaria carriera cinematografica di Richard Harris

La vita irrequieta e la carriera prolifica di uno degli attori irlandesi più famosi di tutti i tempi sono al centro del documentario The Ghost of Richard Harris, in onda su Sky Arte venerdì 25 ottobre. Proprio in quel giorno, infatti, ricorre l’anniversario della sua morte, avvenuta a Londra il 25 ottobre di 22 anni fa.Il film ripercorre le tappe principali della biografia di Richard Harris attraverso le testimonianze dei suoi tre figli, tutti impegnati a seguire a loro modo le orme del padre: Damian, regista cinematografico, mentre Jamie e Jared sono attori. Partendo da clip inedite e vecchie fotografie, il documentario esplora le molteplici sfaccettature di un attore la cui incredibile bravura in scena e sul set si è spesso scontrata con una personalità complessa e contraddittoria.Da I cannoni di Navarone ai primi due film della saga di <a href="https://arte.sky.it/news/bruxelles-harry-potter-visions-magic-mostra-interattiva">Harry Potter</a>, la quarantennale carriera cinematografica di Harris è stata costellata da incredibili successi, come ricordano <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/08/mostra-del-cinema-venezia-film" target="_blank">Vanessa Redgrave</a>, Russel Crowe, che lavorò con lui sul set de Il Gladiatore, e gli altri colleghi intervistati per il documentario.Evidenziando i momenti di gloria professionale, come la Palma d’Oro ricevuta a Cannes come Migliore Attore nel 1964, senza però tacere delle difficoltà personali, The Ghost of Richard Harris delinea un ritratto sincero di un attore indimenticabile.

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A Ferrara il nuovo spazio che omaggia il regista Antonioni

La vita turbolenta del pittore Pellizza da Volpedo

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