Gli anni newyorkesi di John Lennon in mostra in Puglia

<a href="https://arte.sky.it/news/asta-disegno-john-lennon" target="_blank">John Lennon</a> si trasferì a New York insieme alla compagna <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-retrospettiva-yoko-ono-tate-modern" target="_blank">Yoko Ono </a>nel 1973 e lì rimase a vivere fino al 1980, quando venne assassinato davanti al portone della sua residenza, nell’Upper West Side di Manhattan. Gli anni newyorkesi del celebre cantautore britannico sono al centro della mostra Bob Gruen: John Lennon, The New York Years, un viaggio fotografico che racconta un periodo intenso a livello personale e artistico della vita dell'ex Beatles. La mostra inaugurerà il prossimo 19 giugno al <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-andy-warhol-lou-reed-marta-taranto" target="_blank">MarTA, Museo Archeologico Nazionale di Taranto</a>, in concomitanza con l’inizio del Medimex, il festival internazionale che ogni anno invita in Puglia alcuni dei più grandi artisti della scena musicale internazionale.<h2>60 FOTOGRAFIE PER RACCONTARE L’ULTIMO PERIODO DI LENNON</h2>Presentando preziose testimonianze visive della vita di Lennon dopo lo scioglimento dei Beatles, nonché di una città culturalmente in fermento come la New York degli anni Settanta, la mostra raccoglie sessanta fra le fotografie più celebri del cantautore, come quella con la maglietta con la scritta New York City, divenuta ben presto un simbolo della sua identità artistica e personale. <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-22-novembre-john-lennon " target="_blank">Bob Gruen</a>, fotografo personale e amico di John Lennon e <a href="https://arte.sky.it/news/libro-taschen-john-lennon-yoko-ono" target="_blank">Yoko Ono</a>, ha catturato con la sua macchina fotografica momenti iconici della coppia, diventando testimone della loro vita quotidiana e professionale. Attraverso gli scatti di Gruen, che prenderà parte all’evento inaugurale a Taranto, la mostra fa riflettere sull'impatto culturale e sociale della musica e dell’attivismo a cui Lennon e Ono si dedicarono con passione negli ultimi anni di vita dell’ex Beatles, trasmettendo ai visitatori tutta l'energia creativa della coppia, il loro impegno per la pace e la loro influenza nel mondo dell'arte e della musica.<h2>MUSICA, ARTE E CULTURA IN PROGRAMMA AL MEDIMEX 2024</h2>In parallelo alla mostra fotografica, Medimex è promotore di numerosi eventi connessi al festival, a partire dai concerti di star del rock come <a href="https://arte.sky.it/news/thom-yorke-concerto-smile-roma" target="_blank">The Smile</a> e Pulp, fino all’allestimento dell’opera di videomapping AIncanto-La Sirena Digitale, con cui Roberto Santoro e Blending Pixels adorneranno la facciata del Castello Aragonese: l’opera, che sarà visibile dal 20 al 23 giugno, proporrà al pubblico una riflessione sul tema del fascino e dei rischi dell’intelligenza artificiale, focus principale di questa edizione della manifestazione tarantina. Spaziando dalle opere di arte pubblica all’imperdibile mostra fotografica dedicata a John Lennon, il programma culturale delle prossime settimane a Taranto promette di unire musica, storia e arte in modo originale e avvincente[Immagine in apertura: John Lennon, 1974 © Bob Gruen / www.bobgruen.com]

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A Piacenza un playground d'artista con oltre 50 "figure intrecciate"

Un altro comune italiano torna a scommettere sulla potenzialità della <a href="https://arte.sky.it/news/bando-street-artist-under-35-mestre" target="_blank">riqualificazione urbana e sociale </a>tramite opere di arte pubblica, restituendo alla comunità locale uno spazio altrimenti in stato di abbandono. Avviene a Piacenza, dove è appena stato inaugurato un monumentale e coloratissimo playground firmato dall’artista Koté (al secolo Antonio Cotecchia), ed eseguito coinvolgendo un gruppo di ragazzi di età compresa tra i 10 e i 18 anni.<h2>IL CAMPO DA BASKET RIQUALIFICATO DALL’ARTE URBANA</h2>L’intervento, intitolato La piramide della vita, si estende sulla superficie di 370 metri quadrati del “campaccio”, un campo polivalente in cemento situato all’interno di un parco in via Negri, che già da anni era al centro di un progressivo degrado. Inserita in un più ampio progetto di contrasto al disagio giovanile da titolo #ontheroad, l’opera di Koté si presenta come l’intervento conclusivo di una serie di lavori di riqualificazione che hanno fatto nascere, al posto del “campaccio”, un campo da basket aperto alla comunità, con nuova pavimentazione e nuovi canestri. “Questo lavoro non è solo un'espressione artistica”, ha dichiarato la sindaca Katia Tarasconi, “ma anche un simbolo della vitalità dei nostri giovani e una testimonianza della bellezza che nasce dalla collaborazione e dall’aiuto reciproco”.<h2>IL DISEGNO DI KOTÉ PER IL CAMPO DA BASKET A PIACENZA</h2>Il monumentale disegno di Koté si compone di 52 figure di ragazzi e ragazze che si intrecciano, andando a formare una “piramide umana” che, infine, arriva a schiacciare la palla nel canestro. “Ho pensato molto a come approcciare il campo. Non volevo limitarmi a un intervento puramente decorativo”, ha spiegato l’artista, “ma era molto importante per me esprimere un messaggio forte. Ogni ragazzo o ragazza che sale sulla schiena di un altro rappresenta un passo verso l'alto e il superamento dei propri limiti. Per raggiungere un obiettivo comune, nello sport, come nella vita, è necessario conoscersi, comprendersi, fidarsi, andando oltre le apparenze e i pregiudizi, lasciando da parte la rabbia che spesso si prova da giovani, trasformandola in un’impresa umana”.[Immagine in apertura: Giulia Gandolfi Fotografi]

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A Piacenza un playground d'artista con oltre 50 "figure intrecciate" | Sky Arte

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